Il sogno di una canadese;

di Marco Lavigne
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21 Maggio 1999
Caro diario,
ho trascorso la settimana più lunga della mia vita, ogni giorno sembrava un anno, ma finalmente, insieme alla mia famiglia, ho deciso: partirò.
Matt ha detto che è disposto ad accompagnarmi, e così domattina andr
emo all’aeroporto di Toronto, e da lì arriveremo a New York.
Finalmente lascerò questo paese di merda, noioso, dove non si può fare niente, anche se, devo vedere come andrà la prova….perché se non piacerò ai produttori dovrò ritornare qui.
Ma sono più che sicura di me, posso benissimo farcela.
Ho capacità, ho abbastanza talento, una forte personalità, riuscirei a coinvolgere tutte le ragazze del mondo, e far capire loro che la bellezza non fa il carattere di una persona.
Da una parte però, è doloroso, è vero, la mia vita cambierebbe dalle stalle alle stelle, ma devo considerare anche i lati negativi.
Non avrei più tanto tempo per la mia famiglia, ci vedremmo poco e niente, e questa è una breccia al cuore, fa male pensare che non potrò più passare tanto tempo con la mia famiglia.
Forse sarà che ho 15 anni, ed avrei ancora più bisogno di loro, in fondo, non sono una donna che sa cosa fare e cosa non, sono ancora una ragazzina, una ragazzina ribelle, sicura di se, riservata, pazza.
Sinceramente non so come andrà a finire….so solo che stanotte non dormirò, la passerò girando per la casa e darle un ultimo, ma significativo, saluto.
New York, trema, perché Avril Lavigne sta per venire, e sconvolgerà tutto il mondo.
Quando avrò tempo, magari durante il volo, scriverò, promesso!
Ciao!
-Avril.




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