Fidanzata con la Morte

di FantasyMind
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Ne avevo l'intenzione. Nonostante il mio buon senso mi rimproverasse perchè tollerassi la sua presenza, i suoi comportamenti mi facevano cambiare idea ogni volta.
Ci sono sempre le mele marcie, in qualsiasi società, razza o gruppo.
Lei era la mela marcia della scuola, la ragazza spocchiosa, la vecchia, brutta dentro, capace di mostrarsi altezzosa, in qualsiasi momento.
Mi rendevo conto dei miei limiti, delle mie capacità, ma dopo averci riflettuto abbastanza dimenticai tutto.
Tornavo a casa, passi lenti accompagnati dalla brezza autunnale. Ruotai il capo a destra, la vidi sul ciglio della strada, esattamente al centro della fermata.
Avrei voluto urlargli contro qualsiasi genere di insulti, ma cercai di contenermi ;
Le conseguenze erano troppo care.
Decisi dunque di passare per la scorciatoia, in modo che niente e nessuno avrebbero potuto dire di me.
Arrivai a casa, gettando al volo lo zaino dove prima capitava.
Chiusi a chiave la camera, nel modo più silenzioso possibile.
Aprii l'enorme armadio attaccato al muro, muovendo una coltre di polvere per tutta la stanza.
Misi le mani avanti, prendendo il sacchetto di plastica scricchiolante, cercando di resistere alla polvere.
Vuotai il sacchetto, incurante dell'impatto a terra di ciò che conteneva : delle bambole di pezza, rattoppate ovunque, e una scatola di spilli.
Gli occhi, la bocca e il naso erano tutti fatti di vecchi bottoni cuciti in malo modo, ma poco importava, rispecchiavano l'indecenza della persona che la bambola avrebbe dovuto raffigurare.
Strinsi forte il torace della bombolina nella mano sinistra, mentre con l'indice e il pollice della destra afferrai uno spillo dalla scatola tintinnante.
Chiusi gli occhi, immobilizzandomi del tutto.
Figurai il suo volto. Nonostante fosse considerata bella, ogni particolare del suo viso si trasformava in un'orrenda faccia, che avrebbe dovuto rispecchiare come realmente era. 
Vedendo quell'immagine, il sangue mi ribolliva, il cuore accellerava il battito e l'ira mi assaliva come un serpente. Non riuscii più a trattenere la calma, infilzando lo spillo esattamente al centro della fronte della bambola.
Rimasi nuovamente immobile, con un sorriso sicuramente non sano, sul mio viso.
Ero soddisfatto, nonostante stesse aspettando il suo fidanzato ad abbracciarla, io solo sapevo fra le braccia di chi sarebbe caduta : 
Avvolta, nell'abbraccio di un'improvvisa Morte..




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