Tutto è possibile basta solo crederci

di TATATA
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Lei era lì seduta su quella sedia di legno fuori in giardino indossando le sue punte che per lei erano come calzini che gli riscaldavano i piedi. Goccia dopo goccia iniziò a piovere ma lei, lei non si muoveva sorrideva perchè lei amva la pioggia ed era lì con quelle fantastiche scarpette che per lei erano ali. La madre la chiamava, la chiamava  e la chiamava ma lei era come se fosse legata lì con una colla speciale che non la permetteva di alzare. Tornò il sole qualche istante dopo, era solo una nuvola di passaggio e lei rientrò come se non fosse accaduto niente. Il fratello la fissava come per dire 'Che cosa ha fatto?' e quando glielo chiese gli rispose che quella nuvola era solo una nuova di passaggio e che prima o poi le cose se ne vanno, ma solo le cose inutili, solo le cose che ti detestano e quelle scarpette erano ancora con lei. Si diresse verso il suo telefono, quel telefono pieno di adesivi con le ballerine raffigurate e ritrovò alcune foto, le sue foto del primo giorno di danza. Dopo aver poggiato il telefono squillò era la sua maestra di danza, chissà cosa le aspettava. Aveva quasi paura ad aprire quella chiamata.




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