I loved you, I love you, I will always love you.

di _vdechelon
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Sveglia alle 5.30
Questa mattina ci siamo anticipati per l’arrivo della nuova divisione in arrivo dagli Stati Uniti. Arriveranno verso le 10 e per quell’ora dev’essere tutto in ordine. Ho sistemato la sezione destra dei dormitori, e per un po’ di tempo avanzato, ho aiutato Leo a pulire i bagni.
Finalmente posso fare quello per cui sono portata di più: cucinare. Sono l’assistente cuoco delle piccola cucina di quest’accampamento. Sono l’assistente di nientepopodimeno che Joe Sorrentino, chef ovviamente di origini italiane.
“Sarah, qui ci vuole un po’ di sale!” Adoro il suo accento, è troppo divertente.
“Certo chef!” Cucinare è la mia passione, ma soprattutto amo farlo ridendo e con Joe , tutto è più divertente. Questa è la parte più bella di questa missione, l’unità, la fratellanza. Sono contro le guerre, di ogni tipo. Mi ritrovo qui per una mia scelta, per dare una mano alla mia nazione, ma non per vincere, ma per sopravvivere.
“Gente, è arrivata la nuova divisione, su, venite fuori!” Sofia ci avvisa dell’arrivo dei soldati, tolgo il mio grembiule, un bel sospiro e mi preparo a questa nuova ‘avventura’.
“Come va?” Sofia è un punto di riferimento per me. Una seconda mamma, una zia, una sorella. Una donna che non ha mai paura di niente, non dice mai qualcosa che non pensa, in poche parole, una donna con le palle.
“Bene!” Le sorrido, e sotto il Sole del deserto asiatico, ci schieriamo tutti in riga, mentre il pullman scarica i soldati. Di solito sono tutti uguali: circa 1 metro e 80, rasati, muscolosi, robusti.
Questi sembrano diversi, vedo qualcuno senza un filo di muscolo, chi porta gli occhiali per la vista, chi non arriva al metro e 60.
“Sicuri che sono soldati?” Sussurro e Sofia mi zittisce per poi ridere.
Si avvicina a noi il capitano della divisione, alto un metro e 80, di colore e molto muscoloso.
“Salve, noi siamo della divisione S490, il vostro responsabile?”
Sofia si raddrizza e tende la mano al capitano. “Una donna?” L’espressione accigliata del capitano ha un tono ironico, e sono sicura che Sofia non si terrà la provocazione. “Problemi capitano… James?”
L’espressione del sig. James cambia notevolmente e Sofia non riceve risposta. Il capitano James si allontana da noi e riporta sull’attenti i suoi soldati. Scruto attentamente gli uomini schierati davanti ai miei occhi, quando questi vengono catturati da due gemme verdi. Giovane, carnagione abbastanza chiara, un metro e 70, abbastanza muscoloso. Non riesco a staccargli gli occhi di dosso quando i suoi incontrano d’improvviso i miei e per imbarazzo abbasso lo sguardo. Sono 8 mesi che sono qui e non mi era mai capitato d’interessarmi in quel senso ad un militare, forse perché non è permesso, forse perché nessuno aveva catturato la mia attenzione.
Non ho ascoltato un parola di quello che ha detto James, ma sono sicura che ha appena liberato dall’attenti i suoi soldati. Rialzo lo sguardo e i suoi occhi sono ancora su di me. Quando i nostri sguardi si rincontrano, sul suo viso compare un sorriso. Mi sento strattonare, ma tutto quello che riesco a sentire è il battito del mio cuore che è impazzito da quando ho posato l’attenzione sul quel ragazzo.
“Sarah!!” Alcune volte Sofia mi spaventa. 




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