Sensi di colpa
Qualunque cosa io faccia, non importa se buona o cattiva, tu sei sempre con me.
Ho sofferto e tu eri con me.
Ho avuto bisogno di aiuto e tu eri con me.
Ho avuto gli occhi pieni di lacrime e tu sei corso ad asciugarle.
Ho perso sangue e speranza, ma tu eri sempre con me. Mi hai guarito dentro e fuori.
Non avevo più fede, ma sei rimasto con me.
Poi ho perso la fiducia in te. Non te la sei presa. Il mio odio ti
è scivolato addosso, si è dissolto nel tuo amore luminoso.
"Bisogna essere immensi come il mare, per accogliere un fiume impuro senza inquinarsi".
Sei rimasto con me. Senza farti vedere, in silenzio, mi sei rimasto al fianco.
Ti ho rinnegato ma non è bastato. Non ti sei allontanato. Non mi
hai ricambiato con la stessa moneta. Hai continuato ad amarmi e a
vegliare su di me.
Non ti vedevo, ma sentivo il tuo sguardo lucido di amore che mi
accarezzava, gesto che non avevo più intenzione di lasciar fare
alle tue mani.
Avrei voluto picchiarti e gridarti addosso tutta la mia rabbia
perché avevi fatto una scelta che non capivo. Forse me l'avresti
permesso.
Avresti permesso che ti facessi del male, se fosse servito a farmi
stare meglio. Ti sei sempre sacrificato per me. Hai fatto
l'impossibile, attraversato l'orrore e la bestialità, combattuto
contro i peggiori incubi, purché io stessi bene.
E io ti ho lasciato solo. Ho lasciato che morissi. Quando ho realizzato che
stavo compiendo l'errore più grande della mia vita, ormai era
troppo tardi.
Ho visto il rimorso e la colpa nei tuoi occhi stanchi, sul tuo viso coperto di sangue. Mi hai chiesto perdono.
Ho esitato.
Tu hai abbassato gli occhi.
I tuoi occhi bellissimi.
Non avevi niente da farti perdonare.
Fino all'ultimo mi hai difeso. Mi hai protetto, quando quel poco che
rimaneva di te ancora lottava contro i Leviatani, hai cercato di
trattenerli con tutte le tue forze, perché non mi facessero del
male.
Non è bastato.
È finita ancora peggio di così. Ho visto dissolversi
quattro anni di vita insieme; quattro anni di vita in cui quel fruscio
che precedeva il tuo arrivo era diventato ormai un suono familiare,
gradevole, atteso, desiderato.
Ho perso tutto in fondo a un lago.
Ho perso te e niente sarà mai più come prima.
Vorrei poter credere... Che tu sei ancora con me... Anche se non ti vedo.
Ma non è così.
Tutto quello che mi è rimasto di te è un soprabito sgualcito.
Quando sono solo, lo tengo stretto.
Vorrei che tu fossi qui. Per ridartelo, rivedertici dentro, sistemartelo sulle spalle.
Ma nessuno più lo indosserà.
La notte assorbe le mie lacrime.
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