Feel For You
You were my first love
The earth moving under me
Bedroom scent, beauty ardent
Distant shiver, heaven sent.
I'm the snow on your lips
The freezing taste, the silvery sip
I'm the breath on your hair
The endless nightmare, devil's lair.
Nightwish – Feel for you
Hermione attraversò velocemente la strada nel gelo
della Londra invernale.
Piccoli fiocchi di neve s’andavano
insinuando dispettosi tra i suoi capelli, il vento le colpiva
violentemente le guance arrossate.
Sbuffò leggermente, sfregandosi le mani in cerca di
calore.
“Maledetta neve...” borbottò
entrando in un locale apparentemente molto affollato.
Si guardò intorno, sfilandosi i guanti eleganti e
quasi subito incontrò la figura possente di Ron Weasley, seduto al bancone mentre parlava con Jerry
il barista.
“Meglio tardi che mai, Hermione!” esordì,
una volta che fu abbastanza vicina da udirlo.
Lei sembrava leggermente irritata dal commento.
“Sta nevicando, c’è traffico e io ho i tacchi!
Non è stato facile arrivare qui!”
squittì arrampicandosi sullo sgabellino di
pelle elegante.
Ron cercò di trattenere una risatina, mentre Jerry gli lanciava uno sguardo di rimprovero.
“Non stare a sentire questo scapestrato, Hermione! Le
donne devono farsi aspettare e tu sei
splendida come al solito!” l’anziano
barista le rivolse un sorriso paterno.
Hermione sorrise a sua volta, soddisfatta.
“Allora, cosa ti porto, cara? Oggi offre
Ron!” disse Jerry con un sorriso
pimpante, pulendosi le mani con uno straccio.
“Ehi!” s’intromise Ron, lanciandogli
un’occhiataccia.
“Zitto tu!” disse, subito prima di rivolgersi
alla ragazza con un sorriso aperto. “Allora, cara?”
“Un bicchiere di idromele
andrà bene, grazie Jerry” lui le sorrise
gentilmente. “Vedi, disgraziato? Le donne bisogna trattarle bene!”
“Io le donne le tratto benissimo!”
borbottò Ron, accasciandosi sul bancone. “Sono loro che non
comprendono la mia gentilezza”
Hermione ridacchiò leggermente.
“Oh, cara, ridi pure
apertamente! Questo disgraziato se lo merita! Te lo ha detto
che ha lasciato quel fiore di Bridget? L’ha
mollata all’improvviso, senza una spiegazione!”
Hermione sembrò diventare più alta sul suo
sgabello.
“Davvero?!”
Jerry rivolse un sorriso strano a
Ron.
“Certo! Giusto questa mattina!” concluse Jerry prima di scomparire tutto contento
alla ricerca della bottiglia d’idromele.
“Davvero?” ripeté Hermione, stavolta
rivolta a Ron.
Lui annuì appena con la testa, guardando un nodo del
legno sul bancone.
Lei si limitò a muovere aritmicamente la testa.
“E...e come mai?”
tentò lei, mimando inutilmente una voce dispiaciuta.
Bridget era davvero
insopportabile. Così gentile, educata, profumata, aggraziata, bellissima
e fiduciosa.
Era odiosa.
Ron alzò le spalle, mettendosi dritto.
“Non è andata.” tagliò
corto. “Troppo bionda.”
“Oh” esalò Hermione, non capendo.
In quel momento Jerry fece
capolino da dietro la porta del magazzino, portando un raffinato bicchiere
colmo di un liquido dorato.
“Ecco qua, cara!” disse poggiando il bicchiere
di fronte a Hermione.
Lei sorrise grata, mentre lui andava ad occuparsi di altri due clienti.
“Bridget non mi piaceva, comunque. Hai fatto bene a lasciarla.”
Ron si girò verso di lei.
“Cosa c’era che non
andava in Bridget?”
Lei alzò le spalle.
“Troppo bionda.” Sorrise, rivolgendogli uno
sguardo.
Ron ridacchiò.
Hermione finì con calma il suo bicchiere d’idromele mentre Ron la studiava di sottecchi.
“Cosa fai ora? Vai da Mark?” chiese lui con una punta di rabbia nella voce.
Hermione lo guardò, portandosi una ciocca scura
dietro l’orecchio.
“Mark mi ha lasciata ieri”
“Cosa?!” Ron sembrava
ora molto interessato alla conversazione.
“Si faceva la segretaria. L’ha messa incinta
nove mesi fa. Ieri mattina sono passata in ospedale per un controllo e...beh la
segretaria stava partorendo tre gemelli”.
Ron la guardava attonito.
Lei gli sorrise.
“Va tutto bene!...Era
antipatico”
“Lo so! E ti
ho sempre detto che era un bastardo! Ma tu non mi ascolti mai!”
Hermione gli rivolse un’occhiata sfinita.
“Tu hai mollato Bridget! Anche tu sei un bastardo!”
“Ma io non l’ho
tradita! Senza contare che non ho messo incinta la segretaria...”
“Vorrei vedere! La tua segretaria ha 83 anni!”
“Non è questo il punto” tagliò
corto Ron.
Rimasero qualche secondo in silenzio, poi Hermione vide Ron alzarsi e prendere in mano le giacche di entrambi e
avviarsi verso la porta.
“Cosa stai facendo?!”
“Tu stasera vieni da me! Ci ubriachiamo come due
spugne e andiamo a cantare l’inno di Hogwarts
per le strade londinesi fino a tarda notte!”
Hermione non sembrava convinta.
“Perché dovrei
ubriacarmi e cantare per le strade?”
“Perché ne hai
bisogno! Non è carino che ora il tuo bastardo sia padre di trigemini e
tu stia bevendo idromele offerto dal tuo migliore amico!”
Lei sembrò rifletterci su.
“Sai una cosa? Hai ragione! Andiamo!” Ron
sorrise vittorioso e fece segno a Jerry,
che sorrise bonario.
Arrivarono a casa di Ron nel giro di qualche minuto.
Hermione si liberò velocemente di cappotto e scarpe e
s’inginocchiò di fronte al camino, appena acceso da Ron.
“È da una vita che non venivo qui” disse lei mettendosi comoda.
Ron le porse un bicchierino e si sedette accanto a lei
poggiando lì accanto una bottiglia di whiskey incendiario.
“Tutta colpa di Mark” esclamò
Ron, versando a Hermione il whiskey.
“Anche di Bridget”
disse lei, mandando giù il contenuto del bicchiere tutto in una volta.
Dopo una smorfia naturale porse di nuovo il bicchierino a
Ron.
“Bridget era sempre carina
con te” mormorò Ron svuotando a sua volta il bicchiere.
“Era un’ipocrita” disse mandando
giù il secondo bicchiere quasi contemporaneamente a Ron.
Lui alzò le spalle, riempiendo i bicchieri per la
terza volta.
“Sì. Forse lo era.”
“Però scommetto che
era brava a letto!” rise Hermione, con le guance rosse d’alcool e
gli occhi lucidi.
Ron rise bevendo il quarto bicchiere.
“Molto!” urlò lui, ridendo sguaiatamente.
Anche lei rise togliendosi la
giacca del completo costoso.
“Ne ero certa! Dava troppo l’idea della brava ragazza per non
esserlo!” squittì lei, ridendo e svuotando il quinto
bicchierino.
Ron la guardò, sornione.
“Anche tu dai l’idea
della brava ragazza!”
Hermione si fermò a metà bicchiere.
“Mi stai velatamente chiedendo se so fare sesso
Ron?”
Ron rise.
“Come siamo diventate dirette!”
“Mi stai chiedendo se so fare sesso, Ron?”
ripeté lei, divertita dalle orecchie rosso fuoco di lui.
“Anche se fosse? Ho il diritto di sapere qualcosa in più sulla mia migliore
amica!” disse versando l’ennesimo bicchiere.
“Scommetto che non sai neanche qual è il mio
colore preferito! E vuoi sapere come faccio
sesso?” rise lei, avvicinandosi impercettibilmente.
“Questione di priorità, suppongo...senza
contare che il tuo colore preferito è il rosso”
“Il mio numero di scarpe?”
“38. E sei alta un metro e sessantotto
per cinquantacinque chili esatti.”
“Sei informato!”
Hermione sembrava molto colpita, tra una risata e l’altra.
Ron si avvicinò leggermente svuotando la bottiglia
nel bicchiere di lei.
“A te l’onore!”
Hermione rise e svuotò il bicchiere.
“Comunque sì, Ron, so
fare sesso”
“Sì?” chiese
interessato, osservandola alzarsi alla ricerca di alcool.
“Sono rimasti sempre tutti più che
soddisfatti!” esclamò, emergendo dal ripostiglio con in mano una bottiglia di vodka. “Sapevo che non
l’avresti mai bevuta!”
“Perché me l’hai
regalata per Natale allora?”
“Per occasioni come queste!”
Ron sorrise stendendosi sulla moquette.
“Comunque non dovrebbe
interessarti!” squittì, sedendosi accanto a lui e cominciando a
versare la vodka.
“Sono ubriaco! Pretendo
di sapere come fai sesso”
“Anche io sono
ubriaca!” s’interruppe per bere un sorso di vodka. “Eppure non chiedo cose di questo genere”
“Questo perché sai già che sono un
dio”
“Presuntuoso” rise lei rovesciando la vodka
sulla moquette.
“Donna insaziabile”
Hermione rise, stendendosi accanto a lui.
“Mark non mi
piaceva...” mormorò lei, dopo qualche
secondo.
“Lo sapevo che era poco dotato!” rise lui
vittorioso.
Hermione tentò di lanciargli un’occhiataccia
tra un risolino e l’altro.
“Era così noioso, borioso...seccante! Solo io
posso essere seccante nella coppia.” borbottò lei, mettendosi a pancia ingiù.
“Sono d’accordo” annuì lui.
“Hai bisogno di un Ron che ti sopporti! I Ron non sono noiosi, né
boriosi! Leggermente seccanti, ma bravi a letto”
Hermione si mordicchiò un’unghia, ascoltando
interessata.
“Le Hermione sono seccanti” disse avvicinandosi
“scorbutiche e noiose...”
“Ma brave a letto...” mormorò Ron, sorridendo sornione, mentre Hermione si
avvicinava ancora di più, annuendo leggermente con la testa.
“I Ron sono insaziabili...” mormorò
Hermione, contro l’orecchio di lui.
“Le Hermione sono vogliose” soffiò,
portandola sopra di sé e poggiando prepotentemente le mani sulle sue
natiche.
“I Ron sono depravati” disse soffocando in
gemito sorpreso.
“Le Hermione sono incredibilmente sexy”
sibilò a pochi millimetri dalle sue labbra bagnate d’alcool.
Lei sorrise e si avvicinò ancora, passandogli le braccia
intorno al collo.
Ron sfiorò gentilmente le labbra di Hermione,
immobili e in attesa.
Un tocco languido, leggero, caldo.
Poi un altro, stavolta più deciso, più profondo nella propria semplicità.
Hermione chinò appena il viso, quando bastava per far
scontrare la sua bocca con quella di Ron.
Una danza lenta, costante e appassionata.
Calda e sensuale, attesa da sempre.
Una danza feroce, vogliosa e vorace.
Speranza annebbiata dal desiderio carnale e soffocante.
Le mani di lui viaggiavano lente
lungo la schiena di lei, fino ad arrivare ai suoi capelli scuri e spettinati.
“Siamo ubriachi” soffiò Hermione
sfilandogli lentamente il maglione scuro.
Lui si mise seduto con uno scatto di reni, tenendola stretta
per i fianchi per non farla cadere. Le baciò lentamente le labbra, la
mandibola, il collo niveo e morbido.
“Sì” rispose
semplicemente Ron, sbottonandole con una calma vergognosamente irruente la
camicia di seta. Bottone dopo bottone, le asole
cedevano sotto la pressione delle sue dita callose ed esperte.
“Non dovremmo” borbottò di nuovo lei,
baciandogli il mento ispido, mentre le sue mani viaggiavano incontrollate sul suo petto marmoreo.
Ron le sfilò gentilmente la camicia, gettandola da un
lato.
Le baciò di nuovo il collo, mentre la
sue dita incontravano impazienti il pizzo leggero del reggiseno.
“Dovevamo cantare per la città a quest’ora...” ridacchiò lei, alzandosi leggermente la gonna per
sistemarsi meglio su di lui.
“Preferisco avere un’Hermione nuda su di me che
cantare con un’Hermione vestita per le strade londinesi”
mormorò rompendole il reggiseno con un colpo secco.
Hermione lo guardò, basita e rossa in faccia.
“Scusa” mormorò semplicemente, con un
sorriso odioso stampato sulla faccia.
“Farai bene a farti
perdonare”
Ron sorrise.
Non aspettava altro.
Fine.
{forse.}
Ebbene sì! Sono viva!
Sono stata assente per
taaanto tempo, ed è stata dura ricominciare.
Causa, scuola e un blocco violentissimo. Mi spiace tanto, davvero. Ho provato
per tanto a scrivere LTB o anche i missing moments di SUO, ma davvero, non vi sarebbe
convenuto leggere quello che ho scritto! °___°!
Così ho tentato
con una shot. Breve, senza troppe pretese, sperando
che vi abbia fatto passare un buon quarto d’ora! ^^
Per tutti i lettori di
LTB, SUO e pure di quella mini long fic natalizia – miodio sono
vergognosa...è PASQUA e devo ancora finire la fic
di Natale! -__________-! – sappiate che sono tornata e vi chiedo di avere
pocapocapoca pazienza in più! ^.^!
Ora che ne dite di
esercitare un po’ i ditini e lasciare un commentino? Giusto per darmi il
bentornato! XD
A presto!
Baciotti potti ^v^