larry au html
Salve!!! Sto scrivendo questa storiella per distrarmi dalla tesi. Sì, lo so, tecnicamente non dovrei distrarmi dalla
tesi, però se non mi sfogo in qualche modo dopo un pomeriggio di
studio impazzisco, quindi eccomi qua...Sarà una fanfiction
abbastanza lunga, suppongo, e anche un po' lenta, nel senso che le cose
si evolveranno con calma, ecco. Il titolo è tratto dall'omonima
canzone, quella che Harry una volta disse essere la sua preferita (ma
è stato secoli fa, poi credo abbia cambiato idea almeno sette
volte) e che secondo me vale veramente la pena di ascoltare. Mi scuso
in anticipo per eventuali errori, ma la mia beta è diventata
pigra e si è solo limitata a dire "Mh, bello" oppure "Sì,
mi piace!" a ogni capitolo, ma è comprensibile, ha iniziato a
lavorare, la mia donnah. Ma
non divaghiamo! Sarà una storia con numerose guest stars e mi
sono divertita a gestire tutti questi personaggi. Inoltre, ci saranno
parecchie canzoni, spero non disturbino la lettura.
Bando alle ciance, vi lascio al primo capitolo!
ps: auguratemi che la mia tesi sia scritta meglio di questa roba!
Flowers in the window
Harry è
cosciente che lasciarsi scivolare sul banco e affondare la testa tra
le braccia non servirà a riscuoterlo dal torpore mattutino, anzi.
Eppure non può fare a meno di indugiare in questo torpore, sperando
che lo squillo della campanella tardi ad arrivare.
"Harry,
Harry, HAZZA!".
Chi non
tarda ad arrivare è il suo sovraeccitato amico.
"Qui
c'è qualcuno che sta cercando di dormire", protesta Harry, sollevando
di poco la testa e lanciando all'altro ragazzo uno sguardo che in
teoria dovrebbe risultare minaccioso, ma che nella pratica si rivela un
fiasco.
"E
qui c'è qualcuno che deve dirti una cosa importante", replica
l'altro.
"Shhh,
va' via, lasciami godere altri cinque minuti di sonno".
"Guarda
che mi offendo mortalmente e non ti parlerò per tutta la giornata se
non mi presti la tua totale attenzione entro tre secondi".
"Me
ne farò una ragion-OUCH!"
Harry
quasi salta dalla sedia per il pizziccotto che il suo impaziente
amico gli ha assestato sulla coscia.
"Sveglio,
adesso?", domanda gongolando l'altro.
Ad
Harry lacrimano gli occhi. Bastardo di un
rosso, pensa.
"Come se mi fossi bevuto
otto caffè di fila", mugugna, offeso, massaggiandosi la parte
lesa.
"Bene, allora provvederò
io a svegliarti ogni mattina. D'accordo?".
"Fottiti", lo gela
Harry, "che cavolo vuoi, comunque?".
L'altro ragazzo gli sventola un
foglio sotto il naso.
"Leggi qui e dimmi se non
ti sembra una genialata!".
Harry gli strappa il foglio di
mano perché l'altro non smette di agitarglielo davanti.
"Che roba è?",
domanda, accigliato.
"Capisco che le tue
sinapsi non lavorano al meglio per la mancanza di sonno, ma sai
ancora leggere, no?".
"Ed, sei una tale spina
nel fianco", commenta Harry, esasperato, prima di concentrarsi su ciò
che realmente c'è scritto sul foglio.
"Aperte
le selezioni per il Glee club", mormora.
"Esatto. Visto che sai
ancora leggere, Hazza? Allora?".
"Ma Glee
club come in quella serie tv su Channel
Four?".
"Veramente adesso è su
Sky. Comunque, sì, una roba del genere".
"E che ci dovrei fare?",
domanda Harry, perplesso, spostando lo sguardo dal foglio a Ed.
Quest'ultimo lo schiaffeggia
sulla nuca.
"Proprio non ci arrivi?".
"La smetti di mettermi le
mani addosso? No, non ci arrivo!".
"Harry". Ed lo
afferra per le spalle e gli si avvicinia con fare cospiratorio.
"Harry, cosa si fa in un glee club?".
Harry scuote la testa.
"Si canta..?", azzarda.
"Bravo!", esulta Ed e
gli molla un altro schiaffetto.
"Piantala, Ed!", piagnucola
l'altro. "Per favore, mi spieghi cosa vuoi da me?".
Ed sbuffa, seccato.
"Ma sei idiota o cosa? Dobbiamo
fare il provino!".
"Provino..?!" Harry si blocca
con un' espressione assolutamente indignata sul volto.
"Sì, Harry, dobbiamo fare questo
dannato provino ed entrare in questo dannato glee club!".
"Perchè dovrei voler entrare in
uno stupido coro scolastico?".
"Forse perché qualsiasi nostro
tentativo di formare una band è fallito miseramente e questa
potrebbe essere la nostra unica occasione per cantare e magari farci
notare, anche? A meno che tu non voglia provare a X Factor!".
"Farci notare cantando in un coro
scolastico? Ed, sei serio?".
Harry è tentato di abbandonare di
nuovo la testa sul banco e troncare lì la conversazione. Invece, il
suo amico lo afferra per un braccio e lo costringe ad ascoltarlo.
"Se siamo abbastanza bravi
potremmo competere con le altre scuole che hanno un glee club e
magari tra il pubblico durante una nostra esibizione ci sarà qualche
pezzo grosso, qualche talent scout, che ne so, Simon Cowell-"
"Simon Cowell?!".
Harry si spancia in due dalle risate.
"Piantala, idiota! Sognare non
costa nulla!".
"Piuttosto, iscriversi a 'sto coso
costa qualcosa?", chiede Harry, dopo essersi ripreso dagli
spasimi.
Ed sembra illuminarsi come un albero di
Natale.
"Ti ho convinto, allora, con la
storia di Simon Cowell?".
Il viso di Harry si deforma nel
tentativo di trattenere una risata.
"Finiscila", lo ammonisce
l'altro, "allora? Ci iscriviamo? E no, non costa nulla".
"Dammi un motivo sensato
per iscrivermi. Che non sia S-s-im-cristo, non riesco a dirlo
senza rotolare dalle risate! Sei un imbecille, Edward!".
Ed viene colpito da un'illuminazione.
"Pensa a quanta figa potrai
avere se diventiamo popolari!".
La risata di Harry è coperta dal suono
della campanella.
*
La vita di Harry Styles non è facile.
La sua vita scolastica, almeno. I fighi della scuola pensano
che lui sia un hipster, i veri hipster pensano che sia uno
sfigato, le ragazze sembrano non vederlo neanche e i bulli di contro
sembrano nutrire una vera passione per lui.
"Ma non potete trovarvi un altro
passatempo? Una cosa che vi diverta tanto quanto torturarmi? Che ne
so, lanciarvi palline di carta? Fare a gara a chi piscia più
lontano? Eh?!", protesta, tempestando di pugni la schiena di uno
di questi.
"No, è molto più divertente
cercare di affogarti nell'immondizia!".
"Ma non vi è ancora venuto a
noia?", continua Harry nel tentativo di persuaderlo e cercando
nel frattempo di aggrapparsi al corpo dell'altro ragazzo per sfuggire
al suo infausto destino.
"Ma no, è una specie di
tradizione! Se non ti buttiamo nell'immondizia almeno una volta al mese potrebbe portare male!", replica il bullo, scatenando
l'ilarità dei suoi compari.
"Ma siate innovativi! Siate
originali! Bisogna avere il coraggio di rompere con le tradiz-OUCH!".
Lo stronzo gli ha mollato un morso sul
fianco per farlo stare calmo.
"Se collabori come al solito sarà
facile e indolore, giuro".
Harry sente che la fine è vicina. Si
ritroverà ricoperto di rifiuti organici e dovrà saltare le ultime
ore di scuola perchè puzzerà come l'immondizia dove effettivamente
è stato.
"Stan, se negli allenamenti
mettessi lo stesso sforzo che metti nel rendere la vita impossibile a
questo ragazzino non saresti eternamente in panchina".
A questa battuta si alza un coro di
risa e Harry è profondamente grato all' audace ragazzo che ha avuto
il coraggio di umiliare il suo aguzzino.
"E adesso magari mettilo giù che
gli sta andando tutto il sangue al cervello", aggiunge il suo
anonimo salvatore.
Stan, anche se malvolentieri, è
costretto a ubbidirgli.
"Non finisce qui, Styles",
minaccia.
"Alla prossima! Se non sei troppo
impegnato con gli allenamenti!", lo prende in giro Harry,
salutandolo con un cenno del capo e osservandolo andare via col suo
stuolo di amici.
Adesso che finalmente si trova con i
piedi per terra Harry può guardare in faccia colui che lo ha salvato
dal suo tuffo mensile tra i rifiuti.
Louis. Louis Tomlinson è
il nome del suo nuovo angelo custode. Harry non può non conoscerlo
perché è uno dei ragazzi più popolari della scuola, gioca nella
squadra di calcio, recita nel club di recitazione, organizza feste ed
eventi ed è uno dei fighi e nononono Harry non può e non
vuole essere debitore a uno del genere.
Perso nei suoi poco entusiasmanti
pensieri Harry non si accorge che l'altro ragazzo gli sta parlando.
"Uh?", è tutto ciò che
riesce a cavarsi di bocca.
"Allora ti è davvero andato il
sangue al cervello! Pensavo fosse un modo di dire!", lo sfotte
Louis, piegando gli angoli della bocca in un sorriso di scherno.
Harry si aggiusta il ciuffo,
imbarazzato.
"Ehm, infatti non è solo
un modo di dire", replica.
Louis lo guarda come se in lui ci fosse
qualcosa che non riesce ad afferrare.
"Comunque, ehm, grazie, per- per
prima", si sforza di dire il riccio.
"Oh, figurati. Vuoi che non
sfrutti il mio privilegio di essere il nuovo capitano della
squadra?".
"Quindi è per la tua posizione
nella scala gerarchica della squadra di calcio che Stan ti ha
obbedito?".
Louis annuisce, compiaciuto.
"Uao", commenta Harry,
vagamente impressionato.
"Diciamo che ho il potere di
decidere quando può e non può giocare".
Harry ci riflette un attimo.
"Ma quel potere non spettava
all'allenatore?".
Louis ridacchia.
"Ma lui mi adora".
E chi non ti adora?, vorrebbe
commentare Harry, ma si morde la lingua giusto in tempo.
"Ehm, comunque", sta per dire
Harry, a mo' di commiato, ma si accorge di un foglio che sporge da
uno dei libri di Louis.
"Proverai a entrare?",
domanda, invece, stupito dalla sua stessa curiosità.
Louis lo guarda perplesso per qualche
secondo, poi segue il suo sguardo e realizza di cosa l'altro stia
parlando.
"Oh, il glee club. Scherzi?
Entrerò sicuramente".
Harry comincia a trovarlo simpatico
come un calcio nei denti, ma si sforza di essere educato e gli pone una domanda di circostanza.
"Ti piace..uhm, cantare?",
chiede, rendendosi conto dell'idiozia di quello che ha appena detto e
fustigandosi mentalmente.
Louis sembra passarci su.
"Non è la mia passione
principale, ma la mia ragazza mi ha convinto che vale la pena provare
anche questa strada".
Oltre al calcio, la recitazione,
l'organizzazione di eventi e dio sa cosa?, vorrebbe chiedere
Harry, ma anche questa volta si trattiene.
"Tu ti sei iscritto?",
domanda Louis e Harry non è sicuro se il suo interesse sia genuino o
se sia semplice cortesia.
"Sì, il mio amico Ed mi ha
corrotto".
"Ti piace...cantare?",
continua Louis, con un sorrisetto, e Harry potrebbe metterci la mano
sul fuoco che lo sta prendendo in giro.
"Sì, in realtà è la mia
passione principale. Io e il mio amico Ed, che suona la chitarra,
abbiamo provato a formare una band qualche tempo fa ma all'annuncio
si sono presentati solo batteristi e a noi serviva almeno un bassista
e in questa città nessuno sembra suonare il basso e allora abbiamo
provato a esibirci come duo ma nessuno sembrava interessato a- uhm".
Harry si accorge di stare condividendo
con uno sconosciuto troppi dettagli insignificanti della propria vita
e si interrompe improvvisamente.
"Lasci
sempre le frasi a metà?".
C'è
qualcosa nel modo in cui Louis si prende gioco di lui che piuttosto
che dargli fastidio, lo intriga. Harry è disturbato da questo
pensiero.
"No,
è che dovrei andare. Ci vediamo ai provini!".
"A
presto, Curly!".
*
Harry
piomba in classe e prende posto dietro al suo amico rosso. Poi si
sporge in avanti per sussurrargli all'orecchio.
"Indovina
chi ci sarà al glee club?".
"Simon
Cowell?!", replica l'altro, voltando il busto per guardarlo in
faccia.
Harry gli
assesta un pugno sulla spalla.
"Quando
la finirai con questa storia di Simon?".
"Sentiamo,
chi ci sarà al glee club?".
"Louis
Tomlinson".
Ed si
schiaffa una mano sulla faccia.
"Oh,
no, pure qua. Dimenticati della figa che ti ho promesso!".
Harry
soffoca una risata isterica nella manica del maglione.
"Comunque,
mi ha salvato dai bulli", ammette.
"Oh,
no, Hazza, di nuovo! Che ti hanno fatto?".
"Il
solito. Hanno provato a infilarmi nel cassettone dell'immondizia, ma
Louis è arrivato in mio soccorso".
"Ne
parli come se fosse Batman".
"Una
specie".
Ed gli
lancia un'occhiataccia.
"No,
nel senso, cioè- Stan lo teme o comunque gli porta rispetto,
quindi...".
"Stai
pensando di fartelo amico così che ti protegga dai bulli per
sempre?".
Harry
spalanca gli occhi.
"Hai
ragione, sei un genio! Non ci avevo pensato!", esclama,
sporgendosi per abbracciarlo.
"Parli
seriamente? Vuoi diventare amico di Louis
so-fare-tutto-e-tutti-baciano-il-terreno-dove-cammino-Tomlinson?".
Harry ci
riflette un attimo.
"No,
non è un'opzione contemplabile. Come non detto".
"Ah,
meno male".
"E
poi non è granché simpatico".
Harry
non è del tutto
sicuro di stare dicendo l'onesta verità.
"Ma
davvero? Tutti non fanno altro che parlare del suo senso
dell'umorismo!".
"Se
la tira anche".
"É odioso,
vero?".
"Posso affermare con certezza che
lo è".
Harry è completamente sicuro di
non stare dicendo l'onesta verità.
Note:
spero
che mi perdoniate per come maltratterò il povero Ed Sheeran nel
corso della storia...lo so che non è così mhhh scemo, però mi serviva ai fini della trama.
Un'altra cosa...chi segue l'altra mia long sui 1D (*pubblicità occulta e neanche tanto* http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1134014&i=1) deve
sapere che per ora sono bloccata e che quella storia mi mette angoscia
e io non ho bisogno di angoscia per adesso ma presto o tardi la
finirò (tanto manca poco!).
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Magari fatemelo sapere...
E ricordatevi : Bravery. E Live While We're Young, se vi pare!
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