La ladra di fiori
pedala nelle vie di rose e colori,
si guarda attorno e s'atteggia
come fosse in un sogno in cui si festeggia.
Il vestito le carezza le gambe,
i capelli sfioran il collo
e il sorriso stuzzica il cuor.
Un po' furtiva e spaventata
poggia lo sguardo geloso sulla rosa di rosso dipinta
quasi fosse un'ape o una farfalla:
di certo non puō stare tranquilla.
Dietro la schiena nasconde le forbici prese prima
e una volta addocchiata la sua vittima,
controlla di non essere vista, su se stessa gira,
ed ecco che le spine le slletican le esili dita.
La ladra di fiori,
sfuggendo ai polizziotti controllori,
in un altro colpo č riuscita
e innamorata, cantando, č fuggita.
Chissā dove si trova ora,
nessuna bella rosa č resistita ancora;
la sua č un'arte d'amore
che alla vita di tutti riesce a dar sapore. |