Lacrime di umanità

di Zangetsun1
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"Abbiamo vinto! Abbiamo vinto!" Queste parole risuonavano in tutto il regno. La gente piangeva per la gioia al solo sentirle e tutti i villaggi facevano festa, cantando, ballando, bevendo e mangiando. Tuttavia nel castello affacciata ad una finestra si ergeva la solitaria figura di Bowen, che guardava malinconico le stelle. Aveva appena liberato il regno dal malvagio tiranno che l'opprimeva diventando un eroe, ma ciò nonostante non riusciva a sentirsi felice. Il prezzo per ottenere quella vittoria era stato il suo più caro amico, però non riusciva nemmeno a piangere per lui, poichè un cavaliere doveva essere forte. Tutto ciò che riusciva a pensare era che in un colpo aveva ucciso il suo leale compagno e l'uomo a cui un tempo voleva bene come a un figlio e che non riusciva a versare nemmeno una lacrima per loro. Che cos'era se non un mero assassino? Come potevano definirlo un eroe quando tutto ciò che che gli riusciva di fare era uccidere? Anche se le aveva lavate più volte, le proprie mani gli continuavano ad apparire sporche di sangue e dovunque si girasse non vedeva che i cadaveri di Draco ed Einon. Provava tristezza, ma non poteva piangere. Dov'era la sua umanità? Forse dentro di sé sperava ancora che fosse vivo. Tutto ciò che voleva era poter rivedere il suo caro amico ancora una volta per salutarlo. Non appena l'ebbe pensato una stella in cielo sembrò esplodere di luce: era quella di Draco. In quel momento gli imperturbabili occhi del cavaliere si riemprono di lacrime, che scendevano come un fiume in piena, e con la testa rivolta al cielo disse :"Addio, amico mio".




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