Capitolo 1.1
Baci,Fragole & Champagne
Il giorno del mio ventesimo compleanno doveva essere
speciale più di tutti gli altri già festeggiati. Mi trovavo come previsto nella
mia bellissima limousine nera con circa dieci bottiglie di champagne in freddo
ed una lista di locali esclusivi da visitare per tutta la notte .L’unico
intoppo era l’assenza delle amiche selezionate per quel tour così particolare. Ben
due ore di ritardo. Una volta compreso che non si sarebbero presentate ordinai
al mio autista di partire.
<<”Chi se ne frega di loro!Ho ancora tutta la
notte,ben dieci bottiglie di champagne e.. i “Pass” per i migliori locali!”>>
Senza rendermene conto mi ritrovai a scolarmi ben
quattro litri di quella pozione magica che porta via i cattivi pensieri e rende
magiche le serate peggiori. Bevvi tanto che di quei momenti ricordo con
imbarazzo ben poco .L’autista era divenuto l’oggetto della mia totale
attenzione da pazza ubriaca. Lo guardavo spesso pensando a quanto fosse giovane
e a quanto le sue labbra potessero essere dolci. Avevano sicuramente il sapore
delle fragole mature e le fragole mature sicuramente combaciavano bene con lo
champagne della mia bocca. Urlante e mezza sghignazzante iniziai a giocare con
lui,che molto serio evitava di darmi corda.
<<”Ei,ma tu parli mai o hai sempre il
broncio?”>>
Lui evitava di guardarmi tenendo lo sguardo fisso
sulla strada.
<<”Sai che ti pago ,vero?”>>
Lo vidi sbuffare dallo specchietto retrovisore e
notai che stava accostando l’auto. Scese e con mio stupore aprì il portello dei
passeggeri. Entrò e si richiuse dentro con me. Si tolse il cappellino stupido e
scocciato,sistemò prima i suoi splendidi capelli scuri e poi adagiò il suo
sguardo color cioccolato sulla mia persona.
<<”Allora,mi dica signorina,è così
terribilmente stronza come la dipingono tutti?O oggi è semplicemente stata
vittima di una cattiveria collettiva?”>>
Lo guardai stupita e poi scoppiai a ridere,colpa
dell’eccessivo tasso di alcol nell’organismo.
<<”Anche peggio di quanto tu possa
immaginare!Le altre possono solo invidiare,la mia bellezza ,la mia ricchezza e
il mio dolcissimo e ricchissimo fidanzato!”>>
Mentre gli parlavo mi rialzai in piedi e con non
poche difficoltà mi avvicinai a lui . Mi sedetti al suo fianco e distesi le
gambe sulle sue .
<<”Signorina,mi sa che è troppo ubriaca
,forse è meglio se le vado a prendere una caraffa di caffè così le facciamo
passare la sbornia per poi ritornare a
casa,cosa ne pensa?”>>
Mi diceva alquanto agitato .Gli piacevo e la cosa
non mi disturbava affatto.
<<”Chiamami pure Penny!”>>
Gli affermai mettendomi seduta su di lui con il
viso a pochi centimetri dal suo.
<<”Penny,sei completamente ubriaca,cerca di
rimetterti a posto. Domani mattina non voglio rischiare il posto per aver
fornicato con la padrona di casa!”>>
Divertita ed eccitata lo spinsi con la schiena
contro la parete dell’auto e con molta poca delicatezza ,lo baciai. Un bacio di
lingue intrecciate,un bacio di fragole mature e champagne. Un bacio che presto
o tardi mi avrebbe cambiata completamente, dentro e fuori.
La mattina
seguente …
Quando riaprii gli occhi era ormai mattina e il sole
penetrava dal finestrino leggermente aperto dell’auto .La luce mi accecava e la
testa quasi mi scoppiava. Mi sedetti e mi ritrovai mezza nuda e completamente
sporca di torta. Guardandomi intorno mi resi conto che c’era qualcun altro al mio fianco ancora dormiente
e per i pochi ricordi della notte precedente ,riuscì a riconoscere come il
giovane autista. Lo osservai con attenzione e oltre ai lineamenti mozzafiato
aveva anche un fisico molto attraente .Il più grosso problema era però che
quest’ultimo era mezzo nudo .Cercai di ricordare cosa fosse accaduto,ma proprio
non riuscivo e ciò non fece altro che alimentare i mal di testa. Mi rialzai e
ancora poco stabile uscì dall’auto a piedi nudi,presi una bella boccata d’aria
cercando di calmare la nausea che stava sorgendo,ma proprio mentre sentivo
qualcuno muoversi nell’auto,non riuscì a resistere e mi ritrovai a vomitare
l’anima .I capelli mi ricadevano sul viso e in parte si sporcarono sino a che
delle mani li tirarono indietro ,per poi poggiarsi fresche sulla mia fronte. In
un primo momento non pensai a nulla,se non a cercare di riprendermi poi una
volta calmata mi scontrai con un sorriso tanto dolce quanto comprensivo che non
fece altro che spiazzarmi.
<<”Come ti senti Penny?”>>
Mi chiamò per nome ,sorprendendomi nuovamente. Cosa
era successo quella notte?
<<”Scusami ,perché mi hai chiamata per nome?”>>
<<”Perché me l’hai chiesto tu ieri!”>>
Mi morsi l’interno della guancia maledicendo quelle
quattro sciacquette delle mie “amiche” che avevano fatto sì che l’autista si prendesse
la libertà di chiamarmi per nome,di darmi del tu e di tenermi la testa mentre
vomitavo.
<<”Ehm … Per caso mi hai anche detto come ti
chiami?”>>
Lui perplesso mi rispose di no.
<<”Se proprio ti interessa ,io sono Noa!”>>
Sorrisi scettica. Non mi interessava affatto il suo
nome,così evitai di stringergli la mano che mi aveva teso. La ritirò poco dopo
, molto confuso.
<<”Allora Noa, ehm .. vedi io non so cosa sia successo questa
notte,però volevo dirti comunque di non farti alcuna illusione , perché … si
insomma sei anche carino..mah … sei il mio autista ed è così un cliché avere
una relazione con un proprio sottoposto ! Poi non so se ti ho detto che sono
fidanzatissima …”>>
Mi fissava quasi divertito e la cosa mi irritò
parecchio che mi ritrovai a rincarare la dose.
<<”Inoltre confido nella tua intelligenza e
quindi credo che tu sappia che se non
fossi stata ubriaca tra me e te non ci sarebbe stato nulla!”>>
Lui mi voltò le spalle e si avvicinò al posto di
guida. Mi guardò e poi sorrise.
<<”Okay, se lo dici tu va benissimo. Ora cosa
ne pensi di risalire in macchina e tornare a casa? Non vorrai mica che il tuo fidanzato possa trovarti in questo stato?”>>
Mi osservai e con una nota di disapprovazione lo
seguii rientrando nel retro della
limousine.
<<”Ah Penelope,volevo solo dirti che stanotte
non è accaduto nulla di
particolarmente sconvolgente o di
irreparabile. Non ti ritroverai con figli illegittimi. Il massimo che ti potrà
accadere è desiderare che ti baci ancora con le mie labbra dal sapore delle “fragole mature”!”>>
Mi morsi la lingua. Mi prendeva in giro e la cosa
mi faceva rabbia.
<<”Bene,allora chiamerò il mio medico o ancor
meglio uno psicologo,se proprio dovessi sognare una cosa simile!”>>
Scoppiò a ridere e non riuscì a non ammettere che
aveva un sorriso bellissimo. Mi guardava dallo specchietto retrovisore e
sorrideva compiaciuto.
<<”Quindi come ti comporterai con me? Come
una “fragola matura e zuccherosa”o mi
licenzierai?”>>
Lo fulminai con uno sguardo.
<<”Perché dovrei comportarmi in qualche modo
con te? Sei semplicemente l’autista di mio padre e di conseguenza anche il mio.
L’unico atteggiamento che avrò nei tuoi confronti è l’indifferenza,quella più
totale. Non avrai nemmeno la rilevanza di un moscerino per me!”>>
Scoppiò a ridere ,quasi incredulo. Non mi credeva.
<<”E’ inutile che ridi. Sappi che ride bene
chi ride ultimo e Caro mio, con
Penelope Richardson l’unica a ridere è lei.”>>
E così dicendo aspettai che parcheggiasse in villa
e così scesi e mi diressi in casa.
<<”Ei,sorellina ma che avete combinato ieri
sera?”>>
Sbottò Dafne facendo capolinea in corridoio. Mi
guardava con espressione divertita. Lei sempre impeccabile ed elegante si
ritrovava di fronte alla sua sorella minore tutta impiastricciata di panna ,con
i capelli sporchi di vomito e i vestiti stropicciati. Lei così bella ed
affettuosa era il mio opposto. Io ero
carina e non bella come affermavo,
imbranata ,insicura ed incapace di instaurare un rapporto umano di
qualsiasi tipo.
<<”Per piacere non ne parliamo! Sono stata
snobbata da quelle quattro oche che avevo invitato,ho bevuto litri e litri di
alcol e … sono in condizioni terribili!Tra poco Richard sarà qui ed io ho
baciato un autista puzzolente che ora mi chiama per nome e che dice cose
assurde!”>>
Terminai acida ed esasperata. Lei mi prese sotto
braccio sino a condurmi in camera.
<<”Suppongo sia stata una giornata pesante
,ma tra poco il tuo tanto agognato Richard arriverà e pranzeremo tutti insieme
, faremo tutte quelle cose spocchiose e superficiali che ti piacciono tanto. Tu
sarai perfetta e dimenticherai il piccolo problema dell’autista. Anche perché
sono sicura che non dirà nulla,non penso che sia così stupido da rischiare il
posto!”>>
Terminò tirandomi via il vestito sporco,facendomi
rialzare le braccia.
<<”Dio quanto puzzi! Infilati subito nella
doccia che ti preparo un abito pulito!”>>
Sotto il getto d’acqua calda ,quasi bollente cercai
in ogni modo di eliminare i postumi della sbornia,di cancellare la puzza di
vomito e di non dare troppo peso alla fragranza alle“Fragole” del mio bagnoschiuma. Ero irritata dal mio stesso pensiero
, che ritornava alle labbra di quell’autista impertinente che mi aveva sorretto
la testa, mentre rigurgitavo,cominciai a strofinarmi la fronte con tale potenza da
provocarmi un arrossamento che non riuscì a nascondere nemmeno con il
fondotinta. Quando giunse l’ora di pranzo,però fui perfettamente vestita truccata e con una
medicazione in bella vista.
<<”Tesoro cos ‘hai fatto alla fronte?”><
Mi chiese Richard,appena dopo il pranzo. Non era
particolarmente affascinante né bello,ma quello che più mi piaceva di lui era
il fatto che lo desiderassero tutte e che ben presto avrebbe ereditato
l’azienda del padre. Paffuto e leggermente stempiato faceva però la sua buon
figura in abito da sera. Gli baciai le labbra delicatamente e lui ricambiò con
molta educazione . Era quello il tipo di relazione che avevamo instaurato. Il
nostro picco di passionalità era
raggiunto dal fare l’amore una volta a settimana e non era di certo un’
esperienza epocale.
<<”Ehm .. niente di particolare. Ho
semplicemente un foruncolo!”>>
<<”Che ne dici di fare un giro in
giardino,magari ... possiamo dedicarci un po’ a noi! “>> -Terminò
strusciando il suo nasone sul mio collo. Non avremmo potuto fare nulla se non
tubare come ragazzini,ma mi piaceva
l’idea di sentirmi desiderata da uno scapolo d’oro come lui. Feci un cenno
positivo e stretti in un mezzo abbraccio salutammo i nostri genitori e ci
dirigemmo verso il piccolo gazebo sulla collinetta dietro la villa. Una
collinetta adiacente alla dependance della servitù. Ero felice della mia
fantastica vita da futura moglie di un imprenditore. Ero già immersa nei miei migliori
sogni quando Rick,mi fece notare un dettaglio stonato.
<<”Tesoro ,ma chi è quel ragazzo in mutande
che amoreggia con la vostra cameriera bionda?”>>
Pronunciò. Deglutii e sentii il fumo della rabbia
fuori uscire dalle mie orecchie di gran signora. Quel buzzurro di autista era
fermo sulla porta della “mia dependance” , ad amoreggiare con “la mia
cameriera”. Di scatto lasciai il braccio del mio amato e corsi come una furia
sino ad interromperli. La ragazza arrossì sotto il mio sguardo omicida.
<<”Ma che state facendo? Da quando in qua
l’autista fa “queste cose” con la mia cameriera sulla porta della mia
dependance e nel mio giardino? Dico ,ci siamo impazziti? Deborah,tu corri in
casa ! “>>
Sbottai indicandole la strada,poi mi voltai verso
il ragazzo completamente nudo posato di fronte ai miei occhi,che non volendo si
ritrovarono a desiderare di vedere cosa nascondesse quell’unico lembo di stoffa
che gli accarezzava le parti intime. Lo sentii ridere così, lo fissai
maledettamente arrabbiata.
<<”Cos’hai da ridere? Non vedi che figura
meschina fai fare a te stesso e a noi padroni di casa?E rimettiti
immediatamente qualcosa addosso. Non voglio mai più vederti nudo. E’ uno
spettacolo indecente!”>>
Con un sorriso beffardo stampato sulle labbra ,mi
si avvicinò
<<”Ha paura che quello che potrebbe vedere
potrebbe piacerle maledettamente?”>>
Deglutii. Ero pur sempre poco più che una ragazza
di diciannove anni, gli ormoni in subbuglio fanno parte della gioventù. Almeno
così mi dicevo,ma io potevo metterli a tacere. Avevo Richard, che era qualcosa
di molto più forte della passione.
<<”Non dica sciocchezze!”>>
Sbottai con la gola secca,mentre le sue labbra
sfiorarono il mio orecchio con estrema lentezza.
<<”Cosa ti ha dato più fastidio . Che io ti
abbia fatto fare una figuraccia con il tuo “ ospite d’onore” o che io abbia fatto
qualcosa di molto poco casto con una “semplice” cameriera,dopo aver assaggiato
un po’ di spumante dalle labbra della padrona?”>>
Ero a bocca aperta. Sapevo cosa dire,ma proprio non
riuscivo a rispondergli. Richard però ci raggiunse e con fare da gentiluomo mi
tolse dall’impiccio presentandosi al ragazzo.
<<”Io
sono Richard Benedetti. Il fidanzato della signorina Penelope. Lei è?”>>
Lui gli porse una mano.
<<”Io sono l’autista personale della
signorina e in questo momento quello che è in mutande di fronte al suo
fidanzato. Sono Noa ed ora credo sia giunto il momento di rientrare e di
coprirmi!”>>
Detto questo ci salutò e ci congedò come se nulla
fosse mai accaduto. Mi aveva provocato e per la prima volta non ero riuscita a
ribattere. Mi sarei esercitata,ma non gli avrei permesso di cogliermi in fallo
un’altra volta.
*Angolo Autrice*
Vi rubo solo due secondi..
Questa è una storia che è già completa. Mi piacerebbe postarne un capitolo al giorno o ogni due giorni, ma questo sempre se seguita o quanto meno con qualche recensione,altrimenti non mi ci applico tanto e posto una volta a settimana...
E' una storia carina, complicata, ma niente di deprimente. Una tipica commedia romantica priva di pretese..
Ora vado che ho postato più io che non so chi...
Baci Annie