Il guerriero del Sogno 1
"Vieni... Vieni...."
Il guerriero si svegliò.
Aveva ancora in mente la visione del sogno. Ancora quella ragazza.
La
più bella che ricordasse. Lunghi capelli neri che si estendevano sulla
figura snella ed aggraziata. Con la sua solita mano tesa, forse a
cercare aiuto, forse a cercare un contatto.
Era un altro dei suoi messaggi. Ci era abituato.
Dopotutto, erano quelli, a fargli da guida.
Si
alzò, si stiracchiò, spense il fuoco vicino al quale si era accampato,
prese il gigantesco spadone a terra di fianco a lui, se lo sistemò
nella fodera sulla schiena, e riprese il cammino.
Non aveva una meta
precisa, ma sapeva che le visioni che lei gli mandava nei sogni, lo
guidavano inconsciamente verso l'obiettivo.
Era un ragazzo
abbastanza particolare: capelli corti biondi, ma mossi alla rinfusa,
giubbotto di pelle smanicato con corazze come protezioni sulle spalle,
maglia e pantaloni blu inframezzati da una grossa cintura, polsiere di
ferro, e guanti di pelle.
Il suo aspetto era ciò che rimaneva del suo passato di appartenente dei "Figli del Tuono".
"Figli
del Tuono" era il nome un vecchio ordine cavalleresco, ormai decaduto,
dove ogni appartenente, in nome di un ideale romantico e di altri
tempi, metteva la sua vita e la sua spada al servizio di coppie che
chiedevano aiuto, amori contrastati e torti intollerabili.
Erano
paladini moderni, novelli cavalieri che lottavano e mettevano a
repentaglio la loro incolumità in nome di valori come amicizia,
giustizia e ... amore.
L'appartenere a questo ordine donava la
possibilità di maneggiare l'energia elettrica come arma, e di
maneggiare la propria arma, sia pure uno spadone a due mani, con
estrema facilità e maneggevolezza.
Erano tuttavia vincolati a una
regola severa: per chiunque avesse messo al servizio la sua spada, a
nessun Figlio del Tuono sarebbe stato permesso un qualsiasi
coinvolgimento sentimentale.
Chiunque dovessero proteggere, non avrebbero mai dovuto innamorarsene, o affezionarcisi.
Al
ragazzo questa regola stava abbastanza stretta, e un giorno,
indipendentemente dalla sua volontà la infranse: si innamorò di una sua
protetta, che però era già promessa sposa. Le conseguenti gelosie e
malintesi portarono a un tragico epilogo: la morte di lei.
Il ragazzo venne allontanato dall'ordine, che comunque, conobbe la fine pochi anni più tardi.
Da allora il ragazzo divenne un mercenario, mantenendo gli stessi valori che gli erano stati insegnati.
In
tutto questo tempo, ha messo la sua spada al servizio di tante, e tante
donne, eppure a nessuna di esse si è mai legato, per evitare tragedie
come quella che causò in passato.
- Ogni donna aveva il suo uomo,
ogni regina aveva il suo re, io solo la mia spada, e me stesso -
Sentenziò tra sè il guerriero, mentre proseguì il cammino nella landa
desolata.
Una ragazza stava seduta all'interno di un cerchio
tracciato per terra, in apparente meditazione. Era davvero molto bella,
di una bellezza quasi leggendaria.
Era lei, la ragazza che appariva
nei sogni del guerriero con lo spadone, ma non c'era da stupirsene. In
fondo, era sempre lei che continuava a mandargli visioni in sogno, e
non solo a lui. Aveva il potere di mandare visioni oniriche, e stava
anche in quel momento mandando visioni a tanta gente, in continuazione.
Forse perchè si sentiva sola, o forse perchè non poteva fare altro.
La sua solitudine, tra l'altro non era un caso.
Ogni Dreamer aveva un potere, ma era, come contropartita, era sottoposto a una specifica condizione avversa.
Nel caso della ragazza, quella condizione pesava come una maledizione.
Mandava
in continuazione messaggi onirici, e la sua bellezza faceva in modo che
ogni uomo che si fosse avvicinato, si sarebbe perdutamente innamorato
di lei; ma quella stessa bellezza, ironicamente, avrebbe risvegliato
immancabilmente un grande odio verso di lei da parte dello stesso.
Viveva continuamente una situazione di amata e odiata da parte di qualunque uomo le si avvicinasse.
Ma
lei continuava a provare, a mandare visioni oniriche, a cercare: non
voleva arrendersi alla sua condizione, o forse, sentiva che non aveva
altra scelta.
Il guerriero stava continuando il suo cammino,
quando improvvisamente, il paesaggio attorno a lui mutò. Si alzò tutto
attorno un mare di fiamme, e apparve dinanzi a lui un uomo, occhiali
scuri, mantello, giubbotto, pantaloni in pelle e stivali, alla guida di
una moto.
D'istinto il ragazzo inpugnò lo spadone e lo puntò di
fronte al motociclista, mentre quest'ultimo, nello stesso istante, gli
puntò contro uno shotgun.
Dopo un attimo di pausa, abbassarono entrambi rispettive armi.
- Che ci fai qui? - Esordì il motociclista, dimostrando di conoscere già il guerriero.
- Dovresti saperlo, visto che probabilmente hai ricevuto le stesse visioni. - rispose quest'ultimo.
Il motociclista rimise lo shotgun nel fodero situato sul fianco della moto.
Il
mare di fiamme continuava a crepitare, ma non era né caldo né
doloroso: chiaramente una illusione, la prova inconfutabile che quella
fosse una visione onirica.
Dopotutto, era un mezzo di comunicazione normale, tra Dreamers.
Il guerriero ripose la spada nel fodero sulla schiena.
- Stai cercando lei, vero? - Domandò dopo una lunga pausa, il motociclista.
- Non la stai cercando anche tu, dopotutto? -
- Io no. - rispose il centauro. - E il motivo lo sai bene. Lo sapete tutti. -
Dopo una breve pausa, il motociclista continuò.
- L'ho già vista, l'ho già amata, l'ho già odiata... e la odio ancora. -
- Non sono affari miei. -
Il motociclista batté un pugno sulla moto.
-
Lo saranno. Vuoi anche tu cadere nella trappola come è capitato a
tanti? Amarla... poi soffrire, e infine odiarla? E' questo che vuoi? -
- Non m'importa di cosa parli. E' solo un'altra donna a cui pongo a servizio la mia spada. Anche se stavolta, è lei. -
- Stupido, morirai di dolore! - insistette irritato il motociclista.
-
Sono nato mille volte e non morire mai, sono morto mille volte, e
forse, non sono mai nato. E' anche il mio destino, quello di morire e
di rinascere mille volte. -
Il motociclista, scosse la testa,e mise in moto.
- Io ti ho avvertito. -
Sterzò la moto e fece per andarsene, non prima di essersi voltato un'ultima volta per dire:
- Quando ci vedremo, potremmo combatterci, oppure bere qualcosa insieme. Dipenderà dalle circostanze future. -
Detto
questo, riprese la guida della moto e accellerò facendo alzare in un
attimo il mare di fiamme fino a coprire tutto alla vista del guerriero.
-
La visione sparì.
Il guerriero era di nuovo nella solita e
familiare landa desolata, la visione onirica mandatagli dal
motociclista lo lasciò pensieroso per un paio di minuti.
Alla fine, scosse la testa, e proseguì il viaggio.
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