Cosa succede quando cerchi
di leggere dal cellulare le recensioni?? Che quel dannatissimo touch fa
quello che vuole e cancelli qualcosa -.-'''' Ed io cos'ho cancellato??
La ff. Ok, ripartiamo. Ecco la mia altra ff sugli exo. La dedico alla
mia CYuuki_Onew
che la desiderava tanto ed io l'ho scritta... e ne sono mega felice!
Ecco, ti voglio bene ♥♥♥
Poi
ringrazio le mie dongsaeng goddess, l'inventrice della Kao, e cry_baby
l'exo-pedia del fandom. Un bacione a tutte! Chuuu ♥♥♥
Loro due erano gli
studenti più bravi della scuola. Bellissimi. Uno dai capelli dorati e
sguardo
incantatore, l’altro dai capelli corvini e sguardo di tigre. Due
bellezze
assolutamente diverse, ma che insieme incarnavano la perfezione.
E le loro menti? Beh
quelle erano davvero le menti più geniali della scuola e loro erano
anche
insieme. Un anno e mezzo per la precisione. Un anno e mezzo stupendo,
bellissimo.
Forse…
***
“È
meglio che ci lasciamo…”
“Che
stai dicendo Kris?!”
“Credo…
di non provare più gli stessi sentimenti che provavo prima…”
“N-non…
è vero… vero?”
“Scusami
Tao…”
***
Era passato un mese e
mezzo circa da quando Kris l’aveva lasciato e Tao non riusciva a darsi
pace.
Triste, arrabbiato, confuso… e pure nervoso perché non riusciva a
capire il motivo
di tutto quello che era successo. Quando aveva pronunciato quelle
parole si era
sentito un completo idiota. Non se l’aspettava proprio. E non si era
neanche
posto il problema se avesse un altro.
Niente
di niente.
Non si era ancora
rassegnato, in ogni singolo istante continuava a pensarci e a
torturarsi la
mente per ciò che era successo.
Anche se non voleva,
anche se non voleva vederlo, si ritrovava spesso a passeggiare in
corridoio, un
po’ svogliatamente, e sempre di fronte alla sua
classe sperando di vederlo.
Ed era inutile:
quando lo vedeva provava ancora un tuffo al cuore. Si bloccava,
respirava poco
e male e poi si gratta nervosamente la testa sparendo subito dopo,
veloce come
era arrivato.
E
sempre più triste.
Kris, dal canto suo,
sembrava
non prestare molta attenzione a lui, eppure… eppure ogni tanto si
fermava a
guardarlo, quando lo vedeva lì fuori per qualche attimo e si chiedeva
se non
avesse fatto una cazzata lasciandolo.
Erano
insieme da ben un anno e mezzo quando Kris aveva deciso di lasciarlo,
pensando
che i suoi sentimenti non fossero più forti come l’inizio.
E non era poco tempo
un anno e mezzo. Significava condividere un bel pezzo di vita,
soprattutto per
loro, così giovani.
Era
stata la prima storia importante per entrambi.
***
Tao
è ancora uno studente modello, lì in quella scuola, una delle migliori
di Hong
Kong. Studia tanto, studia sempre anche se… la tristezza e l’abbandono
del suo
ragazzo lo toccano ancora profondamente.
Lì,
in quella scuola è sempre stato il più bravo.
Anche
adesso lo è, tanto che i professori gli chiedono spesso di fare
ripetizioni a
quei ragazzi che, venendo da paesi esteri, non riescono stare al passo
con
loro. E lui lo fa ogni anno, gratuitamente.
Solo
che adesso non ne ha voglia. Sta pensando ancora a Kris e non vuole
circondarsi
di quei ragazzetti che non sanno quasi nulla della sua lingua. A dire
la verità
non sanno quasi nulla di niente, quindi lui sarebbe un tutor.
Mentre
pensa a queste, seduto sul suo banco, nella sua classe, qualcuno apre
la porta
ed entra, senza nemmeno prendersi la briga di bussare.
È Kris.
BUM BUM BUM.
Il
cuore gli batte fin troppo veloce nel petto.
Non
riesce proprio a calmarlo.
Lo
guarda avvicinarsi con quel sorriso che stregherebbe chiunque.
Perché
lui è stupendo, è bellissimo.
Ma
oramai Kris non è più suo…
***
“Ciao Tao…” lo salutò
lui, avvicinandosi con quel meraviglioso sorriso sicuro, con quello
sguardo che
gli fa mozzare il fiato ogni volta.
“C-ciao… Kris…” gli
risponse balbettando. E si diede dell’imbecille perché… beh dopo un
mese e
mezzo almeno avrebbe dovuto passare un po’ quel sentimento. Invece non era così, gli faceva ancora
quell’effetto… purtroppo.
Vorrei
baciarti, abbracciarti…
stringerti,
fare l’amore con te…
dirti
che ti amo…
sentirmi
ancora tuo…
ma
non è più così, vero?
Mi
farei solo del male… e me lo sto facendo ancora…
“Sono venuto a cercarti
perché i professori ci hanno assegnato degli studenti da seguire. Io ne
ho due,
tu ne hai uno.” Gli disse lui, sempre sorridendo dolcemente,
interrompendo quei
dannati pensieri che lo tormentavano ogni volta che lo vedeva.
“Ok.” Gli rispose
seccato, perché non voleva continuare quella conversazione che… alla
fine cosa frega
a Kris di ciò che prova lui? Lo faceva sempre, non c’era differenza.
tra i due
soffriva lui. e lo guardava sempre con occhi innamorati.
“A te è toccato
quello più rognoso sai?” continuò Kris, quasi volendo continuare quella
conversazione per un motivo a lui nascosto. Ma Tao sbuffò, non riusciva
a stare
lì e a parlare con lui e disse solo “Non importa.”
“Davvero? Dovrai
stargli dietro anche con la lingua…” continuò imperterrito Kris, perché
forse…
sentiva il bisogno di parlare con lui… forse qualcosa lo provava
ancora. forse
era stato solo un grande idiota a lasciarlo.
“Non è la prima
volta…”
“È coreano…”
“E allora?”
“Tao?”
“Si?”
“Ce l’hai ancora con
me?”
“Kris… io ti amo
ancora, è diverso.”
“Scusami… a volte…
penso di aver sbagliato tutto con te…”
“Cosa vuoi dire?”
“Niente…”
Forse Kris si rese
conto di ciò che Tao provava. Forse si rese conto di quella tristezza e
capì.
Lo lasciò lì, senza troppi problemi, girando su sé stesso e
andandosene. Superò
la porta di quella classe, chiudendosela lentamente alle spalle,
lasciando Tao
sempre col solito pugno di sabbia in mano.
La
sabbia scende e se ne va.
E
Tao vorrebbe che anche il suo amore se ne andasse così,
magari
un po’ velocemente, per non fare più male.
Lo
stesso male che sente adesso, mentre Kris se ne va.
Perché
fa ancora dannatamente male.
***
Tao
finalmente esce da scuola. Le lezioni sono finite e può tornare a casa.
Ma sa
già che i prossimi giorni sarà diverso.
Gliel’ha
detto prima Kris.
E
quando varca la soglia della scuola, per tornare tra i suoi libri ed i
suoi
pensieri tristi, lo nota. Nota quel ragazzetto dal viso angelico che ha
dei
tratti morbidi e anche spigolosi. Sono un po’ diversi dai suoi che sono
cinesi.
La
differenza la nota, lui la sa.
Gli
occhi sono sempre a mandorla ma… il taglio è più tondeggiante. Le
labbra sono
carnose ed il naso è strano… particolare… non ne ha mai visto uno così.
Beh
di sicuro è carino. E lo è anche il suo sorriso che, nonostante sia
timoroso,
dato che si trova in una città praticamente sconosciuta, è bello e
solare.
Sarà
lui uno di quei tre ragazzi a cui dovrò insegnare? Non può fare a meno
di
chiederselo, anche la risposta la sa già. Si, sicuramente uno è lui.
Chissà
però se è lui quello a cui dovrà insegnare… d’altronde… lui ne ha solo
uno.
Ed
i ragazzi sono tre.
E
sono tutti e tre lì, davanti a lui…
***
Kai si sentiva così
tanto spaesato lì che... sorrideva. Ma era solo il suo modo per
nascondere ciò
che provava. Aveva paura di tutto.
Era stato catapultato
li, in quella strana e grande città, da poco tempo, da quando i suoi
genitori,
per motivi di lavoro avevano dovuto trasferirsi lì.
Non voleva andarci,
non voleva abbandonare le sue amicizie, ma non aveva nessuno a Seoul
con cui
potesse stare e a sedici anni non poteva di certo rimanere da solo, a
badare a
sé stesso.
Ed in quel momento si
trovava lì, ad Hong Kong, a parlare una lingua semi sconosciuta, con
gente
sconosciuta e a studiare in quella lingua così diversa… così
particolare… e
sempre sconosciuta.
Sarebbe stato
difficile, lo sapeva fin troppo bene, ma gli avrebbero assegnato un
tutor, in
modo che riuscisse stare al passo.
Ma
aveva paura.
Si trovava vicino
agli altri due ragazzi in quel momento, coreani anche loro, stessa età
e stavano
parlando con un prof che, grazie al cielo, parlava bene coreano e che
di certo
li avrebbe aiutati.
Lui gli aveva già
detto che sarebbe stato il suo tutor, gli aveva detto il suo nome e di
certo
non s’aspettava che gli facesse vedere chi era e soprattutto non in
quel
momento.
“Kai?”
“Si?”
“Vedi quel ragazzo
dai capelli scuri?” gli fece segno con la mano, indicando un ragazzo
poco
lontano.
E
lui si gira, e lo vede.
Lo
vede quel ragazzo che sta uscendo dalla scuola.
Li
vede quegli occhi neri e felini. Ed arrossisce.
Sono
belli, sono neri… neri come i suoi capelli.
Ed
è alto… più alto di lui. E sembra forte.
Si
girà di scatto e sorride.
Imbarazzato,
nuovamente.
Quel
ragazzo l’ha colpito.
E
spera che sia lui il suo tutor, perché sa che ce ne sono due…
“Si” si affrettò a
rispondere. Ed il prof gli diede quella conferma.
“Lui
sarà il tuo tutor”
E
Kai sorride di nuovo.
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