Nighttime Diary

di DreamsHolder
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Arrabbiarsi, talvolta, è assurdo. C'è chi soffre di rabbia come si può soffrire di un'inguaribile malattia, ci si droga di ira per sentirsi vivi o attirare su di sé l'attenzione altrui. In verità, penso che la gente, che si arrabbia per ogni singolo cazzo storto, si senta infelice. Insicura. Insignificante. Alcuni sono come i chihuahua: hanno l'aria feroce perché timorosi di essere schiacciati dagli animali più grossi. Altri sono come certi vecchi: sono iracondi perché passano l'intera giornata soli, chiusi in casa. Molti assomigliano agli adolescenti, che inveiscono contro il prossimo che dà consigli: perché convinti di esser giusti e capaci, quando poi son chiusi in una morsa di fatti ed eventi indecifrabili, che solo gli adulti sembrano capire. 
Arrabbiarsi, talvolta, ti porta a vedere le cose in modo diverso - distorto - e a sprofondare in un caos da cui niente e nessuno ti tirerà mai fuori... E se in quel caos ritagli uno spazio uterino in cui adagiarti, il mondo esterno ti appare così distante da non sembrare vero. Perché è questa l'effettiva piaga di chi passa la vita a dannarsi l'anima; la sua giustizia e le sue preoccupazioni sono isole lontane in un nero oceano, brulicante di presenze squalidi.
Arrabbiarsi rende la vita rigida come una partita a scacchi; rischiosa e devastante come una guerra. E si cerca, per sempre, quello spiraglio di luce irraggiungibile, percorrendo una strada avulsa dalle grazie della vita concretamente vissuta, respirata fino in fondo come l'aria, il profumo di un fiore o di una canna. Perché la vita è come 'Uno, Nessuno e Centomila', ed offre trilioni di strade che paradossalmente portano sempre a Roma. O a Milano, Napoli, Forio. La vita è una maglia lavorata ai ferri ed ha i colori e la forma che le diamo, non il perfido sceneggiatore delle nostre vittorie e disfatte. Arrabbiarsi, talvolta, è praticamente inutile. 




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