Ricorda una gabbia d'acciaio, dentro c'era un criceto bianco con
macchie arancioni.
I giorni si susseguivano con pigrizia, si rincorrevano in un eterno
gioco senza fine.
I ricordi, i pensieri se mai li
aveva, finivano dolcemente nell'oblio, e tutto sembrava così
confuso, ma anche così semplice.
Mangiare, dormire, giocare.
Svegliarsi al tramonto, addormentarsi
all'alba.
Amare la vita come solo un animale può amarla.
Non esisteva un domani, nemmeno un
ieri, solo un presente che non sarebbe mai finito, che sarebbe durato
per
l'eternità.
Pensieri
confusi, disordinati, malinconici ogni tanto si affacciavano
timidamente nella sua
mente.
Quando quei pensieri si facevano
troppo invadenti, troppo reali, il
criceto scuoteva deciso il capo, spaventando la malinconia, che
sfuggiva via, timorosa e vergognosa..
Dopo il criceto si
lisciava il pelo con cura, come se da quell'operazione dipendesse la
propria vita e dopo, magicamente non ricordava più nulla di
quella strana ansia, solo una strana sensazione di vuoto allo stomaco
che
confondeva con la fame.
Adesso quel criceto
non riesce più a scuotersi, a far rintonare la campana di
vetro dietro cui si proteggeva e i pensieri, la malinconia, si sono
fatti più audaci, hanno infranto il fragile vetro e hanno
riempito lentamente la sua mente.
Guarda la ruota, la
vecchia ruota bianca.
Quanti passi, quante
corse vi ha fatto?
Prima solo ricordi
confusi, un criceto con macchie bianche e arancioni. Poi ne
vede ogni baffo, ogni pelo. Torna a essere più
sbiadita, adesso è solo una macchia ma riesce ancora a
vederlo.
Corre, corre, senza
fermarsi.
Ha nostalgia di
quei giorni vuole tornare a scuotere il capo, a lisciarsi il pelo per
dimenticare, ma non ne ha più la forza.
Da quanto tempo non
corre sulla ruota?
Non se lo
ricorda, non ha il coraggio di ricordare. Sa che gli farebbe
male, troppo male.
Fa qualche passo
stanco, barcolla verso la ruota.
Con fatica sale e
si dondola, tentando di muoverla, ma non ci riesce, rimane ferma,
immobile.
Si siede, chiude gli
occhi lentamente, in attesa.
Un voce.
Hamtaro.
Sente il proprio
corpo rilassarsi poi più nulla.
Domani il Sole non
tramonterà per Hamtaro.
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