Forse credevi davvero di farla
franca.
Ci speravi, in fondo al tuo cuore,
che quella ragazza non
scoprisse il razza di poco di buono che eri prima del suo arrivo. Da un
letto
all’altro, da una donna all’altra, senza mai farti
il minimo scrupolo di
lasciare un cimitero di cuori alle tue spalle.
Le hai sempre conquistate tutte, ma
di nessuna di loro
ricordi il nome. C’era la moretta del supermercato,
l’irlandese conosciuta a
quella festa di laurea, l’assistente del professore di
matematica, persino la
portoricana che veniva a rassettarti la stanza quando ancora vivevi in
un
monolocale, durante il tuo primo anno alla NYADA.
Le lasciavi perché erano
persone vuote, prive di qualsiasi
fascino, prive di qualsiasi caratteristica particolare che ti colpisse.
Le
lasciavi perché non sei mai stato uno a cui piacciono gli
impegni a lunga
scadenza.
E adesso odi te stesso, mentre guardi
imbambolato la ragazza
che ormai, volente o nolente, è diventata la tua ossessione.
Persino mentre lacrime di rabbia
affiorano dai suoi occhi,
non riesci a fare a meno di pensare quanto sia bella. Anche se indossa
un body,
non ha un filo di trucco e ciuffi di capelli escono dallo chignon.
Anche se è
ricoperta di sudore perché Cassandra July l’ha
trattenuta in sala prove per
farla provare fino allo sfinimento. Anche se è arrabbiata
con te e ti ricopre
di tutti gli insulti che conosce.
Non riesci a fare a meno di notare
che sotto quel cipiglio
arrabbiato si nasconde sempre la stessa dolce, innocua, meravigliosa
Rachel.
“Non riesco a credere tu
abbia potuto mentirmi. Cosa sono,
l’ennesimo giocattolino con cui divertirti per un
po’?”
No, vorresti risponderle. Ma non
vorresti dirle solo questo.
Vorresti dirle che la notte appena
trascorsa in quel bagno è
stata la migliore della tua vita.
Vorresti dirle che nonostante tu ti sia beccato un raffreddore con i
fiocchi,
rifaresti quella doccia gelida altre mille volte.
Vorresti dirle che fare l’amore con lei è stato
magnifico, che desideri lei
come non hai mai desiderato nessun’altra.
Vorresti dirle che desideri stare con lei e con nessun’altra,
perché sai che è
questo quello che senti.
Ma l’unica parola che
fuoriesce dalle tue labbra è un
semplice “no”.
E lei si arrabbia ancora di
più, si avvicina a te con
sguardo arrabbiato e ferito al tempo stesso. Ti guarda negli occhi e
una lancia
infuocata ti trafigge il cervello, mentre lei esplora nei recessi del
tuo animo
attraverso quel nocciola brillante. Vede il poco che buono che sei
stato, il
donnaiolo che eri.
“Bastardo... Come credi che
mi senta dopo che tutti mi hanno
detto che io sarò solo una delle tante?!”
Ma forse, nota anche
qualcos’altro.
Vede quanto tu sia spaventato dalla
paura di perderla.
Vede quanto adori, quasi veneri, quel corpo minuto e aggraziato che
appena la
sera prima hai fatto tuo.
Vede il futuro che sogni con lei.
Vede quanto desideri aiutarla in qualsiasi modo per farla eccellere
alla NYADA.
Vede quanto ti piacerebbe addormentarti con il calore del suo corpo
nudo
addosso e baciarla sulle palpebre mentre dorme.
Vede quanto ameresti svegliarti ogni giorno con lei al tuo fianco.
E d’improvviso Rachel, la
ragazza sicura e dal passo certo,
inciampa.
Ti sporgi verso di lei per impedirle
di cadere, ma il suo
corpo quasi sembra voler schivare il tuo contatto per cadere di
proposito sul
pavimento. Come se fosse disgustata alla sola idea di toccarti di
nuovo.
Eppure la afferri deciso e lei
affonda il volto nel tuo petto,
nell’aula l’eco dei suoi singhiozzi.
“Ho lasciato il mio
fidanzato per colpa tua! Ho perso Finn e
tu mi lascerai come hai fatto con tutte le altre...”
Non ti aspetti di sentirle dire
questo, mentre ti stringe
forte.
Non c’è
più il ricordo di un fidanzato lontano, una promessa
che lei non vuole infrangere. Non ti aspetti di sapere che adesso lei
può
essere davvero tua.
Sorridi appena, le baci la fronte e
la abbracci a tua volta.
Lei continua incurante a singhiozzare, ma tu non vuoi vederla piangere:
senti
una stretta al cuore nel sapere che quelle lacrime sono versate a causa
tua e
non vuoi permetterlo.
“Non ti lascerò,
non aver paura.”riesci a dirle, pronunciando
quelle parole con tutto l’amore e la dedizione che hai sempre
negato alle
altre.
Lei scioglie il suo abbraccio e ti
guarda negli occhi, alla
ricerca della sincerità nel tuo sguardo. La senti ancora,
quella lancia che ti
trafigge il cervello, ma questa volta non ti nasconderai dietro una
bugia.
Decidi di dirle la verità, costi quello che costi.
“Non ti
nasconderò che ero un donnaiolo, uno di quelli che
abbandonano
la ragazza di turno senza farsi il minimo problema. E’ vero
che ho messo le
corna a tutte le mie presunte fidanzate, che sono un pessimo partito.
Ma non
potrei mai e poi mai ferire te, Rachel.”
E senti di voler confessare il
sentimento che provi, ma non
trovi il coraggio di pronunciare quelle due parole. Non vuoi
pronunciarle
perché hai paura di un suo rifiuto, perché sai
che lei penserà tu non stia dando
il giusto valore a quel “ti amo”.
Eppure sai di averla amata dalla
prima volta in cui il suo
sguardo timido ha incrociato il tuo, da quella prima innocente
chiacchierata
nei bagni. Sai che quando ti ha detto del suo ex, quel crampo
fastidioso allo
stomaco l’hai sentito perché l’amavi,
perché eri pazzo di gelosia all’idea che
lei fosse di un altro.
E adesso è tua, può
esserlo. E mentre le accarezzi il viso, accosti le labbra alle sue in
un tenero
bacio che cela una promessa che vuoi mantenere, un impegno consapevole
che hai
deciso di prendere.
“Io... sono qui, per te.
Voglio aiutarti e voglio
supportarti, qui alla NYADA come nella vita di tutti i
giorni.”
“Non giocare con me, Brody.
Sono stata già ferita troppe
volte.”
“Non gioco con
te.”
E le sussurri, quelle due parole. Le
sussurri a voce così
bassa che ti sembra quasi le tue labbra non si siano mosse. Le pronunci
affondando il viso nei suoi capelli, vergognandoti da morire e
scoppiando di
gioia al tempo stesso. Non credevi il tuo cuore potesse aumentare i
battiti in
modo così improvviso, né che pronunciare quelle
parole potesse farti sentire
così vivo e vulnerabile. Rachel non le ha sentite, ma non ti
importa.
Sai che fargliele sentire non
cambierebbe nulla. L’importante
per te è averlo ammesso: hai capito cosa ti spingesse ogni
giorno a essere
ripreso dalla Tibideaux perché eri troppo distratto; hai
capito perché la sera
ti addormentavi con il suo volto nei tuoi pensieri e la speranza di
rivederla
con il nuovo giorno.
E nemmeno sai dove trovi il coraggio
di chiederle di uscire
insieme a cena. Ti ritrovi di punto in bianco desideroso di conoscere
ogni cosa
di quella ragazza: qual è il suo colore preferito, i luoghi
che ha visto, vorresti
incontrare la sua famiglia e i suoi amici lasciati in Ohio.
E a un tratto quasi ti spaventa
l’idea di essere diventato
una persona del tutto diversa da chi eri. Quel ragazzo insicuro,
interessato e innamorato non sei
tu. A te non
piacciono gli impegni, né tantomeno doverti fingere
interessato al blaterare
insulso della ragazza di turno. Ma Rachel non è una ragazza
come le altre, con
la sua caparbietà e la sua fragilità, con la sua
dolcezza e la sua forza, con
la sua insicurezza e la sua determinazione. Quella ragazza con quegli
occhi
grandi, le labbra tenere e delicate: è stata lei a darti la
forza di cambiare.
Ma di sicuro, quel cambiamento non
può che farti bene.
Bimbi. Bimbi belli
bellissimi.
Questa shot era pronta da
giorni. Era pronta da giorni ma non volevo pubblicarla
perchè ero tesissima all'idea che potesse sbucare qualcosa
che impedisse quello. Che impedisse quel duetto magnifico (per me Lea
è incinta, sappiatelo XD) e sopratutto quel meraviglioso
bacio che mi ha
fatto squittire come un topolino davanti allo schermo.
Non credete anche voi che
quei due siano dolci
da morire, HOT
da svenire e complici
in un modo che ti strazia il cuore? Io li trovo assolutamente
perfetti.
E Finn deve farsi da parte, punto, perchè se fanno lasciare
Brody e Rachel io muoio di crepacuore.
Vado a rivedermi quel bacio.
Perchè? Perchè sì.
Brody donnaiolo ce lo vedo, quindi
forse è un leggero OOC ma mi perdonate, vero? *occhioni
dolci*
Grazie a chiunque abbia
letto/recensito "Quando
la caldaia non fa il suo dovere" perchè non mi
aspettavo vi fossero tanti Brochel shipper e mi sono dovuta ricredere.
Mi fate sentire meno malata, quindi vi ringrazio. E se vi
state chiedendo che fine abbia fatto la mia sanità mentale,
sappiate che è del tutto svanita. Sono affetta da Brochel
fever e non
intendo guarire! :)
Roberta
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