A che ora spegniamo la luna?

di PrivateIdaho
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Rieccoti piombare in quei momenti di disagio... no, non disagio. Imbarazzo... no, non imbarazzo. Noia. Sì, noia. Le solite domande, le solite risposte. Il tutto perfettamente riprodotto chissà quante volte nella stessa notte da milioni di persone nello stesso momento.
Ma questo momento è solo nostro. Mio e di... come si chiama?
Fuori dal locale si stà bene. L'estate stà arrivando e tutti noi ci comportiamo come se non vedessimo l'ora di toglierci questi vestiti di dosso come baccanti in preda alla libido più sfrenata.

Dentro invece fa freddo. Gli amici hanno abbandonato quest'isola felice per tornare nei loro letti. Rimango solo con... come diamine si chiama?

E non rimane altro. Tra poco sono le 5 ed il locale chiude. Torno a Lei. Alle sue misere attenzioni. Al suo costante farmi male. A quel guinzaglio che mi sono imposto per mancanza d'emozioni e che mi stà per recidere la carotide. La linfa vitale se ne sparisce sotto forma d'entusiasmo. Quanto durerà? Finchè voglio che duri, mi ripeto. L'alternativa è il nulla. Ma se il nulla poi non fosse altro che... libertà?

Ma ora non penso a Lei. Ora penso a chi ho di fronte e chi ho di fronte è molto carino, ben vestito e di sesso femminile. Parla ma capisco a malapena. importa poco. Se siamo fuori a fumare non è certo per far conoscenza. 

... Ma è un anno che và avanti ed è un anno che non sento questo genere di attenzione.
... Un anno di 'Boh, si vedrà'.
... Un anno di privazioni emotive solo per sperare in un suo sorriso (mai arrivato).

E la miglior risposta a tutto ciò è tentare di tornare ad essere me stesso. Peccato che questo 'me stesso' non piaccia molto, soprattutto al sottoscritto.

La gola brucia. Ben presto anche lo stomaco. Segue tutta una serie di dolori interni.

"Scusa ma devo assolutamente andare a pisciare".

E quando torno lei non c'è più.

Poco male. Mi scappa ancora.

Torno a Lei. Finchè durerà. Una volta finita potrò tornare a fissare la finestra e a chiedermi a che ora spegneremo la luna.






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