Keilin si tappò le orecchie con le mani.
«NON LA VOLEVO TUA FIGLIA! NON L’HO MAI VOLUTA!».
No, non le poteva proprio sentire quelle parole, non quelle.
«È TUA FIGLIA! MI HAI STUPRATA E SPOSATA PER COPRIRE LA VERGOGNA!».
Non ne poteva più di quelle parole di cattiveria, quelle parole dure che si sputavano addosso quasi ogni sera.
«SEI TU CHE MI HAI TENTATO, FIGLIA DEL DIAVOLO, E POI SEI CORSA A PIANGERE DA TUO PADRE!».
Affondò la faccia nel cuscino, desiderando che tutto sfumasse nel buio della notte, anche i suoni, anche le persone.
«..cosa fai? C-cosa stai facendo..?».
Suo padre, il fiato corto, un’altra parola soffocata, ora gorgogliata.
Più nulla. |