Prologo - Frammenti
Prologo
O
più comunemente, dove tutto ebbe inizio
Se mi avessero chiesto di descrivere il mio sentimento per te, avrei
detto che fosse amore.
Questo se me lo avessero domandato tempo fa, quando ancora il nostro
rapporto poteva essere definito amicizia e le nostre conversazioni non
terminavano con porte sbattute violentemente, telefonate terminate
senza saluto e libri scagliati per aria, anziché appoggiati
su una libreria.
Non sapevo come e quando avessimo superato il limite, ma noi non
eravamo più noi.
Nonostante ciò, non riuscivo ad immaginare la mia vita senza
te e tu, stando alle tue parole, non sopportavi i pomeriggi solitari
senza la mia compagnia, anche se si trattava semplicemente di una
telefonata.
In quei mesi avevo cercato più volte di rivelarti i miei
sentimenti, quando ancora potevano essere così definiti.
Poi, quella fatidica sera, oltre i monti del nostro paese, qualcosa era
cambiato. Non so bene cosa, ma io non ero più stata la
stessa: avevo cominciato a vedere la tua immagine ovunque, i miei sogni
erano popolati da te, la tua voce mi rieccheggiava nelle orecchie anche
ore dopo che mi avevi urlato contro.
Eri diventato la mia ossessione.
Non c'era una classificazione per il nostro rapporto. Io morivo senza
te. Tu non ti esprimevi.
Eravamo cambiati insieme, senza neppure rendercene conto.
Solo adesso che sono qui, in un limbo senza definizione di tempo e
spazio, mi rendo conto di non avere niente tra le mani.
Mille domande, nessuna soluzione e qualche ricordo.
Ma forse, per trovare le risposte, devo tornare indietro.
Fare un tuffo nel passato, un'ultima volta, prima di andare avanti.
Questa volta per sempre.
Per adesso, però, mi limito a tornare ancora da te.
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