Pray
for my Dignity, Goddess Revenge
Dignità.
Nel silenzio
vorrei che non morisse la mia voce incredula e sgomenta, violentata
dalle offese amare di uomini senza cuore, che un tempo dichiaravano di
averne.
Difficile:
è così che definisco la mia sofferenza! Voglio
avere la stessa dignità, un diritto, di cui godono i miei
massacratori.
Mi tacciono
con parole crude, mi offendono con sguardi bastardi, mi lacerano
l’animo con le loro false e nauseabonde scuse.
Bugie,
bugie, bugie! Non sono altro che offese al mio essere viva, al mio
amare, al mio pensiero che dolcemente si scioglie nelle sigillanti
illusioni di cui si nutre senza sosta.
Voglio
vedere la mia dignità riscattata.
Dicono che
le offese siano giuste, perché ritengono che sia io a
sbagliare. Uomini: lo hanno sempre creduto abbandonando ogni mia
speranza di poter credere nella bontà della nostra razza.
Soffrite
allora! Doletevi dei vostri mali senza alcun grido di aiuto,
perché non ascolterò le vostre urla disperate.
Non ci sarò.
Morirete
nella vostra ignoranza e nella vostra disperazione. Crepate!
Che il mio
sangue possa corrodervi le carni come acido ruvido e cocente, che il
mio spettro vi perseguiti in evanescenti volti demoniaci, che il mio
aver sofferto vi porti via il cuore amaro e putrefatto che non fibrilla
più il vostro fluido vitale. Crepate nella mia ricca
vendetta premorte.
Mi avete
leso un diritto, mi avete offeso nell’animo e mi avete
sputato in faccia credendolo giusto.
Meritate le
mie stesse sofferenze e le sconterete con la Morte.
Dignità,
mi sei stata negata e ti ho visto morire strangolata dalle mani odiose
di uomini brutali, invoco per te lo spirito della dea Vendetta.
Accogli la
supplica della tua martire e punisci gli uomini insolenti, mia dolce e
fredda dea!
Dignità,
il mio sangue ti riscatterà.
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