Lo Straniero

di Pletto_
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August stava viaggiando in moto tranquillamente, quando sentì una fitta alla gamba e fu costretto a fermarsi, scese dalla moto, alzò il jeans.
“No” pensò “Non può essere tornata, lei non sa neanche dell'esistenza della maledizione, non può essere lei...” guardò la sua gamba assumere una forma diversa “Devo capirci di più, sono costretto a tornare a casa” disse schifando la parola casa.
Salì sulla sua moto e corse verso Storybrooke “Non avevo mai pensato a lei in questi ventotto anni, non sapevo neanche se fosse viva, non mi ero minimamente preoccupato per lei, l'avevo abbandonata a se stessa. Che persona spregevole che sono. Scusa papà...”
Guardò la città deserta aprirsi davanti i suoi occhi, la classica cittadella dove non arriva mai un turista.
Si fermò sul lato destro della strada principale, si fermò perché aveva visto delle persone. “Per fortuna qualcuno a cui poter chiedere indicazioni”
“Salve, sapete dove posso trovare un camera?” chiese alla ragazza che lo stava studiande attentamente.
“Si è infondo alla strada, da Granny” rispose lei senza smettere di studiare il nuovo arrivato.
“Grazie mille” salutò con uno dei suoi migliori sorrisi, si voltò e risalì in moto.
“E' lei, non posso sbagliarmi, quegli occhi azzurri sono ancora così penetranti come lo erano ventotto anni fa...” pensò mentre raggiungeva il posto che gli era stato indicato dalla ragazza.

“Secondo te chi era quel tipo?” chiese Henry.
“Non lo so, come posso saperlo?” gli rispose Emma continuando a guardare nella direzione in cui era sparito. “Dai Herny sali in macchina che ti riporto a casa”
Sulla strada del ritorno non fece altro che pensare a quel tipo, lo straniero, i suoi bellissimi occhi azzurri, così glaciali, ma così familiari... Chi mai poteva essere...”
Entrò in casa, cercando di fare meno rumore possibile per non svegliare Mary-Margareth, si sentì come una ragazzina che sfora il coprifuoco. Entrò nella sua stanza e si sdraiò sul letto. “Quel ragazzo, lo aveva già visto, ma quando? Forse in un'altra vita...” ripensò alla frase “Sto iniziando a diventare come Henry” sorrise e si mise a dormire.

Guardò l'uomo, di cui era innamorata, trasformarsi lentamente in un burattino, si sentiva davvero impotente.
“August, ti prego non lasciarmi, sei l'unico legame con il mio passato”
“Tu devi salvarli Emma, non pensare a me, sono solo un bugiardo”
“Tu, sei il mio futuro” le lacrime scendevano calde sulle guance e cadevano sul corpo freddo e ligneo di Agust, l'uomo divenne del tutto immobile, ma se ne andò con una speranza e con un solo pensiero, lei ora credeva.





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