La nascita di una grande amicizia

di Minari OppaRi
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Natsu non riusciva davvero a sopportare quel ghiacciolo irritante di Gray.
Era impossibile non bisticciare e non far scoppiare una furente lite con il piccolo Fullbuster.
Lo trovava irritante ed ogni scusa era buona per alzare le mani.
Ogni giorno il piccolo Dragon Slayer era coperto di bende e cerotti e lo stesso valeva per il rivale.
“Perderai sempre, Fiammifero.”
Ma non erano le sue parole o la sua sola presenza a sconfortarlo e ad irritarlo.
Era passato fin troppo tempo da quel 7 luglio e di Igneel non c’era ancora nessuna traccia.
Natsu vagava ogni giorno per le strade della città alla ricerca del drago senza mai avere successo.
 
“Fiammifero, anche oggi intendi saltare il lavoro per andare a spassartela in giro?”
Chiese Gray incrociando le braccia al petto.
Il piccolo Dragon Slayer gli fece la linguaccia, irritato.
“Io non vado a spassarmela! Vado a cercare il mio papà”
“I draghi non esistono più, rassegnati”
A quella frase i suoi nervi saltarono.
“Igneel esiste eccome! Andrò fino ai confini della città pur di cercarlo, stupido ghiacciolo!”
Corse fuori dalla Gilda, stringendo con violenza i pugni.
Gliel’avrebbe dimostrato.
Gli avrebbe portato Igneel e gli avrebbe dimostrato che i draghi esistevano.
“Se ti perdi giuro che non verrò ad aiutarti!”
Sbraitò il piccolo mago del ghiaccio, agitando un pugno in aria.
 
 
Natsu correva per le vie della città, ansimando per la stanchezza.
Ma lui non poteva fermarsi, non poteva smettere di muoversi alla ricerca del padre.
“Papà Igneel! Papà Igneel, sei qui?”
Urlava con tutte le sue forze.
Urlava a pieni polmoni, finendo sempre per ricevere occhiate confuse da parte dei passanti.
“Papà…torna da me..”
Solo a volte la voce gli veniva rotta da dei singhiozzi disperati.
“Papà!”
Urlò ancora, correndo alla cieca, ignaro che un ombra lo stava seguendo.
 
Scese la sera e Natsu come aveva urlato al rivale era arrivato per davvero ai confini della città.
Si guardava intorno disperato, non riuscendo a capire dove fosse.
“Dove cavolo sono..?”
Brontolò, non riconoscendo nemmeno un piccolo dettaglio del paesaggio intorno a lui.
Una lugubre strada senza illuminazione.
Il vento iniziava a soffiare forte, facendolo rabbrividire.
“I-Igneel…aiutami..”
Mormorò, strofinandosi le braccia.
“Oi, stupido fiammifero!”
Gray comparve dietro di lui, tenendo un’espressione seria in viso.
“G-ghiacciolo! Che ci fai qui?”
Il mago del ghiaccio non rispose e si limitò a porgergli una mano.
Il Dragon Slayer lo guardò con un espressione confusa, non capendo il motivo di quel gesto.
“E muoviti! Si è già fatto buio e io voglio tornare alla Gilda!”
Urlò irritato, tendendo di più la mano verso il ragazzo.
Natsu afferrò la sua mano di scatto, stupito dalle sue parole.
Gray iniziò a camminare, tenendo ben salda la presa sulla mano del rivale.
Il Dragon Slayer fissava la sua schiena.
Perché si trovava lì?
Come aveva fatto a trovarlo?
“Ghiacciolo…”
Mormorò lui, attirando l’attenzione del piccolo Fullbuster.
“Perchè mi stai aiutando..?”
Il silenzio regnò sovrano trai due per diversi secondi.
“Perché ero stanco di vederti correre qua e là ad urlare come un ossesso”
Natsu capì tutto.
Gray l’aveva seguito per tutto il giorno e lui non se ne era minimamente accorto.
Nonostante avesse detto che non l’avrebbe aiutato l’aveva seguito, forse perché preoccupato per lui.
“Stupido ghiacciolo…”
Borbottò il Dragon Slayer imbarazzato.
Il mago del ghiaccio accennò un lieve sorriso, intuendo benissimo che quello era un suo modo per ringraziare.
Litigare per loro era un modo per approfondire il loro legame.
Nonostante le liti, le risse e le parole dure che si rivolgevano non si odiavano per davvero.
Cercavano solo di mascherare l’intento di diventare buoni amici.
E quell’occasione forse era stata il primo passo per la nascita di una grande amicizia. 

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