Non ti dimenticherò mai
Non ti dimenticherò mai Voldemort guardò dritto davanti a sé, poi
abbassò gli occhi, la sua amata tazzina piena di caffé splendeva sotto la poca
luce che penetrava nell'abitacolo nascosto. Le fece un sorrisino dolce, era di
un bianco lucente, decorata con fiorellini azzurri. Così bella, lei aveva un'aria penetrante, sembrava non le fregasse di niente e nessuno, guardava tutto
avanti senza mai distogliere lo sguardo. La prese in mano e sorseggiò un po'
dell'amato caffè, quel gusto amaro che gli scendeva in gola era una delle cose
che più amava. Ne beveva così tanto che i suoi occhi da grigi erano diventati
di un rosso intenso.
Questo infondeva paura a tutte le persone che lo incontravano, così un bel
giorno di alzò e mentre il sole splendeva nel cielo ebbe una brillante
idea.
- Ma che splendida giornata! - disse
contemplando il cielo azzurro - Penso proprio che farò una bella passeggiatina
al parco! - Annunciò allegramente. Uscì dalla piccola camera da letto per
dirigersi in cucina per prendere i suoi soliti cinque caffè con croissant alla
marmellata di albicocche. Lo rendevano un po' nervosetto, ma non si notava
quasi.
Aprì la porta per uscire, aveva un corposo
sorriso sul volto. Guardò dritto davanti a sé, attraversando il grande
giardino che si apriva davanti lui.
- Penso che prenderò un bel gelato al
caffè
- mentre
si dirigeva a passi lenti e grandi verso la gelateria con le mani dietro la
schiena che ticchettavano sulla bacchetta, sempre pronta ad attaccare nel caso
gli rubassero il gelato al caffè o il suo manuale: tutto sulla bevanda amara
color marrone scuro. Adorava quel libro, lo portava sempre con sé e lo
aveva letto per ben dieci volte o più.
Ma mentre stava incominciando a leccare il buon
gelato al caffé... una donna accompagnata da un uomo dai capelli neri tutti
scarmigliati gli sbatté contro. E il gelato cadde tutto a terra.
Voldemort spalancò gli occhi, terrorizzato.
Alzò lo sguardo alla donna, che aveva dei lucidi capelli rossicci e due occhi
bellissimi verdi.
- Mi perdoni, signore - chiese scusa.
- Non si preoccupi - disse Voldemort con gli occhi rossi spalancati e i denti
stretti.
- certo che mi preoccupo, aspetti, le pulisco l'abito - e incominciò a
strofinare un fazzoletto sulla tunica nera con cappuccio di Voldemort.
- le ho detto di non preoccuparsi... - disse Voldemort.
- Lily, andiamo, che Harry ci aspetta. E di Sirius non mi fido - disse l'uomo
accanto alla donna.
- ma il signore... - cercò di obbiettare Lily.
- meglio andare... a un'aria strana, mi spaventa... sembra un pazzo - disse
piano James a bassa voce, e portò via Lily tirandola per un braccio.
Voldemort si chinò a guardare il gelato, con
gli occhi lucidi. Non era mai stato un tipo aggressivo, beh... ok, a volte un'
avada kedavra gli scappava anche, ma nei limiti. Ora aveva tanta voglia di
far pagare a quei due quello che gli avevano fatto passare.
- gelato mio! Non te ne andare! Ho bisogno di te!! - urlò Voldemort al gelato
che pian piano diventava acqua.
Poi visto che non c'erano reazioni scoppiò in un pianto senza fine.
*
- Lily? Hanno suonato alla porta - chiamò
James.
- non puoi andare tu? Io sto cambiando Harry - chiese Lily con un pannolone
pulito in mano.
- Sì, d'accordo - disse un po' svogliato James.
Ma quando aprì la porta si trovò davanti a
sé un uomo incappucciato, dalla pelle chiarissima e due occhi rossi che
brillavano sotto il cappuccio nero della tunica.
- lei... - disse James spaventato.
- voi avete ucciso il mio gelato... il mio bellissimo gelato! Dovete pagarla! -
strillò Voldemort.
- Ohm... parliamone! - obbiettò James.
- Non c'è nulla da dire, devo vendicarlo - disse Voldemort con gli occhi
lucidissimi.
- ma signore... può comprarne un altro - disse James irritato.
- nessun gelato, neanche il più grande e buono del mondo, può sostituire lei -
disse Voldemort con la bacchetta puntata contro il naso di James. Ma gli occhi
gli caddero su una bellissima tazzina rosa con del caffé e panna sopra sul
tavolo di casa Potter. Spalancò gli occhi e si buttò sul caffé, felice.
- oh tesoro! Baciami! - e sfiorò con le labbra il freddo bordo della tazzina,
sorseggiando un po' di caffé.
- James? Che succede? - chiese Lily entrando in cucina con Harry in
braccio.
- oh nulla... ricordi il pazzo di ieri? Ecco, sta baciando una tazzina da
caffé, con il mio caffé dentro.
- Eh? Scusi signor... - aspettò che Voldemort le disse il nome.
- Voldemort - disse tra un sorso e l'altro di caffé.
- Ecco, sì, Voldemort, ma come ha fatto a sapere dove viviamo?! - chiese Lily
spaventata.
- Oh beh, io so tutto... muahahahah! - disse Voldemort con una risataccia.
Harry fece una smorfia, poi incominciò a strillare perché aveva fame.
Lily lo guardò con tenerezza.
- cosa c'è amore? Hai fame? - chiese la madre del bimbo.
Harry la guardò con gli occhioni colmi di lacrime.
Lily andò verso il frigo, prese il latte o lo mise sui fornelli.
- senti Voldy, mi puoi prendere il biberon su quello scaffale? - chiese Lily.
- certo - disse posando lentamente e sorridendo alla tazzina.
James alzò un sopracciglio.
- quest...? - incominciò Voldemort, ma Lily aveva appena posizionato suo figlio
sul seggiolone, e Harry aveva buttato giù dal tavolo la tazzina da caffé, che
andò in frantumi.
- Harry! Guarda che hai combinato?! Ora devo mettermi a pulire tutto! - disse
Lily guardando Harry, che abbassò lo sguardo.
Voldemort lanciò uno sguardo assassino prima alla tazzina, poi al bambino.
Si volto verso James.
- Credevo di avervi perdonato! E invece voi... stupidi esseri! Non dovevate
osare! - urlò il signore oscuro.
- Eh? Signore, non si preoccupi, ora puliamo - disse James.
- Quindi non siete per niente compiaciuti per la mia fidanzata?! - strillò
Voldemort.
- CHE?! Fidanzata?! - chiese sconvolto James guardando Lily.
Voldemort si mise a tremare di rabbia. Tirò fuori la bacchetta e mentre stava
per agitarla in aria si bloccò.
- non mi ricordo la formula! Sono così stordito da... - disse stupito
colui-che-non-deve-essere-nominato.
Buttò a terra la bacchetta e alzò il piede destro fino ad arrivare alla pancia
di James, che cadde a terra, sbattendo contro lo spigolo di un mobile, morì.
- JAMES!! - urlò Lily in lacrime.
- Muahahahahah! Dovrai pagare anche tu per la mia tazzina! Che hai lasciato lui
(indicò Harry) inosservato! - urlò furioso.
E un calcio colpi Lily nella pancia, cadde, sbatté contro lo spigolo di un
mobile e morì.
- MUAHAHAHAH!! ORA TOCCA A TE!! BRUTTO ASSASSINO! - urlò Voldemort arrabbiato.
Il bimbo lo guardò e contorse il viso una smorfia, iniziò a piangere a di
rotto.
Voldemort lo guardò con gli occhi lucidi, con tenerezza.
- No! Non piangere! Povero piccolo! Lo so che non l'hai fatto apposta! -
Voldemort andò ad abbracciarlo, e il bimbo smise di piangere.
Ora ti proteggerò io, ti infonderò poteri straordinari, così in altre crisi
di nervi mi ricorderò di te, e non ti ucciderò.
Una cicatrice comparve sulla fronte del bambino.
*
- Oh... a casa! Non importa se la mia amante è
morta, devo andare da mia moglie - disse serenamente Voldemort.
Prese la tazzina, la riempì di caffé e incominciò a sorseggiare stampando
dolci bacini sul bordo.
Ma il troppo caffé provoco una grave amnesia che durò 9 anni, e Voldemort fu
costretto a ricostruire quella notte da solo, con i suoi amici più cari, che
gli raccontavano cosa gli aveva detto che voleva fare, difatti il giorno prima
dell'assalto si erano ritrovati tutti a casa di Voldy.
- Sapete vero il mio piano? - chiese
Voldemort accarezzando la tazzina da caffé.
- No, racconta - dissero Snape e Lucius.
- Allora, andrò a casa di quei due scalmanati che hanno ucciso il mio dolce
gelato. E li colpirò con un Avada Kedavra, poi scapperò via, e non mi
troveranno mai - annunciò orgoglioso.
- Bellissimo piano - dissero all'unisono i due servitori.
Voldemort bevve tutto il caffé in un sorso e corse a prepararne un altro.
Così la storia ripartì da zero, con
Voldemort, Harry, l'idea di Voldemort e... la tazzina da caffé.
I funerali di quella con panna si terranno
martedì 20 aprile alle ore 14.00
La tazzina verrà seppellita nel casolare di Voldemort, nel suo giardino.
- Addio, amore mio, non ti dimenticherò mai;
non dimenticherò mai il tuo bel color rosa, non dimenticherò mai la tua
soffice panna e l'odore armonioso che emanavi, non dimenticherò mai il tuo
sguardo dolce e amaro, mai, amore mio, ti scorderò - annunciò Voldemort alla
folla del funerale, e cioè: Tazzina da caffé - moglie - Snape, Lucius, Coda
Liscia.
Da quel giorno Voldemort continuò all'infinito a cercare
Harry, per vendicare la sua amata, doveva provare sulla sua pelle prima quello
che aveva provato lui, quindi soffrire la perdita di qualcuno di molto
importante, poi morire lui, come aveva ucciso la sua fidanzata.
E non avrebbe mai rinunciato a cercarlo, mai!
Commento di Dikar 93
Uahahahahah! Questa idea è nata
più o meno a Luglio, quando ho imitato l'inizio a mia sorella con una semplice
tazzina, strega 91 si è messa a ridere per tutta la sera... e mi ha detto che
sarei fenomenale nelle storie demenziali/comiche. Quindi sono qui, a scrivere il
mio commento a questa fanfic che mi sembra uscita molto bene.
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