1. Tra buio e luce:
l'inizio
“Niente ripensamenti? Nessuna esitazione?"
“No, niente di tutto questo. Dobbiamo saperne di
più,
riesumare ciò che è stato, la nostra vita, il
nostro passato...solo così potremo capire davvero."
Era una fredda notte d'inverno e due individui mascherati -cappotti
lunghi fino alle caviglie, sciarpa e cappello che coprivano interamente
il viso lasciando liberi solo gli occhi- erano in cammino, diretti
verso ovest.
“Ormai sono giorni che viaggiamo, -disse la persona con il
cappotto
beige- le provviste scarseggiano e dobbiamo fare ancora parecchia
strada..."
“Se vuoi ritirarti -lo interruppe quello con il cappotto
nero- sei
ancora in tempo per farlo. Ma ricordati che, se lo farai, non potrai
più tornare indietro."
L’altro sembrò esitare, dopodichè, con
tono deciso, disse:
“Hai ragione! Per quanto dura sia non possiamo mollare
proprio ora! La
verità è più importante di ogni cosa
al momento! Ma...la sete di conoscenza ha logorato molti nel corso
della storia umana...."
“E non ricominciare con i tuoi discorsi filosofici! Non
vorrai
riempirmi la testa con le tue "perle di saggezza", vero?" lo
schernì il compagno, i grandi e penetranti occhi color del
fuoco stanchi e divertiti.
“No no -rise lui, con gli occhi limpidi come il ghiaccio,
azzurri come
il cielo- stavo solo pensando ad alta voce, niente paura...ma ora
riprendiamo, altrimenti rimarremo indietro sulla tabella di
marcia.”
“Possiamo anche permetterci una pausa, se dopo proseguiamo a
passo svelto…ah già, dimenticavo...tu sei una
lumaca.”
“Che cosa?! -gridò la figura con gli occhi
azzurri- Ma se sono veloce come il vento!”
Ci fu un attimo di silenzio, poi entrambi scoppiarono a ridere. Due
misteriosi personaggi. Due vite normali fino a quel momento...due
destini presto sconvolti. Nessuno di loro poteva immaginare le
incredibili vicende cui sarebbero andati incontro.
L'uomo non si sentiva molto tranquillo in quella stanza sotteranea,
circondato da strani oggetti magici e dall'aspetto tetro e poco
rassicurante, ma quello che rendeva la piccola stanza così
oscura era lui, la figura seduta nella penombra...era lui che emanava
quell'aura di malvagità e potenza che aleggiava in tutta la
stanza e rendeva il cuore opprimente.
"Proprio così signore, sono venuto a conoscenza di favolosi
oggetti magici in grado di esaudire qualsiasi desiderio..."
"Oggetti magici?"
"Si...sette sfere che una volta riunite saranno in grado di realizzare
tutti i vostri desideri, è una leggenda che si tramanda
nelle regioni dell'estremo ovest. Ora maestro...potete darmi la mia
ricompensa?"
Gli occhi dell'uomo si accesero di avidità, finalmente tutte
le sue fatiche sarebbero state ripagate.
"Ricompensa eh? Sì...dopo tutto te la sei meritata..."
Anche gli occhi della figura si accesero di avidità e
bramosia, ma non era l'oro che lui bramava...no lui aveva solo due
interessi...il potere ed il sangue.
"AAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!"
L'individuo, che fino ad un istante prima stava comodamente seduta
nella penombra, con uno scatto velocissimo raggiunse l'informarore,
l'uomo non fece nemmeno in tempo ad accorgersi di quello che stava
succedendo che già la vita lo stava abbandonando, il suo
corpo rotolò a terra con un tonfo sorto.
"Era davvero necessario, Orochimaru-sama?”
Per la prima volta da quando l'uomo ormai privo di vita era entrato
nella stanza, Kabuto aprì bocca.
"Kabuto, sei troppo tenero…ormai non era più di
nessuna utilità, perchè lasciarlo in vita? Ma in
effetti è stata una chiaccherata interessante..."
Orochimaru notò una piccola goccia di sangue schizzata via
sulla sua guancia e, compiaciuto, la portò alla bocca con la
lingua, assaporando il suo dolce sapore.
"Intendete credere a quel poveraccio?"
Kabuto aveva seguito l'intero colloquio tra Orochimaru e l'informatore
con un sorriso sarcastico stampato in faccia...sfere magiche che
esaudiscono desideri? Era un po' troppo grande per credere ancora alle
favole ed inoltre la regione dell'ovest era così lontana,
oltre il confine delle terre ninja e non sarebbe stato facile
raggiungere quella terra, senza contare che non avevano nessun tipo di
indizio se non le parole di un morto.
"Vedi Kabuto, la ricerca del potere non è mai stata una
strada in discesa...se quelle sfere magiche esistessero davvero potrei
riacquistare l'uso delle braccia e con esso tutte le mie tecniche e poi
molto di più...il potere supremo...la conoscenza...tutto
sarà mio! Potrò schiacciare quegli insetti di
Konoha per sempre."
Il gelido sguardo del ninja si riempì di odio. "Andiamo!"
"Cosa? Partire ora? E come contate di trovarle? Non sarà..."
"Shingai" lo interruppe bruscamente Orochimaru.
“Shangai? Che c’entra?” disse Kabuto,
confuso…
“Non SHANGAI, SHINGAI!”
Kabuto ebbe un brivido al suono di quel nome, non era per niente
tranquillo quando aveva a che fare con quell'oscuro essere.
Avrebbe preferito “Shangai”, a qualsiasi cosa si
riferisse.
"Intendete chiedere la collaborazione di quel demone? Non
c'è da fidarsi di lui...è solo un pazzo!"
"E' per questo che mi piace". Un sorriso compiaciuto apparve sulle
labbra del ninja leggendario.
Nel frattempo nella città dell'ovest tutti erano in fermento
per l'imminente Tenkaichi che vi si sarebbe dovuto svolgere.
"Kakaroth!!!!!!!!!!!!!!! Dove diavolo sei? Vieni subito
fuori!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
Beh, qualcuno più degli altri. Un Vegeta più
infervorato del solito stava mettendo a soqquadro l'intera Capsule
Corporation per trovare il suo odiato rivale, che se ne stava
comodamente seduto sul divano a giocare alla play con il piccolo Trunks.
"Kakaroth!!!!!!!!!! Ti ho trovato finalmente! Si può sapere
cosa stai facendo, razza di stupido imbecille?! TRA POCHI GIORNI
INIZIERA' IL TORNEO E TU PERDI TEMPO COME UN MOCCIOSO? SEI VENUTO QUI
PER ALLENARTI, NON PER UN'ALLEGRA VACANZA IN COMPAGNIA!!!"
Il giovane sbuffò. Sempre il solito quel Vegeta...
"Vegeta, rilassati...è solo un torneo..."
"SOLO UN TORNEO?! No questo non è un torneo, ma IL
torneo...in cui finalmente riuscirò a prevalere e a
dimostrarti la mia superiorità! Ti sconfiggerò,
questa volta puoi starne certo! Non ti scordare che io sono..."
"Si, si -lo interruppe Bulma, appena rientrata dopo aver accompagnato
il padre ad una conferenza- il grande e indiscusso principe dei Saiyan.
Piuttosto, rimetterai tu a posto il disordine che hai combinato, vero
maestà? SI DA IL CASO CHE QUESTA NON SIA UNA REGGIA PIENA DI
SERVITORI E CHE QUELLA CHE DEVE PULIRE SONO IO! QUINDI MUOVITI, SE NON
VUOI RITROVARTI SENZA NEMMENO UN LETTO IN CUI DORMIRE!!!!!!!!!"
Trunks e Goku non poterono trattenere una sonora risata e Vegeta,
seriamente turbato dalle minacce della donna, fece ciò che
gli aveva imposto, non senza qualche sana imprecazione. Accidenti,
perchè gli faceva quest'effetto quella stupida donna? Lui,
il più temerario dei Saiyan, non scappava davanti a
nulla...e temeva una semplice terrestre?! Ma soprattutto,
perchè quando le stava vicino sentiva il mondo intero
svanire e il cuore esplodere? "Vegeta, maledizione -pensò
tra se'- ti sei lasciato rammollire da questo insulso pianeta! Se lo
sapesse Kakaroth...NO NON DOVRA' MAI ACCADERE!!!!!!!!"
Proprio in quel momento sentì una mano appoggiarsi sulla sua
spalla.
In una frazione di secondo si sentì un urlo seguito da un
esplosione e dal crollo di un muro.
Per un riflesso condizionato Vegeta aveva stampato Goku su una parete
della Capsule Corporation.
"Vegeta…"
"STUPIDO IDIOTA!"
Mentre Goku si ripuliva dalle macerie, Vegeta si accorse si aver perso
fin troppo tempo e tornò al suo allenamento.
Intanto, sul monte Paozi, Piccolo e Gohan combattevano sotto lo sguardo
vigile e angosciato di Chichi.
"Gohan, amore, vieni a casa dai! E' tardi! E Goten è
già rientrato e ci sta aspettando."
"Si mamma...anf, anf...solo un....ouch!"
Approfittando della sua distrazione, Piccolo
sferrò un calcio decisivo al ragazzo, ponendo fine a una
battaglia che durava ormai da tre ore.
"Tsk...mai abbassare la guardia! Mi sembrava di avertelo insegnato!"
Gohan stava per alzarsi e chiedere al suo maestro di concedergli la
rinvicita, ma un prevedibile impedimento non glielo
consentì: "MOSTROOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!! Cosa hai fatto
al mio bambino!!!!!!!!!!!!!!!!!
Chichi, in lacrime e con un poco rassicurante manico di scopa in mano,
si scagliò contro il namecciano.
"VA SUBITO VIA, LASCIA IN PACE GOHAN, ESSERE CRUDELE!!!!!!!!!"
Prima che lei potesse raggiungerlo, Piccolo si levò in volo,
facendo al ragazzo cenno che si sarebbero visti l'indomani.
"Gohan amore mio, stai bene? Oh tesoruccio caro, ci penserà
la mamma a tenerti lontano da quella spaventosa creatura!!!!!"
"Ma mamma, sto bene...mi sono solo lasciato cogliere di sorpresa..."
"Non provare ad addossarti la colpa! Non voglio più vederti
combattere con quell’essere spregevole!! Vedrai, da domani
potrai tranquillamente dedicarti solo ai tuoi studi..."
Era inutile discutere con sua madre. Ma al torneo e agli allenamenti
Gohan non poteva assolutamente rinunciare.
"Eh, povera mamma...se almeno fosse più ragionevole, non
sono più un bambino! Posso cavarmela da
solo...riuscirò a portare a termini gli studi e
l’allenamento insieme! Non deluderò
papà!"
Se Vegeta, Goku, Piccolo e Gohan si stavano preparando per il grande
torneo, Yamcha, Crilin, Rif e Tensihan -riunitisi per l'occasione a
casa del genio- non erano da meno.
"Ah-ah!" urlò Tenshian riuscendo ad atterrare Yamcha.
"Non fare tanto lo spavaldo, Tenshian...la tua è stata solo
fortuna!"
"Io non credo -proruppe la vocina di Rif - Tenshian è molto
più forte di te!"
"Che cosa?! Ma come ti permetti, sappiamo tutti che io sono il
più forte!"
"Se era una battuta, bravo Yamcha! Fa proprio ridere"
"Ragazzi, ragazzi...vi sembra il momento di litigare? Tra poco
inizierà il torneo e non sconfiggeremo Goku, Gohan, Piccolo
e Vegeta azzuffandoci tra noi -li interruppe Crilin- no?"
Tutti asserirono.
“Hai ragione, dobbiamo dare il massimo negli allenamenti.
Basta chiacchiere. BOTTEEE!!!!” urlò Rif con la
sua vocina bianca in un raptus di pazzia e iniziò a prendere
Yamcha a testate.
Il torneo...un'altra occasione per mettere alla prova le loro
abilità. E magari, chissà, diventare campioni,
questa volta. Si allenavano come forsennati da mesi per questo
evento...dovevano vincerlo ad ogni costo! E così tutta la
squadra di guerrieri z si preparava in vista di quello che non sapevano
sarebbe stato un torneo molto, molto più interessante del
previsto.
Intanto in una regione molto più ad est...era una giornata
tranquilla come tutte le altre nella piccola Konoha. Dopo l'attacco da
parte di Orochimaru il villaggio era stato completamente ricostruito e
sotto la guida del nuovo quinto Hokage prosperava nuovamente.
"NARUTOOOOOOOO!!!!!!!!!! Torna subito qui!!!!!!! Le tue ultime missioni
sono state un disastro...sei la vergogna del villaggio!!!!!!"
Una specie di furia scatenata con le sembianza di donna stava
inseguendo un giovane ninja in tenuta arancione per tutto il villaggio,
travolgendo chiunque per disgrazia fosse capitato sulla loro strada.
"Ehi vecchia Tsunade non è colpa mia!! Quelle missioni non
erano alla mia altezza e io non ho tempo da perdere, devo allenarmi per
diventare più forte!!!"
Quando Tsunade era così arrabbiata niente poteva fermarla e
Naruto rinunciò a cercare di farla ragionare per
concentrarsi su una poco decorosa ma molto più sicura
ritirata strategica...dannato ero-sennin se ne era andato via
lasciandolo solo mentre gli aveva promesso che si sarebbe dedicato al
suo allenamento, gliel'avrebbe fatto vedere lui quando sarebbe tornato!
Ma nel frattempo non restava altro da fare che allenarsi da solo,
svolgere le solite noiose missioni e sfuggire alla vecchiaccia.
Il giovane ninja era così concentrato nella fuga che non si
accorse di due figure che stavano arrivando a gran velocità
dalla parte opposta. Naruto si trovò improvvisamente per
terra.
"Ehi sopraciglione guarda dove vai la prossima volta!"
Il ragazzo si massaggiò il fondoschiena dolorante...ormai
Tsunade l'aveva raggiunto e la sua fuga era fallita.
"Ah la forza della giovinezza!!!!! -proruppe un Gai più
esaltato del solito- il mio cuore si commuove vedendo che un'altra
giovane vita non viene sprecata inutilmente! Naruto unisciti a me e al
mio adorato allievo nell'allenamento...andiamo incontro al sole
nascente!!!"
"Sì, Gai-sensei!!!" Gli occhi di Rock Lee scintillavano di
ammirazione per il suo maestro...ammirazione ben poco visibile in
Naruto e Tsunade.
Improvvisamente altri due giovani ninja raggiunsero il gruppo:
"Gai-sensei! Rock Lee!” urlò Tenten (o perlomeno
tentò di farlo) al suo maestro e al compagno.
“Aspettatemi!”
“TenTen, la fiamma della giovinezza non è
abbastanza ardente in te! Dovresti allenarti di più, prendi
esempio da Rock Lee, lui non ha la benché minima ombra di
stanchezza dopo questa corsetta di riscaldamento!”
“Si…ehm…certo…”
borbottò Tenten, incapace di reggere il ritmo di corsa di
quei due invasati.
Allo stesso momento spuntò anche Neji, affannato.
“Questi due pazzi hanno stremato anche me, non mi sorprendo
che tu non ti regga in piedi” sussurrò alla povera
Tenten, ansimante.
"Forza ragazzi!!! Ci siamo riposati anche troppo...altri 50 giri del
villaggio e poi possiamo passare alla seconda parte del
riscaldamento...di corsa!!!!!" li interruppe Gai, e senza nemmeno
aspettare le loro risposte partì a tutta
velocità, seguito da un entusiasto Rock Lee e da due molto
meno entusiati Tenten e Neji.
"Ehi Naruto dove credi di andare?"
Il ragazzo stava cercando invano di mimetizzarsi tra il paesaggio per
non attirare l'attenzione dell'Hokage...magari con tutto quel trambusto
si era dimenticata di lui...
"Non pensare di cavartela così! Ho una missione da affidarti
e vedrai che ti piacerà."
Il sorriso della donna non trasmetteva molta sicurezza a Naruto:
"Chissà cosa avrà in mente quella
vecchiaccia...una delle sue stupide missioni senza importanza!"
Ma giunto nell'ufficio di Tsunade ebbe una sorpresa: "Hinata! Che ci
fai qui? Non dirmi che la vecchia ha fregato anche te?"
"Naruto-kun! Ci sei anche tu..."
"Che bello, ancora un'altra missione insieme dunque?”
“…”
“Che hai? Sei tutta rossa…”
“Ehi Naruto!” Dalla porta dell’ufficio
fece capolino Shikamaru, con la sua tipica aria stanca e annoiata.
“Ciao Shikamaru! Anche tu qui per la missione della
vecchia?”
“Si, che seccatura! E io che volevo riposarmi un po'...spero
sia una missione poco impegnativa" mormorò Shikamaru. Non
era per niente entusiasta all'idea di ricevere un nuovo
incarico...pensava che la vita di un ninja fosse semplice ma da quando
era diventato chuunin il lavoro era raddoppiato.
"Zitti voi tre e ascoltatemi!! Questa missione ti piacerà
molto Naruto...si tratta di un compito importante...e forse potreste
scontrarvi con un un nemico molto potente...per questo il capo della
squadra sarà un ninja sarà un ninja esperto..."
Nel frattempo la porta si apre ed entra un uomo: lunghi capelli
bianchi, kimono e zoccoli ai piedi.
"AAAAHHHHH ERO-SENNIN!!!!! -urlò Naruto alla vista del ninja
leggendario- Cosa ci fai qui??? E quando sei tornato??? Avevi detto che
mi avresti allenato e invece sei sparito senza dire niente!!!!!!"
"Uff lo sapevo che non sarei dovuto tornare così presto"
pensò sconsolato Jiraiya. "Zitto! Ora non è il
momento di pensare all'allenamento! Ho scoperto che Orochimaru
è venuto a conoscenza di sfere magiche che possono
realizzare qualsiasi desiderio ed è partito verso la regione
dell'ovest...non possiamo correre il rischio che trovi simili oggetti
per questo dovremo partire al più presto."
"Orochimaru????" Naruto sussultò al suono di quel nome.
"Sfere magiche??" chiese Hinata sorpresa.
"Partire al più presto?? Che seccatura." Shikamaru non era
per niente contento all'idea della difficile missione che si
prospettava.
La mente di Naruto si riempì di ricordi...forse con
Orochimaru c'era Sasuke...magari sarebbe riuscito a riportarlo
finalmente indietro...per la prima volta da quando il compagno se n'era
andato aveva una pista sicura da seguire...sì l'avrebbe
trovato e fatto ragionare...aveva una promessa da mantenere!
Miriadi di immagini attraversavano la sua
memoria…Sasuke…lui doveva salvarlo, come
può essere Hokage uno che non riesce nemmeno a salvare un
amico?
Non gli importava nulla delle sfere, ora che si era parlato di
Orochimaru il ricordo di Sasuke gli si era impresso nitido nella mente,
l’avrebbe trovato a ogni costo!
"Forza andiamo!! Non c'è tempo da perdere la nostra missione
ci aspetta!!"
Lo sguardo di Naruto brillava di eccitazione mentre tutti e quattro
lasciavano Konoha alle loro spalle.
"Uhm...secondo la cartina dovremmo essere ormai in
prossimità della città dell'ovest. Ci mancano
poche miglia."
"Era ora...non ce la facevo più...per quanti giorni avremo
camminato? 10? 15? Ormai non ho più cognizione del tempo."
affermò esausto il ragazzo con il cappotto beige e gli occhi
azzurri.
"A chi lo dici...questo viaggio è stato sfiancante...ma tra
poco raggiungeremo la meta." lo rincuorò quello con il
cappotto nero e gli occhi color rosso acceso.
I due si stavano per incamminare nuovamente, quando sentirono una voce
provenire da dietro le loro spalle:
"Hyoushou del ghiaccio e Kaji della fiamma...siete voi vero?"
I giovani si voltarono di scatto e videro un uomo con un lungo mantello
grigio che lo copriva lasciando vedere solo gli occhi, verdi come le
foglie degli alberi in Primavera.
"E tu chi sei?" domandarono in coro.
"Chi sia io non ha importanza...posso solo dirvi che so cosa cercate e
come ottenerlo." rispose lui.
"E cosa staremmo cercando?" domandò Kaji, il giovane con gli
occhi di fuoco, mentre Hyoushou ascoltava attento.
"E’ inutile che ve lo ripeta, poiché lo sapete
già. Se volete davvero trovare ciò di cui siete
disperatamente alla ricerca siete sulla buona strada: domani, nella
città dell'ovest, si svolgerà il famoso
Tenkaichi, il torneo di arti marziali; lì troverete la
chiave di tutto, la parte perduta di voi stessi."
"La parte...? Aspetta!"
Ma l'uomo si era già dileguato. Hyoushou e Kaji si
guardorono perplessi.
"Ma cosa significa? E soprattutto...chi è quello? Possiamo
fidarci di lui?" domandò Kaji.
"Forse mi sbaglierò ma...i suoi occhi...mi sembravano
sinceri..."
"Oh Hyoushou....!"
Al contrario di Kaji, che era sempre stato prudentemente diffidente nei
riguardi degli altri, Hyoushou era tendenzialmente portato a dare
fiducia a tutti ricevendone, a dir la verità, più
svantaggi che guadagni. Ma chissà...forse aveva ragione
questa volta...forse quel ragazzo dagli occhi puri e ingenui aveva
visto giusto...ad ogni modo, DOVEVANO fidarsi dell'uomo misterioso...la
posta in palio era troppo alta per stare sulla difensiva! Dovevano
rischiare se volevano ottenere ciò che si erano riproposti
per quel viaggio, e questo Kaji lo sapeva. Per non contare che non
avevano molti altri indizi utili.
Dopo aver fatto tra se' queste considerazioni, il ragazzo dagli occhi
di fuoco incitò l'amico a proseguire il viaggio.
"Su andiamo! Faremo come ha detto quell'individuo: appena arrivati in
città ci iscriveremo al tenkaichi!"
A queste parole il ragazzo dagli occhi azzurri sospirò.
"Sei instancabile...io speravo ci riposassimo e invece...ci
toccherà un'altra faticaccia...ok, ok, non mi incenerire con
gli occhi! Faremo come vuoi...uuuuuuuuuuuff!"
"Ahahah, sei uno scansafatiche…"
"Non è vero…io sono pieno di..energi..eeeeeeh!"
Appena finito di pronunciare queste parole, Hyoushou si
accasciò per terra, ma l'altro lo rialzò e lo
trascinò via per un braccio.
"Piano! Ehi! Ok, cammino da solo!" protestò Hyoushou.
"Allora vedi di muoverti!"
E così i due ragazzi misteriosi, Kaji e Hyoushou, si
recarono alla città dell'ovest...ma chi erano veramente? Chi
era quell'uomo? E qual era il significato delle sue parole?
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