harry e draco
Ciao a tutti quelli che,
anche se per sbaglio, sono capitati qui; questa è la
mia prima fanfic, doveva essere una one-shot, ma poi la storia mi
ha presa e si è evoluta.
Leggetela e fatemi sapere come vi
sembra come inizio, tenete conto che questa è una specie di introduzione,
la storia si svolgerà in seguito, spero non la tronerete pallosa e una perdita di tempo.
Voi commentate, accetto consigli, correzioni e ovviamente complimenti se vi
và...eheheh...grazie mille XD dalla vostra °Amelie°
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Il 6°anno di scuola era iniziato oramai da un pezzo, la vita a Hogwards
continuava tranquillamente…bhè diciamo che tranquillamente non è il termine più
appropriato, infatti il ritorno di Tu-Sai-Chi aveva sconvolto la vita di ogni
abitante del mondo magico e non.
Ormai accadeva quasi ogni mese che degli studenti venissero ritirati da
scuola dai genitori.
Ma tra tutti quello che più sentiva pesare la cosa era il nostro Harry, si
lui, il bambino sopravvissuto, colui che avrebbe sconfitto Lord Voldemort
salvato entrambe i mondi.
Era un peso molto grande per un ragazzo della sua età che, anche se sapeva al
suo fianco i suoi amici Ron, Hermione, Silente e tutto il resto dell’Ordine, si
sentiva solo, aveva infatti coscienza del fatto che nel momento dello scontro
finale sarebbe stato lui, e solo lui, a dover sfidare l’Oscuro Signore fino alla
morte di uno dei due.
Non gli piaceva pensare a queste cose, ma ciò gli succedeva spesso quando si
rifugiava nella sua camera vuota durante il giorno per stare lontano dallo
sguardo curiosi di tutti i ragazzi e ragazze, che sembravano non aver altri da
fare che consumarlo con gli occhi.
Bhè, Harry era conscio di essere un bel ragazzo, sarebbe stato un ipocrita a
non ammetterlo,
aveva il fisico scolpito a dovere dai lunghi allenamenti di Quidditch, un bel
sedere marmoreo da fare invidia al David di Michelangelo, delle braccia forti e
dei lineamenti molto più marcati.
Anche l’altezza non era niente male, aveva raggiunto 1.85 (diciamo che era da
bava alla bocca…NdAmelie).
Due cose non erano cambiate in questi anni, i suoi bellissimi occhi smeraldo
e quella chioma corvina, tutt’ora ribelle ma abbastanza lunga da poter essere
stretta in una coda bassa, che lasciava uscire alcune ciocche che gli scendevano
sul viso, dandogli quell’aria un po’ misteriosa ma molto dolce, poiché in
contrasto col bel sorriso che sfoderava spesso e che lo illuminava.
Come ho già detto, lui sapeva di essere affascinante, ma, a differenza di
qualcun altro di nostra conoscenza, il Grifondoro non usava ciò per far sentire
gli altri inferiori.
Questo era invece quello che faceva il bel cercatore di un'altra Casa, un bel
biondino con due occhi glaciali e un ghigno sempre stampato sul viso.
Draco Lucius Malfoy, unico erede della grande casata dei Malfoy, usava il suo
sex-appeal per ottenere quello che voleva (bhè….col fisico che si ritrovava si
poteva permettere questo ed altro….NdAmelie).
Anche il nostro Serpeverde era cresciuto, e giravano molte voci nella scuola
sulle sue numerose avventure di letto, con donne e uomini indistintamente, ma
sempre il meglio, dopotutto era sempre un Malfoy.
Una cosa rimasta invariata era invece la sua arroganza e la sua bravura nello
stuzzicare il re dei Grifoni, che ovviamente, non essendo da meno, rispondeva a
tono.
Si, erano entrambi cresciuti, anche il Futuro-Salvatore-Del-Mondo-Magico
aveva avuto le sue esperienze; in seguito al disastro con Cho, quell’estate si
era scatenato, e dopo l’inizio della scuola non aveva sicuramente smesso.
Le ragazze e i ragazzi di Hogwards erano divisi su due fronti:gli adoratori
del dolce e solare Potter e quelli del perfido e seducente Malfoy.
Mentre almeno la metà dei pensieri degli studenti erano rivolti a lui, il
nostro dolce moretto si trovava rintanato sul suo letto, con le tende tirate,
fissando il soffitto; era immerso completamente nei suoi pensieri che, per una
volta, non erano incentrati sull’imminente scontro finale, a dire il vero non
era la prima volta, da almeno 2 settimane gli capitava di perdersi in pensieri
rivolti ad una sola persona, la sua nemesi, il principe delle Serpi, il bel
Draco.
Settima ne prima si era scoperto a fissarlo involontariamente, come incantato
da ogni suo gesto.
Stupito di ciò aveva passato ogni momento libero a pensare a quello che era
successo, cercando di dargli una spiegazione.
Certo, il biondino era veramente affascinante, e gli avrebbe volentieri dato
una ripassata…ehi , non vi stupite, dovete sapere che il moretto aveva scoperto
da un po’ la bellezza del sesso etero, ma anche di quello gay; si, il nostro
eroe era dichiaratamente bisex.
I suoi amici avevano accolto la novità con un po’ di stupore e
preoccupazione, ma ora appoggiavano pienamente il loro compagno di Casa.
Tornando a noi, Harry immerso nei suoi pensieri si stava interrogando su quel
sentimento di tenerezza che aveva provato, diverso dalla semplice attrazione
fisica; come se sotto ci fosse di più, e senza accorgersene disse ad alta
voce:
-Non è possibile…-
-Cosa no è possibile?-chiese di rimando una voce facendo sobbalzare il
Grifone che dopo poco la collegò al viso del suo proprietario, il rosso Ronald
Weasley; perso nei suoi pensieri non aveva sentito l’amico entrare.
Ora però avrebbe dovuto inventarsi qualcosa, sapeva di non poter bloccare la
curiosità del portiere con un semplice "niente", l’avrebbe tartassato di domande
fino a che, stremato, non avrebbe confessato tutta la verità, e lui non voleva
ciò.
Si guardò attorno, sentiva i passi dell’amico avvicinarsi e, mentre iniziava
a pensare fosse troppo tardi, scorse qualcosa spuntare da una fessura tra il
materasso e la testata del letto; era un libricino.
Lo prese e si girò di scatto, mettendosi con la schiena poggiata sui cuscini
e aprendo a caso il libro.
Appena in tempo, dopo pochi secondi le tende vennero spostate facendo sbucare
la testa del portiere Grifondoro che subito disse:
-Allora?!? Cosa non è possibile?- il moro prontamente rispose
-nulla, stavo leggendo e ho commentato per sbaglio ad alta voce…-e vedendo
svanire dagli occhi dell’amico quella luce di curiosità sorrise mentalmente per
l’ottima pensata.
-Ah bhè, senti, ero venuto a chiamarti per scendere a cena, Herm, Ginny e gli
altri ci stanno aspettando in Sala Comune…dai andiamo…-
-No, senti, voi andate, io vi raggiungo subito, tenetemi libero il solito
posto- e detto questo gli fece un sorriso che non concedeva repliche.
-Ok, dai sbrigati, altrimenti iniziamo senza di te-
Il rosso uscì dalla camera e appena la porta si chiuse il cercatore tirò un
profondo sospiro di sollievo.
Ora ad aver attratto la sua attenzione era il piccolo libro che teneva tra le
mani, era tutto bianco con raffigurato sulla copertina un bambino; lesse il
titolo…"Il Piccolo Principe".
Si picchiò una mano sulla fronte, quello era il libro che Herm gli aveva
regalato a Natale con i nuovi guanti da cercatore, era un libro babbano che lei
adorava, doveva essere rimasto incastrato lì da allora…meglio che l’amica non lo
sapesse, immaginava già i suoi musi chilometrici.
Il suo sguardo cadde sulla pagina aperta davanti a lui, curioso iniziò a
leggere.
Era il XXI° capitolo, il protagonista stava parlando con una volpe…
In quel momento apparve la volpe.
-Buon giorno-, disse la volpe
-Buon giorno-, rispose gentilmente il piccolo
principe, voltandosi: ma non vide nessuno.
-Sono qui-, disse la voce, -sotto al
melo…-
-chi sei?- domandò il piccolo principe,
-sei molto carino…-
-Sono una volpe-, disse la volpe.
-Vieni a giocare con me-, le propose il
piccolo
Principe, -sono così triste…-
-Non posso giocare con te-, disse la volpe,
-non sono addomesticata-.
-Ah! Scusa-, fece il piccolo principe.
La storia l’aveva preso, ma sapeva che,se non fosse sceso subito, i suoi
amici sarebbero venuti a cercarlo, preoccupati per il suo ritardo.
Poggiò il libro sul cuscino e scese in Sala Grande.
Entrando dal portone vide ripetersi per l’ennesima volta la stessa scena;
metà delle teste si girarono nella sua direzione e alle sue orecchie giunsero i
risolini di gruppetti di ragazzine che lo fissavano ammaliate.
Dopo aver tirato un profondo respiro si diresse a passo spedito verso il
tavolo dei Grifondoro, dove Ron si stava sbracciando,per farsi notare da lui,
mentre un pezzo di pane sbucava dalla sua bocca.
Si sedette tra Dean e Herm, davanti a lui c’erano il rosso e un Seamus che
discuteva animatamente con una Ginny Weasley ormai rossa fino alla punta delle
orecchie…reazione comune a tutti i Weasley in situazioni di rabbia o vergogna…e
in questo caso si trattava proprio della prima).
Li fissò per un po’, ma non ricevendo attenzione si girò verso la sua
migliore amica che alzò semplicemente le spalle, per poi tornare a concentrarsi
sulle zucchine che aveva nel piatto.
Poi tornando a fissare i 2 litiganti il suo sguardo cadde sul tavolo più
lontano della sala, quello della casa più odiata della scuola, il tavolo dei
Serpeverde.
Percorse con lo sguardo tutto il tavolo fino a che non vide lui, il principe
delle serpi, che sghignazzava col suo migliore amico Blaise.
Lo fissò per un po’, ad un tratto Malfoy alzò lo sguardo incrociando quello
del moro per pochi attimi, ma che al nostro Grifone parvero un’eternità, prima
di distoglierlo infatti aveva avuto il tempo di perdersi in quegli occhi e
pensare…"Buona Sera volpe".
Questo lo aveva risvegliato e portato a volgere lo sguardo altrove.
Per il resto della cena pensò a quella frase…perché gli era venuta in
mente?come mai aveva paragonato il biondino alla volpe della storia?...a
scuoterlo dai suoi pensieri fù il portiere Grifondoro che gli lanciò un pezzo di
pane, colpendolo in pieno viso.
Harry rispose con un pezzo di torta di mele, che colpendo l’amico in pieno
petto gli s’infilò nella camicia.
Questa battaglia venne subito soppressa da un Piton abbastanza irritato, che
alle spalle del moro sussurrò:
-Volete obbligarmi a passare una serata in vostra compagnia nei sotterranei a
guardarvi pulire tutti i calderoni per punizione? O smetterla con questo gioco
infantile, che vi si addice fin troppo?-
Dopo questo gli amici decisero che era meglio andarsene, ed uscirono dalla
sala seguiti a ruota da Ginny e Herm che ridevano di gusto guardando la tonalità
di rosso raggiunta da Ron.
Prima di uscire il nostro eroe lanciò un’ultima occhiata al Serpeverde per
eccellenza, ciò che vide lo sconvolse alquanto; Malfoy infatti stava sorridendo
a Zabini, e il suo non era il solito ghigno sprezzante, ma un sorriso sincero,
ed era tutto per l’amico.
Harry sentì un senso di gelosia pervaderlo, che represse all’istante.
Seguì gli amici e arrivato in Sala Comune li salutò andando a dormire, era
stanchissimo e si addormentò subito.
La mattina si svegliò abbastanza presto e dopo la doccia andò a fare
colazione.
Le lezioni continuarono come al solito, ma il Grifone era particolarmente
distratto quel giorno, pensava ancora alla sera prima.
A distoglierlo dai suoi pensieri questa volta fù il professor Vitious, si era
infatti messo a raccontare una storia, una leggenda, quella dello spiritello che
poteva esaudire un desiderio.
Si racconta infatti che ogni volta che venere,plutone e marte si
allineano,nella foresta proibita,al centro di un piccolo laghetto con una
cascata cristallina, si può trovare un piccolo spiritello al quale chiedere ciò
che si vuole, qualsiasi cosa.
Ma queste particolari condizioni avvenivano solo ogni 100 o 200 anni…e il
caso volle che quello fosse proprio l’anno in cui lo spiritello si sarebbe
rivelato.
Molti studenti si guardarono e iniziarono a parlottare animatamente, tanto
animatamente che il professore dovette usare un incantesimo per riportare
l’attenzione su di sé:
-EhmEhm…ragazzi sono però spiacente di comunicarvi che il periodo dello
Spiritello, secondo i miei calcoli, corrisponde esattamente col ponte che
quest’anno il preside ha istituito per permettere ai ragazzi di rivedere i
propri genitori in questo periodo difficile per tutta la comunità magica.-
Molti parvero dispiaciuti a questa notizia, molti ad eccezione di Hermione
che girandosi verso l’amico, con un largo sorriso sul viso, disse:
-Peccato che noi dovremo passare il ponte qui a scuola, vero Harry?!?!- il
moro le sorrise a sua volta, l’amica gli stava proponendo un’avventura, cosa che
non avrebbe mai fatto fino all’anno scorso, ma lei era molto cambiata, come
tutti, e questa cosa la stuzzicava da matti.
-uff, non è per niente giusto, quest’anno io devo tornare a casa, i miei
hanno deciso di andare in Romania.- disse Ron girandosi dalla loro parte,
inducendo Hermione a fare gli occhi dolci e dire:
-Bhè sarà per la prossima volta…noi però ne approfittiamo, non ti offendi
vero Ron?-
-Nono tranquilli, almeno voi cercate quello spiritello…- ma la loro
discussione venne interrotta dal professore che,richiamata per l’ennesima volta
l’attenzione, riprese la lezione.
Ma qualcun altro aveva sentito la storia, qualcuno che passando davanti
all’aula si era fermato ad ascoltare molto interessato.
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