gleefanfic
trentacinque
venerdì
sera, palestra del McKinley
La palestra
era colma di palloncini argento e oro, per il ballo dei ragazzi
dell'ultimo anno: gli addobbi bianchi, panna e grigio perla facevano
risaltare i colori di tutti i vestiti e le decorazioni, sobrie e
scintillanti, facevano sembrare il soffitto della palestra un cielo
pieno di stelle. La sera era calda e serena e nell'aria si
sentiva già il profumo dell'estate imminente. Kailey e Jo
erano ferme appena fuori dalla palestra e stavano aspettando tutti gli
altri.
- Ancora non so come hai fatto a convincermi. - Disse Jo, stringendo la
borsetta di velluto tra le mani per impedirsi di toccare ancora i
capelli o il vestito.
- Io non ho fatto niente. Le spiegazioni devi chiederle a Blaine. -
- Lo farei, se non diventassi afona ogni volta che mi sorride. -
- Potere dell'amore. - Rise Kailey.
Jo sospirò, guardando il proprio riflesso nella porta a
vetri della palestra: aveva i capelli raccolti in una coda di cavallo
sul lato del viso, una cascata di lucenti ciocche scure come l'ebano
che accarezzavano le spalline turchesi dell'abito che portava. Era il
vestito più aderente che avesse mai indossato, di un colore
che ricordava il cielo dell'estate, abbinato a un paio di scarpe
argentate dal tacco basso. Quando era uscita da Macy's dopo aver
comprato quelle cose si era chiesta perchè avesse speso
tutti quei soldi. Mentre lei navigava nel dubbio e temeva di aver fatto
un acquisto che l'avrebbe fatta sembrare un salame o, peggio ancora, un
manico di scopa vestito a festa, Kailey trillava e cinguettava come un
uccellino, felice all'idea di vedere la sua migliore amica in una mise
più elegante e femminile del solito.
Invece - nonostante tutte le sue funeste previsioni - quel vestito era
veramente perfetto, Jo doveva ammetterlo: era esattamente della sua
misura e rendeva onore ai suoi quindici anni con una eleganza veramente
impareggiabile. Kailey le aveva passato il mascara con i
glitter sulle ciglia, più lunghe e brune che mai ora che
erano accompagnate da una semplice linea di matita nera e come tocco
finale le aveva spolverato la sua cipria coi brillantini sulle spalle
scoperte.
Per la prima volta nella sua vita, Jo si sentiva una giovane donna.
- Non farti illusioni, Kailey. Domani shorts e t-shirt, come al solito.
- Esclamò all'improvviso, imbarazzata dal suo stesso sguardo
ammirato.
- Certo, anche io. Ma perchè rinunciare ad essere
principesse per una sera? - Replicò Kailey con una piroetta.
La gonna di chiffon verde pastello le ondeggiò intorno per
un momento, poi ricadde con onde morbide sul tulle bianco della
sottogonna. Con quell'abito leggero, le scarpine da charleston color
panna e i riccioli color tramonto decorati qua e là da delle
minuscole roselline bianche Kailey sembrava una fatina uscita da una
delle opere di Cicely Mary Barker.
- Jo, sei stupenda! - Esclamò Mercedes all'improvviso,
comparendo alle loro spalle.
- Merito di Kailey, è lei la mano dietro a tutto questo. -
Si schermì lei.
- La base è tutta sua però. - Disse Kailey con
un'occhiata complice.
- Il brutto anatroccolo è diventato un cigno, allora! - La
voce di Puck intervenne nella discussione e il ragazzo comparve,
elegantissimo nel suo smoking bianco e nero.
- Parla per te, micetto spelacchiato. - Lo rimbeccò Jo.
- Il lupo perde il pelo ma non il vizio! - Esclamò Mercedes
ridendo.
- Arrivano gli altri. - Disse Kailey, indicando Kurt e Rachel in fondo
alla via.
La macchina di Finn si era fermata nel parcheggio e anche Santana,
Brittany e Blaine si stavano avvicinando.
Mezz'ora più tardi, l'allegro chiasso della palestra
circondava Jo, al suo primo ballo della scuola. Ragazzi più
o meno noti le giravano intorno e qualcuno doveva aver già
attinto abbondantemente dal punch perchè la Sylvester stava
cacciando un paio di ragazzi dall'aria alticcia.
- Prendiamo qualcosa? - Propose Blaine sfiorandole l'orecchio con le
labbra per farsi sentire al di sopra della rock band sul palco.
Jo scosse la testa, stupita per l'ennesima volta di quanto Blaine fosse
bello: quella sera poi era più raggiante che mai,
sorrideva con gli occhi e con le labbra e sembrava essere troppo su di
giri per parlare.
Nel taschino della sua cravatta era infilato un iris azzurro: aveva
portato a Jo un piccolissimo bouquet da mettere al polso fatto di
fiordalisi, iris e non-ti-scordar-di-me. Aveva detto che non aveva
avuto dubbi sul colore: qualunque cosa la sua ragazza avesse indossato,
sarebbe stata blu.
Kailey e Jamie invece si erano fermati vicino alla pista da ballo e
parlavano con Tina (in total black anche quella sera, con una vellutata
rosa rosso scuro appuntata al vestito) e Mike. Tra i capelli di Kailey
spiccavano il bianco e il rosa del fermacapelli fatto di margherite che
Jamie le aveva appuntato tra i riccioli dopo averla salutata con un
bacio. Jo tirò Blaine da quella parte, sperando di poter
scambiare quattro chiacchiere con gli altri, ma Blaine la
fermò.
- Vuoi ballare? - Domandò Blaine all'improvviso.
- Che io porti la gonna o la salopette, dentro sono sempre io, Blaine.
Ti sembra che posso voler ballare? -
- D'accordo, magari più tardi. Andiamo a fare la foto per
l'annuario? -
- Questa è sicuramente una proposta migliore. - Disse Jo.
La band sul palco stava suonando una divertente canzone di Katy Perry e
l'atmosfera era accogliente e festosa, tanto piena d'emozione da far
sentire Jo leggera come se avesse bevuto. Si misero in coda con il
resto delle coppie ferme ad attendere il loro turno, e Jo si rese conto
di non capire nulla, confusa dalla situazione e dalla musica alta: era
consapevole solo della calda stretta del braccio di Blaine attorno alla
vita e del suo delizioso profumo attorno a lei.
La coppia di ragazzi sul palchetto delle foto si avvinghiò
in un bacio pieno di passione e Jo scoccò uno sguardo a
Blaine, che la stava fissando con gli occhi dolci come il caramello di
cui sembravano fatti.
- Non farti strane idee: niente bacetti, nella foto, ok? Ho anche io
una dignità. - Disse Jo, cercando di non fare caso al fatto
che era arrossita.
Già era strano essere lì, una delle poche primine
in mezzo ai ragazzi dell'ultimo anno... se poi avesse anche fatto la
foto in atteggiamento sdolcinato non si sarebbe più sentita
lei. Blaine annuì, tranquillizzandola con un sorriso.
- Non c'è problema. -
Quando fu il loro turno, il fotografo li invitò a mettersi
in posa. Blaine passò un braccio attorno alle spalle di Jo
per stringerla a sé e il fotografo scattò.
Blaine fece per scendere, ma Jo lo trattenne per una mano, senza
muoversi di un passo.
Si era resa conto di desiderare che quell'amore che l'aveva fatta
sentire così speciale fosse sotto gli occhi di tutti.
Voleva dire a tutte le ragazzine del primo anno che potevano avere il
ragazzo di cui erano innamorate semplicemente rimanendo sé
stesse, senza dover mettere tacchi, etti di mascara o minigonna. Voleva
dire al mondo che l'amore vero va oltre quelle sciocchezze.
E che si può conquistare anche se sembra una cosa veramente
impossibile.
- Ci ho ripensato. - Disse, stringendo più forte la sua mano
e guardandolo con intensità negli occhi. Poi si
voltò verso il fotografo. - Può rifare la foto? -
Il fotografò sbuffò.
- Una sola. Guarda quanta fila. - Disse, accennando ai ragazzi che
aspettavano e borbottavano per quella perdita di tempo.
- Oh, loro aspetteranno. - Disse Jo.
Tirò Blaine di nuovo vicino a sé e gli sorrise.
- Ehi, ma... -
- Ho cambiato idea. - Disse lei con un sorriso, posandogli una mano
sulla guancia per voltare il suo viso verso di lei.
Si alzò appena sulle punte dei piedi, Blaine le
posò le mani sulla schiena e chiuse gli occhi per posarle un
tenero un bacio sulle labbra nell'istante esatto in cui il flash
scattava di nuovo.
Kailey
e Rachel erano ferme vicino al buffet e chiacchieravano bevendo punch
alla frutta: Jamie si era fermato a parlare con Finn, qualche metro
più in là, ma la musica alta copriva del tutto le
loro parole. Kailey aveva raggiunto Rachel nel momento in cui si era
accorta che la ragazza stava fissando il palcoscenico senza vederlo con
l'aria di chi era immersa in cupi pensieri e si era messa a
chiacchierare con lei con il solo scopo di rasserenarla.
Stavano ricordando i primi anni al McKinley quando, all'improvviso, il
fischio di riverbero dei microfoni anticipò uno strano
silenzio. Blaine e Puck comparvero sul palco suscitando sussurri e
mormorii tra tutti i ragazzi, ma la band attaccò a suonare e
la voce dei due ragazzi riempì la sala impedendo qualunque
commento.
No one else could take your
place
I will always see your face
When I'm awake and when I'm dreaming
- Adoro questa canzone! - Disse Kailey
- Allora vieni a ballare! - Esclamò Jamie, comparendo dal
nulla al suo fianco.
- Jamie! No! -
- Scusaci, Rachel. - Disse Jamie con un sorriso, sfilando il bicchiere
dalla mano di Kailey e abbandonandolo sul tavolo del buffet.
Prese Kailey per entrambe le mani e se la trascinò dietro
sulla pista da ballo, abbracciandola per impedirle di scappare e
ridendo assieme a lei del suo imbarazzo.
Rachel si voltò per appoggiare il bicchiere vuoto sul tavolo
e in quel momento vide Finn, ancora appoggiato al buffet e solo qualche
metro più in là.
- Ehi. - Gli disse, avvicinandosi.
- Ehi. -
- Tutto ok? -
- Detesto i balli della scuola. Tutti questi nastri, questa eleganza e
quella sciocca questione dell'elezione del re e della reginetta. -
Replicò Finn.
Come back to me, I'll be here waiting
Cause I'm on my knees and my love's not fading
- Sai, alla Meighton High ci sono dei fantastici corsi di
perfezionamento per i diplomati. - Esordì Rachel
all'improvviso.
Finn la guardò senza dire niente, con una intensa aria
interrogativa negli occhi nocciola: perché gli stava dicendo
quella cosa? Sapeva benissimo che alla Meighton facevano i corsi per i
diplomati, Jamie sarebbe andato lì dopo il liceo, Kailey non
faceva che parlarne...
- Certo, la selezione all'ingresso è durissima, per chi non
ha studiato alla loro scuola, ma io non avrò
sicuramente problemi. Ho un'estensione vocale e una capacità
di interpretazione doppia rispetto a molte delle mie coetanee, anche
rispetto a quelle presuntuose di quella scuola privata. -
Continuò con sicurezza Rachel, guardando un punto fisso
dall'altra parte della sala con l'aria fiera e determinata che tirava
sempre fuori quando si parlava del suo talento.
Il senso di quella frase colpì Finn con la violenza di un
pugno nello stomaco.
- E... e Broadway? - Domandò Finn, stupito.
All'improvviso Rachel mutò tono di voce, abbassando lo
sguardo e parlando quasi in un sussurro:
- La settimana scorsa ho capito una cosa. Mentre tornavamo a casa mi
sono resa conto che non ero felice. Non quanto avevo immaginato. -
Gli occhi color cioccolata di Rachel si alzarono incrociarono quelli
nocciola di Finn, costringendo il suo cuore a fare una capriola.
- L'anno siamo tornati a mani vuote, è vero, ero delusa
perchè non avevamo vinto... ma non posso negare che dentro
di me ero felice. Quest'anno sono tornata con un premio favoloso tra le
mani, ho davanti a me gli anni migliori della mia vita, ho ricevuto la
risposta positiva alla mia domanda di ammissione a un'accademia a New
York... ma improvvisamente tutte queste cose non hanno più
tutta l'importanza che davo loro fino a qualche mese fa. -
Si fermò, abbassando gli occhi e stringendo le mani l'una
nell'altra.
- Potrò diventare qualcuno, ma non sarò mai
nessuno se non avrò vicino qualcuno che mi ama per quello
che sono davvero. Qualcuno che mi ama così come sono, anche
quando sono chiacchierona, anche quando faccio una tragedia di una cosa
che non importa a nessuno fuorchè la sottoscritta, anche
quando sono egoista ed egocentrica. Qualcuno che mi ami anche se non
diventerò mai una star, perchè per lui
sarò comunque una stella. -
Finn rimase immobile per un momento, dandosi il tempo di comprendere la
frase della ragazza nel frastuono della palestra gremita, in mezzo alle
grida dei ragazzi che ballavano e si divertivano attorno a loro.
Cause I believe there's a place for you and me
in this crazy world
Rachel si mise una ciocca di capelli ribelle dietro un orecchio,
sbattè le ciglia due o tre volte e poi alzò lo
sguardo verso Finn, con il sorriso fiero e luminoso di sempre.
- Allora... ammetti che è strano che il quarterback non
abbia una dama, per il suo ultimo ballo. - Disse all'improvviso Rachel,
cambiando tono di voce e cancellando con quella constatazione del tutto
superflua l'atmosfera che si era creata tra loro fino a un momento
prima.
Finn si avvicinò di un passo, togliendo un mazzolino di
fiori bianchi dal centrotavola del buffet e porgendolo a Rachel con uno
dei suoi adorabili mezzi sorrisi.
- Ti basta come bouquet? -
Rachel non si rese conto di quello che stava succedendo
finchè Finn non le infilò i fiori tra i riccioli
castani raccolti sulla nuca e le sfiorò la guancia con le
dita.
- Ragazzi, che pezzo! - Esclamarono Puck e Blaine, raggiungendoli.
- Da quando voi due siete così amici da cantare insieme? -
Domandò Artie, scivolando vicino a loro con un sorriso
divertito.
- Da quando Finn ha deciso che preferiva stare qui a fare compagnia
alle pizzette e ai salatini. - Replicò Puck.
- Avete fatto una figura strepitosa, ragazzi. - Disse Finn. - Non
avevate bisogno di me. -
I suoi occhi saettarono, scintillando, verso Rachel. La ragazza
ricambiò il suo sguardo con un mezzo sorriso: tra loro non
c'era mai stato il bisogno di parlare, per capirsi.
Qualche minuto più tardi, Kailey rincontrò Rachel
vicino alla postazione per le fotografie: ai suoi occhi non
sfuggì lo sguardo acceso dei suoi occhi color cioccolata e
le si avvicinò con un sorriso, sollevata nel vederla di
umore migliore.
- Detesto gli annuari. - Esordì - Ogni volta devo trovare
qualcosa da scrivere su quelli che mi rifilano davanti. È
veramente difficile scrivere qualcosa più di "Buone vacanze"
a persone con cui hai parlato solo quando si dimenticavano quali erano
i compiti di storia! -
- I miei sono tutti intonsi. - Rispose Rachel.
- Davvero? - Domandò Kailey, pensando che era proprio triste
che nessuno avesse mai fatto una dedica sull'annuario di Rachel... ma
d'altronde la primadonna del Glee non era esattamente nota per la sua
gremita cerchia di amici.
- Certo, ma ne sono felice. - Replicò Rachel con
convinzione. -Perché quando sarò famosa, gli
annuari con il mio volto di adolescente andranno a ruba, soprattutto se
non sono scarabocchiati da qualche sedicenne con problemi a coniugare i
verbi irregolari. -
- Sì, certo... Ehi, ma chi ti ha regalato quelle dafne? -
Esclamò Kailey all'improvviso, notando i fiori tra i suoi
capelli.
- Cosa? - Domandò Rachel, guardandosi confusa le mani e poi
le scarpe.
- I fiori. -
- Oh... erano di un centrotavola. - Disse Rachel, sfiorandoli con una
mano.
- Sono fiori bellissimi, sai che significano “non ti vorrei
in nessun altro modo"? -
La musica cessò proprio in quel momento, lasciando la
palestra in silenzio per un istante. Kailey vide Rachel addolcirsi
all'improvviso e poi sfilare il mazzolino di dafne dai capelli.
- Ehi, ma dove stai andando? - Esclamò, quando la vide
allontanarsi rapida tra la folla.
Finn stava parlando con Jamie vicino al palcoscenico. Rachel gli si
avvicinò senza dire niente, divise il mazzolino di fiori e
gliene infilò metà nel taschino della giacca. Poi
si alzò in punta di piedi e lo baciò teneramente
sulle labbra.
Kailey la raggiunse in quel momento, ancora stupita dal comportamento
della sua amica.
- Andiamo via, Kailey, credo che vogliano restare un po' da soli. -
Disse Jamie con un sorriso, prendendo sottobraccio la sua ragazza e
allontanandosi.
La
serata era quasi terminata: la band stava smontando, gli studenti se
n'erano andati quasi tutti. Jo era seduta sulle ginocchia di Blaine e
teneva i tacchi in mano: i suoi piedi, abituati alle scarpe da
ginnastica, non avrebbero tollerato quella tortura un minuto di
più.
- Finalmente sei tornata alla tua altezza normale. - Disse Blaine,
scostandole una ciocca di capelli dal viso. - Mi piace dovermi chinare
per baciarti. -
- Ehi, sono alta solo dieci centimetri meno di te. E posso crescere
ancora, io.
-
Blaine rise allegramente.
- Adoro farti arrabbiare. -
- Ci riesci benissimo. - Rispose Jo, mettendo il broncio.
- Perché poi adoro fare pace. - Disse Blaine in un sussurro,
nascondendo il suo viso nell'incavo del collo di Jo e baciandola
teneramente sotto l'orecchio.
Nella sala erano rimaste solo le ultime coppiette di innamorati e
quelli del comitato degli studenti che si occupavano della sistemazione
della palestra.
All'improvviso, il rumore di tacchi sull'impiantito di assi del
palcoscenico attirò l'attenzione delle ultime persone
rimaste in sala. Gli occhi di tutti si posarono sulla graziosa ragazza
bruna vestita di bianco e sul quarterback che le stava accanto,
sorridente e un po' impacciato.
Rachel prese per mano Finn, intrecciando le proprie dita alle sue, e
iniziò a cantare con la sua dolce voce argentina, riempiendo
la sala con tanta intensità da far ammutolire tutti. Cantava
per sè stessa, cantava per Finn e per il loro amore
ritrovato. Cantava con la passione che avrebbe voluto avere sul
palcoscenico dell'auditorium di Seattle, per dimostrare al mondo che
niente - niente
- poteva valere quanto un amore come il loro.
Never knew I could feel like this
Like I've never seen the sky before
Want to vanish inside your kiss
Every day I love you more and more
Non c'era la musica ad accompagnarli, non c'erano i microfoni ad
amplificare le loro voci. Il silenzio però sembrava
adattarsi ancora meglio a quel duetto spontaneo e appassionato,
improvvisato quando ormai la festa era terminata. Jamie tese a Kailey
una mano e la guidò al centro della palestra, Jo scese
scalza dalle ginocchia di Blaine e lo trascinò in pista per
ballare abbracciata a lui quell'ultimo, romanticissimo lento.
And there's no mountain too high, no river too wide
Sing out this song and I'll be there by your side
Storm clouds may gather, and stars may collide
But I'll love you until the end of time.
Questo capitolo mi
lascia sempre con le lacrime agli occhi,
ogni
volta che lo rileggo mi commuovo...
come se non fossi
stata io stessa a scriverlo!
Spero di non essere
uscita troppo dal carattere di Rachel,
nel suo discorso con
Finn, ma volevo a tutti i costi mettere in luce questo lato di lei
che secondo me
esiste, anche se quasi nessuno lo vede:
come tutti, anche lei
cerca qualcuno da
amare. [cit. necessaria!]
Grazie a tutti per
aver seguito la storia fino a qui.
Non so come
finirà la terza stagione, dato che non l'ho ancora vista...
ma so come finisce
questa, e mi dispiace annunciare che il prossimo sarà
l'ultimo capitolo.
Alla prossima.
Bacibaci.
Flora
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