In the end

di Perviglia
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Logan socchiuse gli occhi.Il luogo in cui si trovava non gli era affatto familiare.Si obbligò a sedersi.La testa gli girava e gli facevano male muscoli che non immaginava di avere.
Faticosamente riuscì a distinguere le linee della sua auto.Sparse sui sedili posteriori un po' troppe bottiglie di birra vuote.Ricordava di aver guidato a lungo senza sapere dove andare, ricordava di aver ascoltato la musica al punto da non sentire altro.
Ricordava di aver desiderato non pensare a nient'altro.Anzi, proprio a nulla.
Strizzò gli occhi e concedette uno sguardo all'orologio.
Mezzogiorno passato.
Logan sbuffò e sbirciò fuori dal finestrino.Non aveva idea di dove fosse.
 
 
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Veronica sbuffò nervosamente.
Ultimamente si era trovata di fronte a quella porta un po' troppe volte.Il pugno a mezz'aria poi si decise e diede tre pugni secchi.
-Arrivo!- esclamò una voce al di là della porta.Finalmente spuntò il volto di Dick.
-Ah, Veronica ciao.Scusa se non ti ho più chiamato, ma...Logan non l'ho trovato.Non è tornato a casa, ha spento il cellulare e non ho la minima idea di dove abbia trascorso la notte.- disse tutto d'un fiato accogliendo così la ragazza.
Veronica sorrise leggermente a disagio.-Veramente volevo solo parlarti di alcune novità.-
-Ah...certo, certo, entra pure.- e ancora una volta a sorprendere Dick fu la teatrale freddezza con cui Veronica aveva ignorato le informazioni su Logan.
La biondina si sedette sul divano, seguita dal ragazzo.
-Allora...ho buone notizie, tua madre ha usato la carta di credito in un motel.La stanza l'ha pagata in contanti, ma si è dimenticata del servizio in camera.-
Dick rimase in silenzio.
-L'ho rintracciata Dick.Si trova in un motel a Sacramento.-
Il ragazzo inizialmente non ebbe alcuna reazione, ma lentamente un sorriso prese forma sul suo viso.
-Grazie Veronica.Mi sei stata davvero di aiuto.-
La ragazza estrasse carta e penna dalla sua borsa e ci scribacchio sopra qualcosa commentando.-Qui ti ho scritto il nome del posto, il numero della sua camera e qualche altra informazione che ti potrà tornare utile.Tieni.- concluse porgendogli il foglietto.
Il ragazzo lo accettò sorridendo di rimando.-Beh, credo che sarà la mia prossima meta allora.-
 
Pochi minuti dopo Veronica aveva abbandonato la camera.
Aveva deciso che non le interessava sapere dove fosse Logan.Non voleva saperlo e non desiderava volerlo sapere.
Salendo in auto sintonizzò la radio sul canale sul quale trasmetteva Piz.Il suo programma era ricominciato una settimana esatta prima delle lezioni e lui sembrava essere sempre troppo impegnato, quindi l'unico modo per sentirlo era ascoltare la radio.
Ma Veronica ascoltava senza sentire.
I pensieri volavano e lei cercava di dirigerli lontano da quel nome.
 
 
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Logan aveva ripreso il viaggio di ritorno da circa un'ora.La fuga non programmata doveva terminare subito, era da codardi scappare abbandonando tutto alle spalle.
Una mano fuori dal finestrino ad accarezzare l'aria, l'altra distrattamente posata sul volante.Il ragazzo accese la radio, ma appena riconobbe la voce di Piz la spense.Era l'ultima voce che desiderava sentire.
E nonostnate si proibisse di pensarici in cima alla lista stava la voce di lei.
Desiderava ascoltarla, toccarla, sentire il suo profumo.Ma sapeva di non poter fare nessuna di queste cose, lei non gli apparteneva più.
Quindi, forse per soffrire meno, preferiva non pensarla affatto.
Anche se i pensieri volavano, andavano e irrimediabilmente tornavano sempre a lei.




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