Chiesa

di Ladym
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Chiesa

 

Fermo il tempo, fermo lo spazio.

 

Immobili, nell’eternità di Dio.

Eppure…

 

Non lo sentite anche voi questo strano brusio?

Ronzante, come di pensieri confusi, come di favole che si scontrano e rimbalzano fra le volte riccamente affrescate. Come di parole, sospese nella pesante aria immota.

 

Non lo sentite anche voi questo fruscio?

Gocciolare di sabbia fine, sotto le arcate di una clessidra d’argento.

Così scorre il tempo, fermo è lo spazio.

 

Luci sfrigolanti mormorano tremando su pallida cera. Sono solo piccole fiammelle che crepitano nel silenzio, in memoria della dimenticanza.

Immobili?

 

E ancora pochi tonfi di parole sbagliate, borbottii di pagine pigramente svoltate.

Sotto le cupole di un Dio taciturno.





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