White Fangs.

di Marwanis
(/viewuser.php?uid=244025)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


PROLOGO

"Iniziò col sangue, sarebbe finita nello stesso modo."

"Montser"-Christoper Pike


Avevo le braccia imbrattate di sangue fino ai gomiti. Non era mio, e nemmeno di un'altro essere umano: avevo semplicemente ucciso un'altro vampiro, che, legalmente, non si poteva definire essere umano, visto che non respirava, il suo cuore non batteva e non mangiava barrette Mars ma si nutriva di sangue e energia umana. C'era gente che li definiva uomini, ma io sinceramente avevo ormai superato questa definizione. Se pensi che i vampiri siano uomini mentre gli stai per infilare un paletto lungo 20 centimetri nel petto avrai gli incubi la notte. Incubi perché sai che quei vampiri avevano persone care, amanti, mogli e mariti, che tenevano a loro. Nel mio vocabolario la voce "vampiro" era classificata sotto "oggetto". Non potevo pensare altrimenti, o meglio, non me lo ptevo permettere. Spostai leggermente di lato con un piede il corpo ormai senza vita del vampiro, in una pozza di sangue larga quanto il lago Michigan. I lampeggianti della polizia brillavano fiocamente una ventina di metri più in là, coperti dalla fitta nebbia. Non erano qui per arrestare me, affatto. La legge prevede che i vampiri siano ammazzati a vista, ed io ero lagalmente autorizzata a farlo. Gli agenti erano qui solo perché la presenza della polizia era richiesta dal protocollo, ma loro mica si sporcavano le mani. Io ero qui fuori che congelavo e loro dentro alle loro auto col culo al caldo, ascoltando una vecchia cassetta dei Queen. Ormai però non davo più peso a tutto ciò, io il mio lavoro l'avevo fatto, ora dovevo solo tornarmene e casa e farmi una lunga doccia calda




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1309292