WTF?!...
{What
the Fuck?!...}
-
Prologo –
The ocean, is on fire
The sky turned dark again
As the boats came in
And the beaches
Stretched out with soldiers
With their arms and guns
It has just begun
Angels and Airwaves – The War
L’uomo strinse le dita insanguinate attorno allo
scheletro rigido della sua bacchetta.
Vigile e attento.
In attesa, nell’ombra
inquietante di quel luogo.
Un luogo che per anni era stato casa, ma che ora sapeva solo
di cenere e sangue.
Quell’odore, dal sapore
rugginoso che era capace di entrarti dentro e non ne voleva sapere di uscire.
Sorrise.
Un odore non
può avere sapore, Ronald.
Lei glielo avrebbe sicuramente fatto notare con la sua
immancabile aria da bimba saccente.
Si girò in cerca di lei nella tetra oscurità
di quel passaggio.
La strega orba. Unica
possibilità di entrare a Hogwarts dopo che Voldemort ne aveva fatto la sua
tana.
Due occhi lucenti e incredibilmente scuri incontrarono i
suoi in una muta preghiera di non abbandono.
Ron sorrise appena, pur sapendo
che nell’oscurità lei non l’avrebbe visto.
Poco importava. A lei non servivano gli occhi per vederlo.
Provò un insulso rimpianto per non averla baciata
un’ultima volta.
Per non averla sentita tra le sua braccia.
Per non averla amata come lei aveva sempre meritato.
Ron aumentò ancora la presa
attorno alla sua bacchetta e scacciò quel pensiero dalla sua mente, lanciando uno
sguardo a Harry, al suo fianco.
I suoi occhi non brillavano più da troppo tempo.
Ron si chiese se avrebbero mai
più brillato o si sarebbero semplicemente spenti, a poco a poco, giorno
dopo giorno, finché di quella vivacità
costante e piena di speranze non sarebbe rimasto che un tiepido ricordo.
Gli poggiò una mano sulla spalla,
ma Harry non diede segno di averlo notato.
Harry non lo guardava più
negli occhi ormai, perché i suoi occhi erano
troppo simili a quelli di lei. E lui
lo capiva – Dio se lo capiva – se non
avrebbe più avuto il coraggio di guardarlo in faccia.
Troppo dolore, troppi ricordi,
troppo senso di colpa.
Come Ginny li avesse convinti a
combattere al loro fianco, Ron non lo avrebbe mai
saputo. Però sapeva bene che né lui, né Harry si sarebbero mai perdonati una decisione tanto
stupida.
E ora lei era lì dentro, chissà dove,
chissà se viva o ridotta ad un corpo freddo e
vuoto.
E nella mente di Ron continuavano
a rimbombare incessanti e inconsolabili le urla di sua madre, i singhiozzi
malcelati di suo padre, la palpabile amarezza dei suoi
fratelli. Continuava a sentire e a sentire e a sentire,
all’infinito, come una nenia ossessiva, diabolica e cattiva, lui
continuava a sentire.
E sapeva che anche Harry sentiva.
L’annebbiata lucidità, la freddezza dei suoi
occhi, la controllata tensione delle sue membra, erano
sintomo annunciato della cosa più dolce e perversamente meschina
intrinseca all’essere umano.
La Vendetta.
Harry fece un leggero movimento
con la testa e tutti si irrigidirono, tendendo le dita
fredde e pronte intorno alla bacchetta.
Era tempo.
Ron seguì Harry appena fuori dal passaggio.
Intorno a loro, il nulla.
“Ma cosa…?” Hermione
non finì mai la frase perché intorno a loro era comparso un
esercito.
“Cazzo” .
Mai un commento di Ron era stato
tanto adeguato.
Videro Lucius Malfoy
inchinarsi di fronte a Harry, con un sorriso
strafottente sul volto.
“È bello ricevervi qui, mio piccolo esercito di
aspiranti cadaveri”
Harry rimase zitto a guardarlo.
Non aveva voglia di stare al gioco.
Quel tempo per lui e per tutti gli altri era
finito già da troppo.
Con un gesto rapido e deciso tentò di disarmare Malfoy, preso alla sprovvista.
Non ci fu bisogno di alcun comando da nessuno dei due
fronti. La battaglia era iniziata.
Di nuovo.
Ron schiantò facilmente due
Mangiamorte e vide Neville scagliare una delle
migliori fatture orcovolanti che avesse
mai visto.
Corse in aiuto di Padma e vide Seamus sbalzato violentemente contro un muro.
Riusciva a sentire distintamente la voce incattivita di Harry, mentre lui schiantava l’ennesimo Mangiamorte, e nell’aria risuonava lo squittio acuto
di Lavanda che lanciava fatture senza tregua troppo terrorizzata dalla morte
per mirare a qualcuno in particolare.
Vide Moody salvare la vita a Tonks, due Auror cadere sotto un
unico Avada Kedavra, e Colin Canon agitarsi a terra in
preda agli spasmi involontari e strazianti del Crociatus.
Poi vide lei.
Forte e decisa come sempre, la più potente di tutti.
Lei non aveva bisogno di aiuto. C’era solo lei e la
sua bacchetta, e questo bastava.
Ron riuscì a notare in
quella frazione di secondo determinazione e
testardaggine, concentrazione e perizia mentre scagliava quegli incantesimi
silenziosi così perfetti e imprevedibili.
Vide lei e i suoi occhi.
Poi il buio.
Ok.
Lo so, lo so. U_U ovviamente, merito la lapidazione.
Ripeto, lo so.
Ma mi si è
rotto il computer e sono sotto stress e LTB proprio
non esce! çç!
Sono nervosa e scrivo,
scrivo, scrivo…ed è uscita questa! Non
fatevi ingannare dall’inizio, è tutt’altro
che tragediosa, fidatevi! xD
In attesa che torni la Musa per LTB
e compagnia bella vi propongo questa! Non sarà lunga né
particolarmente impegnativa, ma spero apprezzerete! ^^
Questo è solo
il prologo, ma aggiornerò prestissimo, perché ho il primo
capitolo già quasi finito!
Intanto ringrazio tanterrimo tutte le anime candide che hanno recensito la shot Feel for you GRAZIE MILLE!!! *____________________*!!!
Quindi, nella speranza che voi non abbiate capito nulla della trama [cosa assolutamente voluta! xDDD], che ne dite di
ripetere l’impresa lasciando un commentino anche qui? ^-^
*gaia non demorde mai*
A prestissimo!
^__________^!
Baciotterrimi!
Chuuu! **