exception
Exception
Finalmente quella lunga giornata era arrivata al
termine.
Non vedevo l'ora di tornare a casa, sdraiarmi sul letto e poltrire per
tutto il weekend.
Eravamo solo a marzo e già ero stufa marcia della scuola.
Stessa gente nei corridoi, nessuna novita..in pratica era tutto una
palla.
Senza rendermene conta ero arrivata davanti casa.Tirai fuori le chiavi
e aprì. "
"Ciao mamma" urlai entrando in cucina.
Lei era lì intenta a cucinare. Erano solo le 15 .
"Abbiamo ospiti a cena, stasera" mi disse lei bonaria .
"E chi di grazia?" chiesi io. Non che mamma non avesse amici ma nessuno
di essi era mai venuto a cena da noi.
"I nuovi vicini, si sono presentati gentilmente alla mia porta
stamattina. Sembrano dei tipi per bene e hanno anche una figlia .
Potresti farti un'amica..non credi?"
"Ho già abbastanza amiche , mamma" risposi acidamente
lasciando la cucina e dirigendomi verso la mia stanza.
Mi buttai sul letto e chiusi gli occhi per non so quanto tempo...
"Hey tesoro..svegliati, saranno qui a moment. Datti una ripulita dai"
la voce di mia madre spense il magnifico torpore in cui ero immersa da
qualche ora , non volevo alzarmi.
Non volevo farlo per una stupia cena con vicini di casa di cui non so
neanche il cognome.
Mamma era già tornata in cucina a darsi da fare per Mr.e Ms
" non so
chi" e la loro figlioletta cara.
Odio le adolescenti in generale, cono i loro sghignazzamenti da ochette
e i loro discorsi sulle unghie ben curate..a scuola ce ne erano
già troppe con cui averne a che fare, un'altra non me ne
serviva. Forse era per questo motivo che nel gruppo di scuola mi
chiamavano " il maschio di turno"forse.
Un quarto d'ora dopo decisi che ero pronta, non mi sarei mai messa
troppo in tiro per una semplice cena, per di più con gente
che non conoscevo.
"Buonasera accomodatevi"e altre parole simpatiche giunsero con
riluttanza al mio orecchio. Che palle. Uscì dalla camera e
mi diressi verso le scale; mi fermai un attimo prima di scendere,
scrutando la scena dall'alto.
A quanto pare erano i signori Stewart , o così mi era
sembrato di capire. Allungai il collo per andare con lo sguardo oltre
la visione dei signori Stewarte dei miei genitori che si scambiavano
frasi fatte e luoghi comuni di circostanza.
Cazzo che noia.
Un ciuffo di capelli ramati cominciò a spuntare dalla spalla
del signor Stewart, doveva essere lei "la mia nuova amica?". Sorrisi al
concetto di "amicizia"secondo mia madre , per lei è tutto
così faile...si gira per dare il cappotto a mio padre e
posso vederla in faccia.
Non sembrava molto a suo agio : aveva le labbra contratte e un
sopracciglio alzato, a mio parere scocciata.
Per un secondo alzò lo sguardo, fù l'unica a
notarmi..non riuscì a capire bene cosa stesse provando ma
una cosa era certa..nè il mio nè il suo erano
sguardi amichevoli.
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