Io,te e il nostro amore

di bimba_fata 00
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Drrinn drrinn, ecco questa è la solita sveglia che ogni mattina, rompe le scatole, per svegliarmi, e dover interrompere il mio divino sonno, per dover andare a scuola ad annoiarmi. Ma non importa è un dovere, andarci, anche i genitori, beh quasi tutti, per nostra fortuna anche, loro tutti i giorni vanno al lavoro. Io sono sempre stata dell'idea, che andare al lavoro, sia meno faticoso che andare a scuola, infatti a scuola non si sta davanti al computer tutto il giorno, e, ogni tanto, diciamo un po' di volte, possono fare una visitina su Facebook o su Twitter o in altri siti che non riguardano il lavoro. Anzi a scuola, devi stare seduto tutto il giorno, devi fare tutti i santi giorni i compiti o studiare, e addirittura, devi fare verifiche su verifiche, sapendo che la maggior parte sono andate male, o che non soddisfano le aspettative dei genitori. A scuola: 1° giorno, beh tutti in quel giorno non fanno niente, a parte la mia classe, che tutti i giorni c'è: un interrogazione, verifica ......... Per nostra fortuna il 1° giorno non è così, però ci si avvicina; appena entrati la prof. Trota (una delle peggiori) si fa avanti e inizia ad urlare: " RAAAAGGGGAAAAAZZIIII, se non la smettete vi porto dalla preside, e vi faccio fare una verifica a sorpresa e chi non la sa, si becca un 2 ", noi per non prenderci un 2 decidiamo di stare in silenzio, ma, non viene apprezzato dalla professoressa , e quindi ci fa scriver per 3 ore:" Non dobbiamo fare casino nelle ore di lezione, per tanto scriverò 500 volte, la frase a me dettata ". Finito il 1° giorno a scuola, vado a casa convinta che dopo mangiato, potevo uscire con Matilda e sopratutto con Nick, ma no appena aperta la porta mi trovo Peggy che mi fa le feste, e un bigliettino sul tavolino in salotto, che diceva: Cara Sara, c'è tua sorella Desi che alle 14.30 esce da scuola, dato che ne io ne la mamma possiamo prenderla e portarla a casa, devi andarci tu. Cerca di essere puntuale . Grazie. Papà. Io in fretta e furia prendo Peggy, e corro alla scuola di mia sorella, dato che erano le 14.20, e da casa a scuola di mia sorella ce ne vogliono 20 min. Arrivata il prima possibile, la prendo e la porto a casa, dato che per tornare a casa, bisogna fare la strada che attraversa il viale dei giochi,mia sorella ad ogni vetrina dei negozi, voleva che gli comprassi un gioco, ma io non potevo e non volevo comprarglielo e, allora, da li fino a casa che mi continuava a tormentare per comprargli quei benedetti giochi. Tornati dal lavoro, mamma e papà,mi ringraziano del favore che gli ho fatto, filo subito in camera mia a chiamare Mati e chattare al computer. Dopo le 22.30 vado a dormire, e mi preparo ad un nuovo giorno.




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