Luce
e Buio
Aveva
tra le mani il suo collo. Un minimo di forza in più e si
sarebbe
rotto come un ramoscello secco. Ma non voleva farlo. Non poteva
farlo. Non poteva uccidere il suo migliore amico. Non ora che era
tornato, anche se da traditore.
"Perché
l'avete fatto? Perché?" continuava a domandare Milo a denti
stretti, tra le lacrime.
La
risposta che riecheggiava nella testa di Scorpio era sempre la
stessa. "Non
puoi
capire..."
"Capire
che cosa!" esplose Milo, sbattendo Camus a terra dove giacevano
gli altri traditori, pesti, ricoperti di sangue e ridotti alla
stregua di vegetali.
"Avevamo
fatto una promessa... Ci eravamo fatti una promessa!"
continuò
ad urlare alla schiena di Aquarius, ancora riverso a terra. "Avremmo
sempre servito Atena, fianco a fianco. Saremmo stati una squadra, io
e te, come quella volta ad Atlantide"
Scagliò
una Scarlet Needle a pochi centimetri dal corpo di Camus. "Cosa
ti ha fatto dimenticare tutto questo? Dimmelo! DIMMELO MALEDIZIONE!"
Ad
ogni parola una Scarlet Needle andava a forare il pavimento crepato,
sfiorando il corpo martoriato di Camus.
"Milo,
adesso basta!" provò a farlo ragionare Mu, bloccandogli il
braccio.
"Lasciami,
se non vuoi che faccia fuori pure te!"
"Non
lo faresti mai" affermò Aries con decisione, inchiodando il
compagno col suo sguardo magnetico. "Non sarai mai come loro"
col capo accennò ai tre Specter, loro ex compagni, ai loro
piedi.
Milo
trattenne a stento l'impulso omicida che gli era esploso in corpo di
fronte all'apatia di Camus, che tornò a parlargli nella
mente,
l'unico modo che gli era rimasto per comunicare. "Mi
dispiace, Milo..."
Sotto
gli occhi dello Scorpione, Camus provò a rimettersi in
piedi, ma
dopo pochi istanti ricadde sulle ginocchia.
Milo
si mosse d'istinto per accorrere in suo aiuto, ma si bloccò
al primo
passo.
Lo
Specter lo guardò coi suoi occhi spenti che guardare non
potevano
più, ma che erano ancora in grado di piangere. "Abbiamo
dovuto sacrificare quanto di più caro avevamo per un piano
più
grande che tu al momento non puoi comprendere"
"Non
serve essere un piccolo genio come te per capire il piano di Hades,
ma penso che nemmeno Atena in persona riuscirebbe a spiegarsi come
tre Cavalieri come voi si siano potuti lasciar corrompere
così
facilmente. Capisco Saga, ma tu e Shura..." Milo guardò
l'altro
vecchio compagno, per poi tornare a rivolgersi a Camus. "Piuttosto
che vederti così avrei preferito di gran lunga non
conoscerti mai.
Sarei rimasto sicuramente meno deluso".
Di
nuovo nessuna replica. Camus se ne stava carponi ai suoi piedi, col
capo chino, inerme. Milo gli lanciò uno sguardo disgustato,
prima di
voltargli le spalle per dare sfogo alle uniche due lacrime di
frustrazione che riuscirono a scampare al blocco del suo orgoglio.
Lo
Specter dell'Acquario le percepì comunque, con quell'udito
che era
l'unico dei cinque sensi ad essergli rimasto.
Gli
sembrò quasi una punizione: avere la possibilità
di sentire quelle
parole di disprezzo da parte dell'unica persona che l'aveva sempre
apprezzato per quello che era, e non poter essere al contempo in
grado di replicare, di spiegare a Milo che quel tradimento era il
più
grande atto di fede che, insieme ai suoi compagni, aveva compiuto nei
confronti di Atena.
Tuttavia
così doveva essere.
Milo
doveva credere al suo voltafaccia, così come tutti gli
altri. I suoi
compagni l'avrebbero ricordato come traditore, ma questo sarebbe
stato il suo unico rammarico, seppur gravato dal dettaglio che Milo
lo avrebbe ricordato come traditore.
Con
le poche forze rimaste, Camus si alzò in piedi e
voltò lo sguardo
verso il punto in cui sapeva esserci il suo commilitone più
caro, ma
che ai suoi occhi era solo buio in mezzo al buio.
“Addio,
Milo”
gli sussurrò col
pensiero, quindi lo rivolse ai suoi due compagni, esortandoli ad
alzarsi e a portare a termine la loro missione. “Manca
poco allo scadere delle dodici ore”.
Affiancato
da Saga, si diressero verso il corpo freddo di Atena, su cui Aiolia e
Mu avevano continuato a vegliare.
Ma
quando Gemini allungò la mano verso la dea, la voce di Milo
tuonò
nell'aria.
“Non
osare toccarla con le tue sudice mani!”
La
contemporanea esplosione di cosmo dello Scorpione bloccò
Saga a metà
strada.
Camus
si voltò, e il buio dei suoi occhi spenti si accese della
luce
dorata del compagno. Milo apparve sul suo campo visivo, combattivo
come sempre, e Aquarius non poté trattenersi dal sorridere.
Quello
sarebbe stato il ricordo di Milo che avrebbe sempre serbato dentro il
suo cuore, alla fine di quella missione suicida: un cosmo luminoso,
un volto determinato, un animo nobile, un amico sincero.
Vide
Milo avanzare verso di loro a passo marziale, togliersi il mantello e
avvolgervi il corpo di Atena con cura, quindi lo prese in braccio.
Saga
porse le sue perché Milo gli consegnasse la salma, ma il
Cavaliere
fece finta di non vederlo e affidò il fardello a Camus. Nel
porgerglielo, Milo afferrò con veemenza le braccia
dell'Acquario e
avvicinò il proprio volto al suo. Gli occhi di Camus videro
quelli
del compagno, immersi in un mare d'oro.
“Tu
non sei capace di tutto questo” sibilò Milo.
“Io lo so. Dimmi la
verità”.
Camus
chiuse gli occhi, e per un attimo tutto intorno a lui tornò
ad
essere buio. Quando li riaprì la luce di Milo quasi lo
accecò.
“Questa
è la verità, amico mio”
gli rispose, senza tentennamenti.
Il
cosmo di Milo si spense, tutto tornò tenebra. La sua presa
sulle
braccia di Camus si allentò e questi fu libero di
allontanarsi dal
vecchio compagno e di passare la salma di Atena a Saga, il capitano
di questa folle missione.
“Possiamo
andare” deliberò Shura.
Con
la sua lama aprì un varco nel vuoto, una porta verso
l'oscurità del
regno di Hades. La sua figura fu la prima a venirne inghiottita,
seguita poco dopo da quella di Saga. Camus, invece, indugiò
un
istante sulla soglia del baratro, il tempo necessario per volgere un
ultimo sguardo ai vecchi compagni e a Milo in particolare.
Lo
Scorpione lo guardava impassibile, non un'emozione era disegnata sul
suo sguardo.
Camus
annuì e si lasciò inghiottire dalle tenebre.
Sul
Santuario calò il silenzio.
I
tre Cavalieri d'Oro vi si crogiolarono per istanti infiniti, perso
nei loro cupi pensieri.
“Non
posso credere che gliel'abbiamo lasciato fare. Che li abbiamo
lasciati andare” commentò Aiolia.
“Infatti
non lo faremo” replicò Milo, che sembrava
rifulgere nel buio della
notte.
“Atena
è perduta, Milo” rimarcò Mu con rabbia.
“A quest'ora Saga e gli
altri saranno già al cospetto di Hades con la sua salma come
trofeo”
“Non
succederà niente di tutto questo, invece” Milo
affrontò i suoi
due ultimi compagni con lo sguardo più determinato che gli
si fosse
mai dipinto in volto. A Mu e Aiolia fu subito chiaro che lo Scorpione
sapeva qualcosa.
“Cosa
ti ha detto Camus poco fa? Che ne sarà di Atena?”
lo incalzò il
Leone.
“Non
so nulla. Non mi ha detto niente. Ma è Camus”
sottolineò prima
che uno degli altri due potesse obiettare qualcosa “E anche
Saga e
Shura, a prescindere da tutto, sono nostri compagni. Sono nati come
Cavalieri di Atena e tali resteranno fino alla fine dei tempi. Hanno
fatto un giuramento, abbiamo
fatto un giuramento a cui nessuno di noi verrà mai meno. Di
qualsiasi colore sia l'armatura che indossiamo, noi saremo sempre
Cavalieri di Atena e la luce rifulgerà sempre nei nostri
cuori.
Questo è quello che Camus mi ha fatto capire, facendomi
vedere la
sua di luce. Questa
è la
verità, la sola che conta”
Buonasera a tutti! Sulla
scia della one-shot Vodka e Ghiaccio è nata questa
fanfiction, più breve della precedente, intitolata Luce e
Buio e incentrata sui brevi momenti che vanno dall'assassinio di Atena
da parte di Saga all'arrivo dei Bronze Saint ai piedi della statua di
Atena.
Alcune note sulla storia:
non compare Kanon per mia scelta narrativa a cui rimedierò
con un AU tra le note (se non bastasse, segnalatemelo senza indugi); i
tre Specter arrivano al Castello di Pandora attraverso un portale
aperto da Shura, supponendo che sia una nuova abilità
acquisita dopo la rinascita come Specter (verosimilmente i tre hanno
raggiunto il castello con la velocità della luce, ma nella
mia testa le loro condizioni fisiche non glielo permettono); il legame
tra Milo e Camus è molto forte e permette ad Aquarius di far
intravedere un frammento del loro vero piano, senza peraltro metterlo a
rischio.
Inserirò la
storia in una serie che comprenderà Vodka e Ghiaccio e
(ispirazione permettendo) qualche altra OS sui due Cavalieri.
Detto tutto
ciò, spero che la fic sia di vostro gradimento e qualsiasi
recensione è ben accetta :)
Martyx
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