Una vecchia fic che ho trovato
riordinando i miei scritti. Era stata scritta così, ma
sottoporla al parere altrui non mi sembra una cattiva idea.
AK
E anche avendo provato a tendergli
una mano, lui non l’aveva
mai presa.
E anche avendo provato a lasciarlo
andare, lui non ci era
mai riuscito.
E così si trovavano in
quell’equilibrio precario che nessuno
dei due osava spezzare:
un equilibrio fatto di occhiate, di
sfioramenti appena
accennati, di risate, di giochi, di scherzi.
Giochi, soprattutto quelli.
Giochi.
Perchè era sui loro giochi
che avevano costruito il loro
mondo immaginario, un mondo nel quale il rosso dei suoi capelli forse
sarebbe
mutato in quello di lingue di fuoco ed il grigio degli occhi di Allen
sarebbe
stato mutato nell’Argento Vivo del mercurio.
Ma nessuno l’avrebbe mai
detto,
nessuno avrebbe mai osato rompere
quell’equilibrio precario.
Nessuno.
Si sarebbero sfiorati la mano,
lanciati sguardi maliziosi e
sorriso.
Si sarebbero scambiati occhiate
complici mentre, giocando, si
sarebbero fatti ingelosire
l’un l’altro e, durante qualche ballo, ballando
l’un con l’altro, avrebbero
scombussolato le leggi di quest’universo.
Erano maschi,
erano
ragazzi, erano umani,
Erano esorcisti, erano prescelti,
erano creature.
Avevano tramutato un sentimento tanto
bello e tanto violento
come l’amore in un gioco di ombre e luci, per questo
avrebbero continuato
imperterriti nella loro danza.
Per questo, nel loro mondo
immaginario, niente più
esisteva..
Niente, se non loro.
Niente, se non quelle creature.
Danzando sul
suo cuore
sanguinante provo un po’ di dolore.
Danzando sul
mio cuore
sanguinante, prova mai della gioia?
Era doloroso, il loro sentimento.
Era lacerante, la loro scelta.
Era proibito, il loro santuario.
E volteggiando altre mille volte,
forse, sarebbero riusciti
a recuperare quei baci che, tutte le volte, la frustrazione guidava
fino a far
loro assumere il sapore ferreo del sangue.
E volteggiando altre mille volte,
forse, avrebbero potuto
tenersi la mano, fieri dei loro sentimenti, senza timore, senza
peccato..
Solo due angeli.
Due angeli alati di fronte al mondo.
Due angeli innamorati di fronte a Dio.
Forse, un giorno.
Forse.
Ma non potevano rompere quel loro
equilibrio precario,
poichè, se lo avessero rotto, non sarebbero mai potuti
tornare indietro; se lo
avessero rotto non sarebbero mai potuti tornare a quando le luci del
giorno
accompagnavano la loro amicizia e solo le ombre della notte erano testimoni dei loro gemiti,
ne erano più che
certi.
Nessuno
avrebbe mai
rotto il sogno di quell’equilibrio;
nessuno
avrebbe mai
spiccicato una parola di quell’Amore Tenero.
Sì,
tenero, eppure
violento;
innocente, eppure
peccaminoso..
Di
quell’Amore
inesistente, eppure reale.
E sarebbe stato così.. giusto
semplicemente cedere alle sue carezze ed alle sue promesse,
semplicemente
urlargli “Sì, Lavi, andiamo via.
Scappiamo,
non importa dove;
prima o poi incontreremo
l’Equilibrio.”
Era strana la loro
stabilità; dettata dal sole e dalla luna.
Dettata da gesti proibiti ai quali mai il sole avrebbe assistito.
Era cristallo, fragile.
Era cristallo, delicato.
E non seppe quando, ma non erano
nemmeno a metà strada per
dovunque fosse che stavano andando quando lui si accorse che, di quello
splendido calice cristallino, non rimanevano altro che schegge.
E, forse, non avrebbero dovuto.
E, forse, sarebbero stati dannati in
eterno, ma a cosa
servono i forse, quando tutto ciò che conta è il
presente?
E a cosa servono i forse, quando il
tempo non avrebbe mai
cancellato le loro azioni?
Non sapeva quando fosse accaduto,
aveva semplicemente
cominciato a correre, catturato da quegli specchi che, ancora una
volta, erano
diventati Argento Liquido.
Non sapeva quando fosse accaduto,
aveva semplicemente
rincorso quella mano, convinto che non l’avrebbe mai
lasciata, e seguito quella
voce che avrebbe per sempre riso per loro.
Forse, in un qual modo, erano stati
crudeli.
Forse, in un qual modo, erano rimasti
vittime dei loro
stessi sentimenti.
Forse, già, forse..
Quanti forse, ma, forse, a volte,
spalancare le ali sulla
cima della rupe dei mondi è tutto ciò che
è necessario fare.
E , a volte, spiccare il volo non
farà altro che cancellare
le lacrime che solo gli incubi sanno dettare.
Perchè è questo
che loro hanno fatto:
hanno spalancato le ali.
Perchè è questo
che loro hanno fatto:
hanno lasciato andare ogni inibizione
e, lasciandosi l’alba
al tramonto, adesso sfrecciano verso il crepuscolo.
Adesso sfrecciano verso il rosso;
il rosso del sangue
il rosso dell’ira
il rosso del dolore
Il rosso della Vittoria.
Il rosso dell’Amore.
Perchè loro hanno vinto,
hanno vinto il mondo,
perchè
loro,
spezzando la loro stabilità, hanno vinto la vita.
Perchè loro,
innamorandosi, hanno finalmente
trovato l’Equilibrio.
Quello vero.
Quello puro.
Quello rosso come il peccato e bianco
come l’innocenza.
Quello particolare, fatto di solo due
persone:
Di loro due.
Di lui, e lui.
Quello fatto di ali, di baci, di
sangue..
Quello così,
quello reale.
Quello infinito..
Quello fatto
di Allen
e Lavi.
Non
preoccupatevi,
noi, qua, siamo felici.
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