from now on we are enemies
Titolo: From now on we are Enemies… You and I
Autore: reilin
Wordcount: 277
Rating: G
Avvertimenti: Angst, Antonio Salieri’s POV
Note dell'autore: * E per
concludere la prima manche della staffetta, ecco una piccola drabble
sul film di Milos Forman Amadeus *Inserire risata di Tom Hulce*. Avrei
potuto svilupparla un pochino meglio, forse, ma questo è il
massimo che sono riuscita a fare, quindi, beccatevela così, ok?
* Scritta per la prima sfida della Staffetta in Piscina della LJ community Piscina di prompt con il prompt orfano:
C'est un devoir quotidien /un costume qu'il faut mettre /pour un
rôle qui mène à rien {trad. È un compito
quotidiano/ un costume che bisogna indossare/ per un ruolo che non
porta a niente} [Être à la hauteur– Le Roi Soleil
OST]
From now on we are enemies... you and I...
L’immagine dell’uomo che si riflette nello specchio
è severa e composta: Antonio Salieri ne è
compiaciuto… nessuno potrebbe mai intuire il tormento interiore
che lo sta divorando, avvelenando ogni infimo angolo della sua
esistenza. Con un gesto rapido e ormai consueto, si sistema il bavero
della giacca scura, poi lancia uno sguardo distratto e quasi beffardo
all’inginocchiatoio in legno che occupa un lato della sua stanza:
i suoi occhi automaticamente risalgono sulla parete fino ad incontrare
il crocifisso che domina la stanza. Ha consacrato tutta la sua vita a
Dio, gli ha solennemente giurato di rimanere casto, pur di poter
godere del privilegio di celebrare la sua gloria attraverso la musica:
ha sempre creduto che questo fosse il destino che il Signore aveva in
serbo per lui, fino a quando non ha incontrato quell’indecente e
vanaglorioso ragazzino, Wolfgang Amadeus Mozart, che senza alcun
sacrificio, senza alcuno sforzo apparente, riesce a creare una musica
sublime, così intensa da fargli mancare il respiro. Come ha
potuto l’Onnipotente ignorare le sue suppliche e beffarsi
così dei suoi sacrifici, scegliendo quell’omuncolo come
suo strumento? La sua delusione e il suo disprezzo bruciano nel
petto, ma non può permettersi di mostrare ad alcuno questi suoi
sentimenti, si dice, osservando ancora una volta la sua immagine nello
specchio: deve continuare ad indossare la sua maschera, il suo costume,
recitare un ruolo che non porta a nulla, solo per attendere il momento
opportuno per colpire colui che lo ha derubato del futuro e della
fama che gli spettavano, vendicandosi del torto che l’Altissimo,
attraverso quell’austriaco, ha voluto fargli, donandogli
null’altro che la capacità di riconoscerne il genio.
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