La forza di Chiara

di Beeble
(/viewuser.php?uid=84506)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


La forza di Chiara
- non serve essere ciechi per non vedere -

 



Sono ancora sveglia nel cuore della notte.
Gli eventi degli ultimi giorni nella mente e nel cuore… mi tormentano.
Mi alzo e raggiungo il computer.
Lo accendo.

Scrivo… sì il computer con la tastiera braille che papà ha comprato quando ancora non ce n’erano tante in commercio…
Ma io avevo così bisogno di scrivere qualcosa che restasse.
Poi la stampante in braille riporta tutto sui fogli…
E io li metto in un raccoglitore che è il mio diario…
 
Avvio con i comandi rapidi dai tasti il programma di scrittura e lascio che la mia mente vaghi fra i pensieri mentre i ricordi riaffiorano e le dita passano veloci da un tasto all’altro.
 
Le parole di Giorgio che mi rimbombano di più nella mente sono ancora quelle: ‘Vuoi aspettare una settimana, un mese, un anno? Non mi dirai mica che vuoi aspettare il matrimonio?”
Ho detto forse ma era una bugia, per allungare l’illusione che non mi lascerà, che non troverà una bionda da urlo con cui spassarsela se io non gli do ciò che chiede…
Perché sono così? Lo so che non sono sbagliata ma…Io lo amo perché è così com’è ma lui chiede perché… e la mia risposta è solo che è importante per me, che ci tengo…non è che non lo amo, non è che non mi andrebbe di fare l’amore con lui ma ciò che credo sta nel mio cuore e non mi sta stretto, questo valore mi appartiene come la mia pelle, io aspetterò il matrimonio. Perché saprò che ci sarà stato tanto amore per attendere, ci sarà stato tanto amore per inventare attimi nuovi, tanto amore per restare accanto uno all’altro.

Non è tutto facile.
Non è come crede lui. Non sono difficile perché sono cieca: questo è quello che vede lui. Ed è più cieco di me.
Io sono difficile perché sono io.

Prego perché se ci allontaneremo ancora un po’ questo distacco non mi distrugga, che io sia ancora in grado di andare avanti e volere ancora bene. Amare ancora tutti. Sorridere.
Perché se non vedi gli altri è più facile e più difficile sorridere.”


Mando in stampa e lascio il foglio sulla stampante mentre mi asciugo gli occhi umidi.
Quando piangi qualcosa non va.

Pazzesco quanto i miei occhi abbiano ancora tanto da dirmi.
Tanto da soffrire.

Mi stendo e stringo il cuscino forte al petto.
Non voglio che papà mi senta, non voglio che soffra. Ancora.
Mando un pensiero a mamma e poi il dolce sonno mi prende con sé.


Un posto dove le sofferenze non ci sono ed io vedo tutto.
Anche i colori.




*** Angolo dell'autrice ***

Fanfiction scritta di getto per una tematica che mi sta a cuore e su un personaggio molto complesso del film.
Un grazie a tutti quelli che leggono e mi fanno sapere anche solo con due parole che ne pensate.

alla prossima,
Fabiola





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1328190