Lily Evans e Sirius Black
NdA:
Lo ammetto, la fine è strana, interpretatela un po' a modo vostro.
C'è un leggero OOC, ma non mi sembrava tanto da metterlo
negli avvertimenti.
Bene. Vi auguro buona lettura e non venite a cercarmi a casa con i
Bazooka. :3
Grazie!
Solo
un bacio.
Lily Evans, quinto anno, sedeva al lungo tavolo dei
Grifondoro.
Quel giorno nevicava, in sala grande, e i fiocchi di neve sparivano
prima di atterrare dei piatti degli alunni.
La
ragazza dai capelli rossi osservava con gli occhi socchiusi e un
lieve sorriso un suo compagno di Casa. Se qualcuno avesse dovuto
descrivere il suo sguardo, avrebbe detto che somigliava a quello degli
innamorati: perso e lieto.
Qualche
posto più in là, nella fila davanti a quella di
Lily, sedavano i Malandrini, i quali, come ogni volta, erano presi dai
loro scherzi. Lily pensava che fossero degli egocentrici: secondo lei
ridevano così tanto perché amavano il suono delle
proprie
voci. Lei, al contrario, odiava i loro schiamazzi. Odiava come la voce
di James diventava acuta, odiava gli squittii di Minus, il rosso che
colorava le guance di Remus... odiava come la risata simile a un
latrato di Sirius le faceva venire i brividi. Era una bella sensazione,
ma non poteva controllarla, e lei amava avere sotto controllo ogni sua
emozione.
Era
sempre stato così, dopotutto: Lily non si preoccupava, o
almeno non lo dava a vedere; non piangeva davanti agli altri, ma teneva
il dolore dentro fino al momento in cui, da sola nella sua stanza,
poteva farlo uscire senza che nessuno la vedesse; sapeva rimanere seria
quando doveva, anche se le veniva da ridere. Ma quella sensazione...
quella sensazione era diversa.
Aveva
già sperimentato le famose "cotte" tipiche degli
adolescenti, si era innamorata tante volte - senza mai essere
ricambiata. Con Sirius, però, era un sentimento
più
intenso.
Si
era innamorata parecchie volte, sì, ma mai così
tanto.
Mentre
lei osservava Sirius, questo si voltò e, vedendo che lo
stava guardando, le fece l'occhiolino e Lily sentì il cuore
accelerare.
Sospirò,
la ragazza dai capelli rossi, sospirò come solo gli
innamorati sanno fare.
Alice,
accanto a lei, le diede una gomitata.
-
Terra chiama Evans! - Le disse. Lily sorrise e cominciò a
mangiare, accorgendosi che la fame doveva essersi dimenticata di lei.
***
Lily
non amava particolarmente le lezioni di Astronomia. Forse
perché la torre era troppo alta e a lei le altezze davano i
brividi, forse perché il telescopio di Potter e di Sirius
era vicino al suo.
Per
tutta la durata della lezione James non le dava tregua. Era tutto un
paragonarla alla bellezza delle stelle, tutto un dirle quanto i suoi
occhi splendessero più della Stella Polare. Tutte cose che
le davano il voltastomaco.
Quella
sera la lezione era insieme ai Tassorosso e, come sempre, James la
guardava continuamente.
Sirius
se ne accorse e cominciò a ghignare. - Attento a non
sbavare, Potter! - Disse al suo migliore amico, il quale, per risposta,
gli tirò un pugno scherzoso sulla spalla.
Lily
si sentì avvampare quando Sirius le sorrise.
Sentì il volto prendere fuoco quando lei, inaspettatamente,
ricambiò il sorriso, e l'espressione del ragazzo moro
divenne quasi interrogativa: Lily non rispondeva mai ai suoi sorrisi
con dolcezza. Spesso si limitava a fargli la linguaccia o a ghignare
quando lui sbagliava qualcosa o faceva la figura dello scemo.
Quel
sorriso, però, era tenero, come se la sua battuta fosse
stata una cosa carina e non una presa di giro.
James
si accigliò quando vide il loro scambio di sorrisi.
La
lezione andò avanti e per quella sera James non le disse
niente. Tanto che Lily, per poco, non si dimenticò della sua
presenza. Il ragazzo si limitò a scrivere la posizione delle
stelle sulla mappa e a scrutare, di tanto in tanto, il suo migliore
amico con fare indagatorio. Ma non si voltò mai verso Lily.
Il che, probabilmente, fu una cosa positiva: forse non notò
tutte le quarantasei volte in cui la rossa si era girata a guardare
Sirius. Forse non notò la delusione che tutte e quarantasei
le volte si dipingeva sul suo viso perché Sirius non
ricambiava i suoi sguardi.
Forse
no. O forse, semplicemente, fingeva di non vedere.
Dopo
un'ora di spiegazione ininterrotta, la lezione finì. Si
levò un gran chiasso, un misto di sospiri e di "finalmente"
che fece arrossire di rabbia il professore, ma gli studenti erano
troppo stanchi per farci caso.
Gli
alunni si diressero verso le scale, ostruendo il passaggio.
-
Finiremo schiacciate! - Disse Lily ad Alice. La sua amica stava per
risponderle, ma un ragazzo la spinse e lei finì nel bel
mezzo della calca.
Come
volevasi dimostrare,
pensò la rossa con ironia.
Qualcuno
cominciò a spingere anche lei, e sentì che la
tracolla con i libri stava per cedere. Provò a tirarla, ma
era rimasta incastrata tra due corpi e si ruppe, facendo uscire tutti i
libri.
-
Accidenti, volete stare più attenti! - Disse imprecando.
Dopodiché guardò in faccia i due ragazzi che la
stavano spingendo con un'espressione irata. Li spinse da parte e si
diresse verso i suoi libri.
Le
cuciture della tracolla era state rotte in modo che adesso la borsa non
avesse più un fondo. Non sarebbe stato un problema, se Lily
non avesse avuto i libri di tutte le lezioni della giornata.
Si
guardò intorno. Il professore era già andato via,
probabilmente ancora prima degli alunni, e la folla stava scemando.
Nessuno,
con grande amarezza di Lily si fermò ad aiutarla. - Grazie
tante! - Gridò in direzione dei suoi compagni, i quali
fecero finta di non sentirla.
Il
giorno dopo, decise, sarebbe andata dal professore e gli avrebbe
ricordato, con gentilezza, che doveva lasciare l'aula dopo gli alunni,
e non doveva lasciarli lì a scannarsi per tornare in
dormitorio.
Sirius,
che era rimasto in fondo alla fila, la vide chinata che cercava di
raccogliere libri e quaderni. I suoi compagni erano riusciti a passare
e lui voleva tornare in dormitorio. Era stanco e poteva benissimo
ignorarla.
Stava
quasi per farlo, ma sentì il senso di colpa salire.
Sbuffando si voltò verso la ragazza e si
inginocchiò accanto a lei, aiutandola a riprendere le sue
cose.
Lily
lo guardò e il suo cuore cominciò ad andare
più veloce.
Sirius
ricambiò il suo sguardo. - Non guardarmi così -
le disse. - Anche io sono capace di essere gentile, sai? -
-
Non ho mai detto il contrario. - Gli rispose lei.
-
Dal modo in cui mi guardi sembra che non ti saresti
mai aspettata
il mio aiuto. -
-
Be', in effetti credevo che tu fossi già sceso con gli
altri... com'è che vi fate chiamare? Malandrini? -
Sirius
rise e lei sentì che le labbra si piegavano
all'insù. - Già. Malandrini. Nome azzeccatissimo,
se vuoi saperlo -
-
Nome molto infantile, vorrai dire. Scommetto che l'ha scelto James -
- A
dir la verità... l'ho scelto io... -
-
Oh, adesso sembra un nome molto più maturo! - Rispose Lily
ridendo.
-
Che fai, mi prendi in giro? -
Anche
Sirius rideva e il tono della sua risata divenne più forte
quando lei disse che sì, lo stava prendendo in giro.
-
Potrei lasciarti qui con i tuoi libri, sai? -
Lily
si accorse che avevano raccolto tutto, penna e calamaio compresi. Se
fosse stata da sola, non sarebbe mai stata capace di portare tutti quei
libri.
Dopotutto,
gli incantesimi di trasporto facevano parte del programma del sesto
anno.
Gli
sorrise. - Farò la buona - disse. Lo disse con dolcezza e il
ragazzo sentì un leggero brivido percorrergli la spina
dorsale.
Sirius
le lasciò meno peso possibile da portare, e insieme si
diressero verso il dormitorio di Grifondoro.
Una
volta davanti al ritratto della Signora Grassa Lily disse la parola
d'ordine ed entrarono.
La
sala comune era vuota, fatta eccezione per due o tre ragazzi che si
erano addormentati sulle poltrone.
-
Io non posso salire - le sussurrò Sirius quando si
ritrovarono davanti alle scale del dormitorio femminile.
-
Oh, giusto - disse Lily. - Lascia i libri sul tavolo, li
prenderò domani. -
Sirius
appoggiò i libri dove lei gli aveva detto e le diede la
buonanotte.
-
Buonanotte. E grazie. - Lily gli sorrise e fece una cosa che mai si
sarebbe immaginata di fare. Si alzò sulle punte e gli
sfiorò la guancia con un bacio, tanto leggero da sembrare la
carezza amorevole di un'amante.
Arrossì
fino alle orecchie e salì le scale, lasciando dietro di
sé un Sirius confuso e stranamente agitato.
Mentre
camminava verso la propria stanza, Sirius sorrideva.
***
Il
giorno dopo Lily si svegliò di buon umore.
Ripensò al lieve bacio che la sera prima aveva dato a
Sirius, alla pelle resa ruvida dai primi accenni di barba.
Si
sentiva felice e imbarazzata. Aveva desiderato farlo per molto tempo,
ma mai avrebbe creduto che sarebbe davvero successo.
Mentre
si vestivano, aveva raccontato tutto ad Alice e alle altre compagne, le
quali avevano riso con lei. Era bello avere delle amiche come loro,
poteva ridere istericamente e saltare per la camera senza che nessuno
le dicesse niente. Era al settimo cielo.
-
Wow, se reagisci così per un bacio sulla guancia, non oso
immaginare cosa avresti fatto se lui ti avesse baciata sulle labbra! -
Disse Alice mentre Lily saltava da un letto all'altro.
La
rossa si fermò in piedi su uno dei materassi,
alzò le braccia e disse, ridendo: - Sarei morta! Morta e
resuscitata per raccontarvelo! -
-
Mi sembra ovvio! - Rispose Marlene. - Ti avremmo uccisa, se non
l'avessi fatto! -
Risero
tutte insieme.
Nel
dormitorio maschile, anche Sirius si era svegliato di buon umore.
Al
contrario di Lily, però, non aveva raccontato a nessuno del
bacio. Dopotutto, si era detto, non voleva davvero dire che Lily si era
presa una cotta per lui. E poi James l'avrebbe Cruciato fino alla
pazzia, se l'avesse saputo.
Sirius
aveva sempre pensato che Lily fosse carina, ma non aveva mai provato
niente per lei. Certo, quel contatto con le sue labbra gli aveva fatto
sentire le farfalle nello stomaco, ma era normale che un ragazzo si
sentisse a quel modo, dopo essere stato baciato da una bella ragazza,
no?
Scese
in Sala Grande con i suoi amici. Remus sembrava un sonnambulo:
camminava come uno zombie e sotto gli occhi aveva grandi borse scure.
La
luna piena si avvicinava e lui, come tutti i mesi, cominciava a essere
agitato e a svegliarsi continuamente durante la notte.
I
Malandrini presero posto al grande tavolo. Sirius si guardò
intorno, ma Lily non era seduta vicino a loro e lui non riusciva a
vederla.
Le
prime tre ore di lezione passarono in tranquillità. Lily e
Sirius si erano scambiati a malapena uno sguardo, dopo il quale Lily
era diventata più rossa dei suoi capelli e si era maledetta,
perché, a quanto pareva, ultimamente non sapeva fare altro
che arrossire.
Avevano
avuto le prime due ore di Difesa insieme ai Serpeverde, dove Lily e
Severus Piton, il suo ex-migliore amico, non si erano neanche salutati,
un'ora di Incantesimi con i Corvonero, venti minuti di pausa, e adesso
Lily si dirigeva verso l'aula di Antiche Rune.
Erano
pochi i Grifondoro che seguivano quelle lezioni, insieme a lei c'erano
solo Marlene e altri due ragazzi.
Passarono
davanti alla grande scalinata e videro un Sirius molto agitato che
scendeva correndo. Passò loro accanto senza degnarli quasi
di un'occhiata, ma si fermò di colpo qualche metro
più avanti.
Si
girò verso di loro e trovò quattro paia di occhi
che lo guardavano incuriositi.
-
Buongiorno, Lily! - Le disse col fiatone, poi ricominciò a
correre. Non fece in tempo a vedere il grande sorriso che illuminava il
volto della ragazza.
Alla
fine di Antiche Rune, Lily aveva un'ora libera. Marlene, Alice e Dorcas
frequentavano le lezioni di Divinazione; materia che Lily aveva escluso
a priori dal suo programma di studi. Ed era felicissima di averlo fatto.
Andò
in biblioteca per cominciare il tema da una pergamena e mezzo di
Difesa. Lì trovò Sirius e Peter Minus che
parlavano a bassa voce, con i calami aperti e le penne abbandonate
sulle pergamene ancora intatte.
Sirius
la vide e le sorrise. Lei ricambiò il sorriso e si sedette
al suo solito tavolo. Poco dopo il giovane Black la raggiunse e le si
sedette vicino.
Lily
lo guardò. - Hai lasciato il povero Minus da solo? - Gli
chiese.
-
Se ne è andato in dormitorio. Non aveva voglia di studiare -
le spiegò Sirius. Dopodiché cadde un silenzio
imbarazzante.
-
Allora... - Sirius cercò di tirar fuori un argomento
qualsiasi, - Vedo che hai riparato la borsa. -
Lily
lanciò una sguardo veloce alla sua tracolla. -
Già. L'ha riparata il professor Vitious. Io non so fare gli
incantesimi di riparazione. -
-
Ci credo, li insegnano al sesto anno! - Le rispose Sirius.
Calò
di nuovo il silenzio. Lily desiderava chiedergli una cosa.
-
Ehm... esci con qualcuna? - Sperò intensamente di aver
parlato con un tono disinvolto.
Sirius
la guardò. - No - le rispose con circospezione.
-
Oh. Bene. -
-
Perché me lo chiedi? -
-
Così, per curiosità... - Lily faceva scarabocchi
sulla sua pergamena e non osava guardarlo negli occhi. Stupida
cosa l'amore, stupidissima.
-
Sai, - riprese Lily, - credo che me ne andrò anche io in
dormitorio. - Detto questo cominciò a riporre le sue cose
nella tracolla e si alzò.
-
Mi accompagni? - Chiese a Sirius. Il suo cuore fece un salto quando lui
prese la cartella e si alzò.
Camminarono
lentamente fino al dormitorio, parlando del più e del meno.
Ad un certo punto Lily si incantò guardando Sirius che
gesticolava e le raccontava una delle tante avventure dei Malandrini.
Lo osservava con un sorriso stampato in faccia, un sorriso che credeva
non sarebbe mai andato via.
Quando
lui si voltò a guardarla, lei distolse lo sguardo e
spostò i capelli dietro l'orecchio.
-
Ehm... Lily? - la chiamò piano lui. La ragazza si
voltò e lo guardò negli occhi, perdendosi in
quegli immensi occhi grigi. Le venne da ridere: non aveva mai definito
degli occhi "immensi".
-
Dimmi... -
-
Io ti piaccio, non è vero? -
Sirius
aveva preferito essere diretto, non voleva girarci troppo intorno. A
giudicare dal rossore che invase il viso della ragazza e il velo lucido
che le illuminò gli occhi, non doveva aver fatto la scelta
giusta.
Lily
si sentiva imbarazzatissima.
-
Ultimamente mi sono accorto che mi guardi spesso. E arrossisci quando
io ricambio gli sguardi. E ieri mi hai baciato... -
-
Ultimamente? Te ne sei accorto ultimamente? Sono due
anni che ti guardo. Certo, quest'anno la cosa è diventata
più evidente, ma non puoi essertene accorto solo
ultimamente! - Lily
aveva parlato chiaro. Se doveva affrontare la cosa, tanto valeva
affrontarla senza imbarazzo.
-
Oh. -
-
Ma io non piaccio a te... - La sua non era una domanda e Sirius l'aveva
capito.
-
Tu sei bella, Lily. Ma James è innamorato di te. E' il mio
migliore amico. -
-
Quindi ti piaccio, ma non vuoi far soffrire James. -
-
No, voglio dire... mi piaci, ma non sono innamorato di te. Sono due
cose diverse... -
-
Lo so che sono due cose diverse! -
-
...ma James... - continuò il moro - lui
è davvero innamorato di te. Io non posso permettermi di... -
perderlo. Sirius
non voleva dirlo. Lui non era abituato a mostrare i suoi sentimenti, di
solito li teneva per sé.
Lily
sospirò e l'allegria che prima le aveva colorato le guance
se n'era andata. - Capisco... -
Sirius
sentì il cuore stringersi. Avvertiva una strana sensazione
all'altezza dello stomaco e gli sembrava che qualcosa, dentro di lui,
stesse cadendo nel vuoto.
Fece
per tornare indietro: non voleva continuare a camminare con lei. Gli
sembrava giusto, dopo un discorso del genere, che Lily tornasse in
dormitorio da sola.
Due
anni. Era innamorata di lui da due anni. Perché non se n'era
mai accorto?
-
Sirius... - Il ragazzo si fermò. - Posso chiederti solo una
cosa? -
Lily
trattenne il fiato finché non lo vide annuire. Voleva
chiederglielo adesso che aveva trovato il coraggio. Adesso che lui
sapeva tutto.
Il
peggio che poteva succedere era un
no da parte
sua. Forse l'avrebbe retto.
-
Io... ecco... non ho mai baciato nessuno. Mi sono sempre chiesta cosa
si prova quando qualcuno... be', ti bacia. -
Non
glielo aveva chiesto direttamente, ma Sirius aveva capito. Rimase
impietrito per qualche secondo, chiedendosi perché
desiderava così tanto soddisfare quella sua
curiosità.
Lily,
da parte sua, sognava quel bacio da ormai troppo tempo.
Sirius
sospirò. - Ma James... -
-
Prendilo come un favore. Un favore che un giorno potrei ricambiare...
no, non con un altro bacio! - Si corresse vedendo l'espressione di lui.
- Diciamo che poi ti dovrei un favore. Ecco... è una cosa
che ti chiedo come amica... -
Sirius
non era stupido, e sapeva che nemmeno lei credeva alle cose che stava
dicendo. Si sentì un traditore, ma l'espressione di Lily lo
spinse ad avvicinarsi.
Vide
la felicità negli occhi della ragazza. Si fermò a
pochi centimetri dal suo viso e sentì il respirò
accelerato di lei. Lui aveva le mani intorpidite, non sentiva quasi
più le dita.
Avvicinò
ancora un po' il viso e posò le labbra su quelle di lei, con
delicatezza, come se stesse baciando un fiore. Ma alla fine lei era
proprio quello, no?,
un fiore.
Le
loro labbra si mossero insieme e Sirius si sentiva felice. Lily
poggiò una mano sul viso di lui, sfiorandolo appena.
Il
baciò finì troppo presto per entrambi e Sirius si
allontanò dal volto angelico di Lily.
Lei
lo guardava col il tipico sguardo lucido e felice che hanno gli
innamorati dopo essersi baciati. Sorridevano entrambi, sentendo i
brividi che correvano lungo la schiena.
Sirius
voleva baciarla di nuovo, voleva sentire ancora la morbidezza delle sue
labbra. Fece per avvicinarsi, ma suonò la campanella e il
corridoio si riempì di studenti.
I
due ragazzi si sorrisero.
-
Grazie - Gli disse Lily, le guance più rosse che mai. Sirius
le rispose con un cenno del capo, poi Alice si affiancò a
Lily e la trascinò via, in mezzo alla folla.
Forse,
pensò Sirius, aveva sbagliato ad allontanarla. Forse aveva
sbagliato a pensare a James. Quello che aveva provato mentre la baciava
era stato bello, anche troppo.
Aveva
già baciato altre ragazze, ma mai si era sentito
così felice.
Avrebbe
baciato Lily per sempre, senza stancarsi, senza il desiderio di
smettere.
Scosse
la testa. Sicuramente era solo una cotta adolescenziale. Era James
quello innamorato, non lui. Era sempre stato così e
così doveva rimanere.
Sapeva
che stava mentendo a se stesso, ma non voleva ammetterlo. Represse ogni
cosa, come aveva imparato a fare negli anni.
Sorrise
e si aggregò a James e Remus.
I
suoi migliori amici non dovevano sapere. Mai.
Era
un traditore, lo sapeva. Forse era quello il suo destino: tradire
sempre tutto e tutti, anche se stesso.
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