As
Long As You Love Me
di
Asuki
Era
seduta li da ore a guardare le stelle.
Era
passato un po' di tempo da allora, e ancora non capiva.
Come
poteva un semplice essere umano fare quello che aveva fatto lui.
Un
attimo, lui non era un essere umano normale, era un “cecoslovacco”.
Come
si divertivano lei e Maria, la sua migliore amica, a definire Max,
Michael e Isabel in quel modo. Sorrise un attimo poi riprese ad
essere seria.
Guardò
il suo diario.
Adesso
che ci pensava, era stato in quel giorno che aveva deciso di tenere
quel diario. Da quel giorno tutto quello che le succedeva veniva
scritto lì. Era una minaccia per la salvaguardia di tutti, ma
a lei non importava, lei doveva avere quel diario, doveva in qualche
modo esternare quello che provava, le sue paure, le sue gioie, tutto.
E quel diario era l'unico suo punto di sfogo. Si, c'era Maria, la sua
più cara amica da sempre, ma non era la stessa cosa. Maria
aveva già paura per conto suo, e non voleva di certo far
preoccupare la sua amica ancora di più.
Sfogliò
le pagine di quel diario arrivando alla prima.
“23
settembre è la prima volta che tengo un diario. Sono Liz
Parker e 5 giorni fa sono morta. Da allora mi sono successe delle
cose molto strane.”
Toccò
quelle pagine con un il dito. Molti ricordi di quel giorno le
ritornavano alla mente, aveva come dei flashback, le capitava spesso
in quel periodo di averli, ma non sapeva come mai.
Riprese
a guardare le stelle.
Fino
a quel momento non aveva mai pensato che lassù ci fosse un
altra specie. Alieni. Tutto era così maledettamente strano ed
incomprensibile.
Perché
aveva deciso di non dire nulla di quella storia a nessuno? Non lo
sapeva nemmeno lei. Almeno una persona adulta sapeva del loro
segreto: Valenti. Lo sceriffo, l'amico di tutta la popolazione, una
persona affidabile. Davvero. Aveva pure ospitato un “cecoslovacco”
a casa sua. Pazzesco. Lo sceriffo, colui che dava la caccia agli
alieni, ne aveva ospitato uno a casa.
Tess.
Da
quando c'era lei in città, tutto era cambiato. Isabell e
Michael avevano cambiato atteggiamento. Max aveva cambiato il suo
modo di fare. E chi era l'unica a soffrire di quella situazione: lei.
Ma cosa poteva fare? Max e Tess erano destinati a stare insieme, e
lei non poteva mettersi in mezzo. Chissà cosa sarebbe
successo. Non ci poteva pensare. Avrebbe vissuto sicuramente una vita
felice, ma poi? Gli altri? Pensava agli altri. E si, e come se ci
pensava. Era maledettamente altruista la piccola Liz Parker.
Sospirò
e tornò a guardare il diario. Prese una pagina bianca e
cominciò a buttare giù i suoi pensieri. Sospirò
ancora.
Non
sapeva proprio cosa scrivere.
Guardò
l'ultima volta le stelle, chiuse il diario ed entrò dentro.
Lo
ripose con cura dentro un cassetto, che chiuse a chiave.
Si
sdraiò sul letto sotto le coperte e chiuse gli occhi.
C'era
un gran silenzio nell'aria, non si sentiva nulla, solo il suo
respiro, poi, il nulla. Non c'era mai stato tutto quel silenzio,
c'era sempre qualcuno che faceva qualcosa. Non era così tardi.
Persino il CrashDown sembrava vuoto, non si sentiva niente, nessun
rumore. Era davvero troppo strano.
Decise
di dare un occhiata al ristorante. Era curiosa.
Scese
dal letto e poi le scale pian pianino.
Fece
attenzione a non far rumore, non capiva perché, ma sapeva che
in certi casi doveva camminare pian pianino.
Fermò
la sua camminata quando arrivò sulle scale.
Un
rumore.
Cosa
poteva essere?
Chi
poteva essere?
Un
rumore strano. Non c'era nessuno al CrashDown, almeno era quello che
credeva lei, non sentiva nessuno parlare, quindi. Un ladro?
Affrettò
il passo e arrivò davanti la porta.
Guardò
dall'oblò per vedere se c'era qualcosa di strano e non notò
nulla, solo il buoio.
Ma
allora, quel rumore?
Era
sicurissima: quel rumore proveniva da li, ma non c'era nessuno.
Presa
di coraggio, entrò subito e cominciò a controllare
dovunque.
Non
trovò nessuno.
“Sarà
stata la mia impressione.”
Dopo
aver dato l'ultima occhiata, cominciò a camminare in direzione
della porta. Davvero strano.
Era
arrivata alla soglia della porta.
Sentì
un rumore, come se una luce si accendesse.
Si
girò.
Era
proprio una luce che partiva da un piccolo faro appeso al tetto e
finiva, a forma di stella, su un punto preciso del bancone.
Al
centro di essa c'era una lettera.
Si
avvicinò un po' titubante al bancone.
Appoggiò
la sua mano tremante al centro della stella e prese in mano una
lettera.
Una
dolce melodia cominciò a riempire il vuoto.
Aprì
lentamente la lettera e ne lesse il contenuto.
Cara
piccola Liz,
se
stai leggendo queste parole in queste poche righe, vuol dire che non
posso avvicinarmi a te. Vuol dire che tu non ti lasci avvicinare da
me, e questo è l'unico modo con cui posso mettermi a contatto
con te.
Sebbene la solitudine sia
sempre stata mia amica sto lasciando la mia vita nelle tue mani
le persone dicono che sono pazzo e che sono cieco che sto
rischiando troppo per nulla
Ricordi quel giorno?
Penso proprio di si... e come dimenticarlo, non è
vero piccola Liz?
Da quel giorno io ho cominciato a vivere.
Tutti mi hanno considerato pazzo, già, mi sono
esposto per te.
Da quel giorno, tutti mi danno la caccia.
Danno la caccia ad un orrendo alieno.
Ma a me non importa, e sai perchè? Semplice, è
da quel giorno che io sono diventato un libro aperto per te, e di
questo ne sono felice. Finalmente non ho niente da nasconderti.
Quel giorno ho lasciato la mia vita nelle tue mani, e ne
sono felice.
Perché posso fidarmi di te, lo so.
Fino a quel giorno, vivevo solo per la mia solitudine.
La solitudine era l'unica amica che avevo.
Ma oggi, posso ritenermi fortunato.
Ho tanti amici che mi circondano, tantissimi.
E poi ci sei tu.
Colei che ha rischiarato la mia vita con un ondata di
luce che mi ha colpito alle spalle.
La mia luce.
Quella luce che ha riscaldato la mia esistenza.
come mi hai fatto divenire
cieco è ancora un mistero non riesco a levarti dalla mente
non importa cosa c'è scritto nella mia storia finché
tu sei qui con me
Ma
adesso quella luce non c'è più.
C'è
solo il buio, il vuoto e il gelo nella mia vita.
Ma
d'altronde non posso mica darti colpa di nulla.
So
perché non ci sei più.
E'
tutta colpa del quarto alieno.
Ma
non è nemmeno colpa mia.
Ti
ho detto mille volte che non mi importa cosa mi riserva il futuro.
Ti
ho detto mille volte che il destino lo creo da solo. Ma tu non vuoi
sentire ragioni.
Non
posso cancellarti dalla mia vita, perché tu sei la mia vita.
Significherebbe
cancellare definitivamente la mia esistenza, e so che fari soffrire
tante persone.
Compresa
tu.
Non
sono così egoista.
Ma
so che anche se non sei vicino a me fisicamente, lo sei con il cuore
e con la mente.
E
anche se questo non mi basta, mi accontento di questo adesso.
Ogni piccola cosa che
tu hai detto o fatto è come se fosse nel profondo di me
davvero non importa se sono di passaggio E' come se noi
fossimo fatti per stare assieme
Sono
stato davvero fortunato ad incontrarti.
Anche
se nel modo in cui ti ho incontrato.
Da
allora hai fatto tante cose per rendermi felice.
Hai
cercato sempre di proteggermi.
E
lo fai tuttora, anche se mi fai del male.
Il
male che spero si trasformerà nel bene più assoluto,
tra breve.
Tutto
questo, anche le cose brutte, le tengo nel mio cuore, perché
mi aiutano a sopravvivere.
So
che tu credi che io sia di passaggio, e che noi non possiamo stare
assieme, ma a me non importa quello che pensi!
Voglio
soltanto stare con te!
Con
questo credo di aver finito.
Questi
sono i pensieri più importanti e che riempiono la mia mente
sempre.
Non
mi basterebbero due o tre fogli per esprimere tutto in una volta.
Ma
credo di averti fatto capire tutto quello che dovevi capire.
Sei
la mia unica ragione di vita.
Tu
sei il mio cuore.
Ti
amo...
Max
Evans
Lesse
le ultime parole ancora una volta.
Ripiegò
la lettera come lo era inizialmente e la strappò.
La
gettò nel cestino e prima di salire nella sua stanza la guardò
un'ultima volta.
Non
sarebbe tornata indietro.
The
end...
Salve
a tutti^.^
Sono
tornata qui a ripubblicare questa song-fic, non so se siete contenti
o meno XD
Allora,
prima di tutto come avete ben notato la trama è cambiata un
po', ma la canzone no, credo tuttora che la canzone dei Backstreet
Boys, As Long As You Love Me, ci stia benissimo con questa coppia. Ho
ambientato questa fic alla fine della 1° serie come avete ben
notato, quando Liz decide di lasciare Max al suo destino. Così
la trama mi sembrava un po' più realistica. Poi, come avete
ben notato, ho cambiato modo di scrivere. Credo che comunque sia
rimasto semplice come prima, solo che adesso è un po' più
scorrevole, non credete anche voi?
Ringrazio
tutti coloro che hanno letto e recensito la prima versione di questa
song-fic, spero leggeranno e recensiranno anche questa nuova.
Infine,
dedico questa fic alla mia migliore amica per il suo 18esimo
compleanno (in verità ha fatto gli anni ieri, ma non avendo
potuto inserirla, lo faccio oggi con un po' di ritardo). Lei è
in Germania e spero che al suo ritorno possa leggere e possa godere
del mio primo regalo per il suo 18esimo (Ste, fai attenzione, il
1°XD). Auguri mia cara Stefina, ti voglio un mondo di bene.
Non badate all'HTML...
Un
bacio a tutti.
Asuki.
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