boh
La mora era
rimasta bloccata sulla soglia della porta.
Brittany era sul suo
letto, accoccolata a Sam.
Un braccio del ragazzo
le circondava le spalle.
La testa della bionda
sulla spalla del ragazzo e la mano destra della ragazza si muoveva
distrattamente sul torace di Sam.
In trenta secondi
Santana era tornata alla sua macchina.
In cinque minuti era
tornata in camera sua.
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Aveva passato il resto del pomeriggio e parte della sua serata a
scrutare attentamente il soffitto della sua camera, forse sperando in
un qualunque consiglio.
"Santana?" sentì la mora dall'altro lato della porta.
"Si, mamma?"
"Hai una visita..."
Santana sapeva che sarebbe arrivato il momento di incontrare Britttany.
La bionda sapeva che sarebbe tornata per il Ringraziamento, ed era
sicura che anche Quinn glielo avrebbe ricordato.
"Santana?"
"Fringuell- voglio dire Blaine!?" esclamò la ragazza
sorpresa.
"Posso-" il ragazzo "Posso entrare?"
"Un momento..." replicò la latina cercando di sistemarsi i
capelli al meglio per poi sedersi sul letto ed annunciare "Ecco, ora
puoi entrare...".
"Ehi..." provò delicatamente il ragazzo.
"Ciao... Blaine..."
"Buon Ringraziamento."
"Anche a te..." replicò confusa Santana per poi cominciare
"Ora
che ci siamo salutati ed augurati un felice Ringraziamento, posso
sapere perchè sei qui?"
"Ho pensato che avresti potuto aver bisogno di un amico."
"E cosa te lo ha fatto pensare?" chiese la mora sospettosa.
"Ti ho visto uscire da casa di Brittany piuttosto-
stravolta... Poi ho visto il pick up di Sam e-".
"E' chiaro." lo fermò Santana.
"Hai una bella camera... Forse un po' troppo scura per i miei gusti, ma
niente mal-"
"Cosa sta succedendo?"
"Cos-"
"Fra loro. Cosa sta succedendo."
"Uhm..."
"Stanno insieme? Si limitano a- insomma..."
"No, no, niente di tutto questo loro- loro sono amici..."
"Amici e?"
"Amici..." ripetè incerto il ragazzo.
"Ti prego Blanderson, dimmi che nel tuo futuro non c'è
l'intenzione di seguire le orme del tuo adorato fratello,
perchè
saresti anche più scarso di lui..."
Blaine sorrise all'affermazione.
"Sono amici." ripetè più sicuro Blaine, per poi
riprendere "Ma in tutta sincerità non so dove potrebbero
arrivare le cose..."
Santana annuì restando in silenzio.
"Mi dispiace."
"Di cosa?"
"Che le cose siano finite anche per voi in malo modo..."
"Anche?"
"Kurt ed io abbiamo rotto." spiegò brevemente Blaine.
"Ouch... Per quanto non sopportassi il vostro continuo tubare, mi
dispiace che sia andata così... Cosa è successo?"
"Sono stato con un altro ragazzo."
"Oh."
"Già."
"Perchè?" chiese Santana senza troppi giri di parole.
"Mi mancava, mi sentivo ignorato... e non sono stato molto lucido... ma
sopra ogni altra cosa mi mancava..."
"Capisco... più o meno..."
"Quello che volevo dire è che mi dispiace che per voi in
particolare sia andata così... Non sembravate avere dei
problemi..."
"Non sembravamo avere problemi evidenti."
lo corresse Santana "E noi non ci siamo lasciate. Non ufficialmente
almeno. Siamo in un periodo di... riflessione."
"Un periodo "aperto"
di riflessione immagino..."
"Si..." annuì la latina "Ma non credo sia stata una buona
idea
perchè al solo pensiero di Brittany con qualcun altro..."
"Immagino."
"Credo che sparirò per un po'."
"Come?"
"Credo che la lascerò vivere davvero senza di
me."
"Non passerai nemmeno a salutarla?"
"No..."
"Posso dirti cosa penso?"
"Se proprio non puoi farne a meno..." replicò Santana con un
sorriso divertito.
"Per prima cosa credo che Sam sia piuttosto intimorito all'idea di
doversela vedere con te..." sorrise Blaine per poi riprendere
seriamente "Sam ti rispetta. Vi rispetta. Non credo che arriverebbe a
mettersi fra di voi... Per quanto riguarda Brittany invece... Brittany,
ti ama troppo anche solo per pensare a qualcun altro Santana."
"Grazie, Blaine." replicò sincera Santana.
"Beh, sarà meglio che vada... comincia a farsi tardi..."
"Già." annuì la mora "Ti accompagno di sotto."
Arrivati alla porta, Santana prese un respiro e si decise a parlare.
"Spero che le cose si sistemino anche per te e Lady Hummel... Non era
difficile vedere quanto foste felici..."
"Grazie." annuì Blaine provando ad avvicinarsi.
"Io non- Io non abbraccio la gente..." provò la latina
arrentrando.
"Ok." sorrise il ragazzo divertito uscendo dalla casa "Per la
cronaca... Se mi chiedessero di scommettere sulla coppia che alla fine
ce la farà, io sceglierei voi. Mille volte, voi....
A presto...[*inserire
la solita infinita pausa di Blaine xD *]
Santana"
"A presto Blaine..."
Quella notte non aveva chiuso occhio.
Per questo alle sette era già su strada, diretta ancora una
volta verso Louisville, stavolta però senza saluti.
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Aveva continuato a sentire Brittany, o meglio Brittany aveva continuato
a cercarla.
La bionda aveva chiamato un paio di volte, ma doveva aver notato il
tono e la passività di Santana, tanto da smettere di
chiamare e
limitarsi a sms e email.
Lezioni e allenamenti si erano tenuti fino agli
ultimissimi
giorni prima delle feste, Santana non avrebbe mai pensato di poterne
essere felice. Ma questo le permetteva di tornare a Lima solo per
Natale sperando di doverci restare il meno possibile.
Era arrivata a casa la mattina della Vigilia ed aveva passato l'intera
serata con la famiglia cercando al meglio di distrarsi dall'incontro
che inevitabilmente avrebbe dovuto affrontare il giorno dopo.
Puntuale, nel tardo pomeriggio Santana sentì suonare il
campanello, e subito dopo la voce felice di sua madre nell'accogliere
Brittany, poco dopo i passi leggeri della ragazza sulle scale.
Santana prese un respiro profondo prima di
sedersi sul letto e sentire bussare.
"Avanti..." rispose Santana.
"Ehi..." sorrise la ballerina fermandosi a guardarla sulla soglia.
"Ehi, Britt..." sorrise la mora.
"Bentornata a casa, San..." sorrise Brittany.
"Grazie."
"Come è andato il viaggio? Ho letto che le strade erano
ghiacciate..."
"E' andata bene per fortuna... ci ho impiegato solo un'ora in
più del solito."
"Bene."
"Già, bene..." replicò la mora.
Dopo qualche secondo di imbarazzante silenzio Santana
domandò
"Come va a scuola? Non- Non ti ho più chiesto come
procedesse..."
"Va bene! Tina e Artie mi stanno aiutando molto. Così come
Schuester e la
Pillsbury. Persino la Sylvester si è offerta di aiutarmi. La
scorsa settimana ho preso persino una B in spagnolo."
"Stanno facendo un ottimo lavoro allora." osservò la mora,
felice.
"Beh, con lo spagnolo sei stata tu a fare un ottimo lavoro nel corso
degli anni..." annuì Brittany.
"In effetti..." sorrise Santana.
"Ti ho portato una cosa, per Natale..." sorrise la bionda mostrando la
busta vicino alla sua sedia.
"Beh, anche io ho qualcosa per te..." spiegò Santana
alzandosi a frugare nell'armadio "Ecco..."
"Apriamo insieme?!"
"Nah, apri prima tu." sorrise la latina all'entusiasmo della bionda.
"Ok!" esclamò Brittany scartando velocemente il regalo per
poi osservare con gli occhi sbarrati "E' un leone!".
"E' un cappello, a forma di leone. Così avrai anche tu la
criniera..." spiegò Santana con un sorriso "Avanti,
indossalo e
guardati allo specchio."
"E' bellissimo, San..." sospirò Brittany voltandosi a
guardarla "Avanti, ora apri il tuo!"
Santana fece come richiesto, tirando fuori dalla confezione un gatto di
peluche praticamente identico ad una sua cara conoscenza.
"Hai ucciso e impagliato Lord T.?" chiese divertita Santana.
"No, San! Ma gli somiglia per un motivo!" sorrise la bionda sedendosi
vicino all'amica per poi voltare il peluche e far notare alla latina
una zip sulla pancia del gatto.
"E' una borsa per l'acqua calda! Qualche tempo fa mi avevi detto come
ogni tanto al dormitorio avessero problemi con il riscaldamento...
così puoi scaldarti e pensare a Lord Tubbington! O
meglio,
a me!" sorrise la bionda.
"E' un'idea fantastica, Britt..." annuì la mora "Grazie."
"San... Posso abbracciarti?" domandò la bionda.
"Certo che puoi..."
"Mi sei mancata così tanto, San..." sospirò
Brittany sentendo la mora irrigidirsi.
"Che c'è?" domandò la
bionda allontanandosi appena per guardare negli occhi la ragazza di
fronte a sè.
"Non è niente Brittany..."
"Non mi chiami mai Brittany..." osservo la ragazza cambiando subito
espressione "Lo fai solo quando devi
dirmi qualcosa di importante o quando sei arrabbiata."
"Non è importante, credimi..."
"Santana... non mentirmi sai che non ha senso..."
"Entrambe le cose. Forse..." cedette la mora.
"Sei arrabbiata con me..."
"Non-non sono arrabbiata con
te, Britt..."
"Si che lo sei... e per la verità lo sono anche io..."
"Allora comincia tu..." propose Santana.
"Non sei passata a trovarmi il giorno del Ringraziamento."
"Chi ti ha detto che ero a Lima?"
"Sapevo che saresti tornata, San... Ma Quinn me lo ha confermato."
spiegò la ballerina.
"Beh, a dire la verità sono passata a trovarti."
"Quando?"
"Non importa Brittany..."
"No, importa invece... Se sei passata perchè non sei venuta
da me?"
"Eri impegnata... a guardare "Un
biglietto per due"..."
"Oh..." sospirò la bionda abbassando lo sguardo.
Dopo qualche secondo di silenzio Brittany provò "San io non-"
"Non c'è bisogno, Brittany."
"No invece, devo spiegarti..."
"Non devi giustificarti, davvero-"
"Santana, non era successo niente fra me e Sam. Assolutamente
niente."
"Non devi dirmelo lo sai? Sei libera di fare quel che ti fa stare
meglio..."
"Ed è quello che sto cercando di fare!" sbottò
Brittany
facendo sussultare la latina per poi prendere un respiro e scusarsi con
un flebile "Mi dispiace."
Santana annuì rimanendo in silenzio.
"Lui-" cominciò la latina "Lui ti fa
stare bene?"
"Come amico, si. E' confortante."
"E se- magari in un futuro prossimo lui-"
"Santana..." la iterruppe la bionda scuotendo la testa "Non farti
questo.".
"Hai ragione. Non mi riguarda."
"Non è che non ti riguarda! Tutto quello che mi
riguarda ti
riguarda, ma sei stata tu a dettare le regole! Ora non puoi- Non puoi
pensare di-"
"Hai ragione." annuì seria Santana guardandosi le mani "Ho
sbagliato.".
Brittany sollevò la testa tirando un sospiro di sollievo.
"Credo sia meglio evitare di vederci... per un po'..."
cominciò Santana.
"Per un po'?!" replicò la bionda sgranando gli occhi.
"Per il tempo necessario a schiarirci le idee..."
"Santana- Perchè stai facendo tutto questo!?"
"Perchè non voglio finire per- per diventare l'ennesima
coppia
che sta insieme perchè è la normalità!
Non voglio
fare finta che tutto vada bene perchè non puoi negarlo
Britt, le
cose non vanno bene..."
"Le cose non vanno come andavano prima, è vero! Ma potremmo
almeno provare a-"
"E' quello che sto facendo!"
"No! Tu stai- tu- tu hai paura! Hai paura che le cose possano andare
diversamente da quello che speri! E preferisci discolparti a
prescindere, preferisci lavartene le mani e sperare che sia il tempo a
sistemare le cose!"
"Britt-"
"Cosa ti è successo?! Sei tornata a fuggire? A nasconderti?"
"Io non-"
"Sai bene che non è questa la soluzione..."
"E invece lo è! Forse- forse dobbiamo solo capire i nostri
ruoli
l'una senza l'altra per poter tornare ad essere noi al meglio..."
"Senza di te io sono solo... qualcuno..."
"Non dovrebbe essere così..." replicò la mora.
Brittany annuì alzandosi in piedi, prendendo il regalo di
Santana e stringendolo forte a sè per poi fermarsi sulla
porta e
dire "Il tempo non sistema un bel niente. La
volontà lo fa. Ti amo, San."
"Ti amo che io, Britt..."
Santana non potè fare a meno di domandarsi di quanto tempo
avrebbe avuto bisogno, perchè Brittany aveva chiuso la porta
della sua camera da meno di un secondo, e già sentiva la sua
mancanza.
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Tutto era cominciato una mattina di pioggia.
Santana senza pensarci troppo aveva telefonato una delle sue amiche
cheerleader e le aveva detto di stare male.
Non stava male, ma l'idea di passare l'intera giornata in silenzio, con
sè stessa, nel suo letto, le sembrava la cosa migliore da
fare.
La stessa cosa era successa il giorno dopo, e quello dopo e quello a
seguire.
Un'intera settimana chiusa nella sua camera fra letto, pavimento, bagno
e l'unica, buia, finestra.
Fino a che il coach della squadra non le aveva richiesto un certificato
medico.
Santana aveva risposto restituendo l'uniforme e facendo una telefonata
a casa.
"Mamma... Credo di essere pronta ad utilizzare quei soldi."
Un giorno era nel campus dell'università di Louisville.
Il giorno dopo a Lima, nella sua camera.
Quello dopo ancora nella Grande Mela, con un solo posto dove andare.
"Santana?!" esclamò scioccata la brunetta trovando la mora
dietro la porta.
"Rachel..." sospirò la latina.
"Santana?!" ripetè Kurt comparendo alle sue spalle.
"Kurt." cominciò Santana indicando il ragazzo, "Rachel"
indicando la brunetta, per terminare con un sillabato "San-ta-na."
indicando sè stessa "Ora che abbiamo appurato di avere
sempre i nostri vecchi nomi, volete farmi entrare? Devo fare
pipì da quattro ore..."
"P-prego..." sospirò Rachel lasciando passare la mora.
"Immagino che quello sia il bagno..." osservò Santana
dirigendosi verso l'unica porta dell'appartamento oltre a quella
d'ingresso.
Kurt e Rachel rimasero a guardarsi confusi attendendo con ansia il
ritorno della latina
"Non che non ci faccia piacere vederti qui..." cominciò il
ragazzo.
"A dir la verità sono stata stranamente felice di
vederti..." lo interruppe Rachel.
"Ma..." continuò Kurt "Credo che entrambi ci stiamo
chiedendo-"
"Sono qui a New York a cercare di capire cosa posso fare."
"Oh."
"E..." riprese la mora "Sono anche qui per chiedervi un favore."
"C-Certo Santana! Qualunque cosa!"
"Ho bisogno di un posto dove stare per qualche giorno. Fino a che non
troverò un posto sicuro dove andare."
"Stai scherzando! Certo che puoi stare qui!" esclamò Kurt
avvicinandosi in perfetta sincronia con Rachel.
"No." esclamò la mora allungando le braccia di fronte a
sè.
"Avanti lasciati abbracciare! E' il minimo che tu possa fare se ti
facciamo restare qui!" protestò Kurt.
"Ce lo devi e-"
"Non ti devo nulla, Barbra..."
"Avanti avevi anche la mia foto nell'armadietto, cosa sarà
mai un abbraccio!"
"La tua foto nel suo armadietto!?" domandòò
scioccato Kurt portandosi una mano sul petto.
"Si! Ha anche ammesso che le sarei mancat-"
"E va bene! Ma tappati quella bocca!" esclamo Santana aprendo le
braccia senza entusiasmo.
"Si! Si! Si!" sussurrò Kurt.
"Questa devo scriverla su Facebook!" sorrise Rachel.
"Ok. Ora basta." provò la mora cercando di liberarsi "Ora.
Basta. Cosa siete, koala!?"
"Hai ragione." annuì Kurt per poi cercare di staccare
l'amica
"Rachel... Rachel! Non te lo lascerà mai più fare
se
abusi della sua disponibilità!"
"Questa cosa non succederà mai più. Non
c'è pericolo."
"Allora, avete un posto dove posso riposare per un po'?"
"Apriamo subito il divano letto." replicò Kurt eccitato "E'
la prima volta che lo apriamo!"
Dopo qualche domanda Santana realizzò quanto l'ambiente
fosse... privo di barriere...
"Posso chiedervi una cosa?"
"Qualunque cosa!" sorrise Rachel.
"Quando avete bisogno di un po' di intimità... magari
portate a
casa qualcuno o simili... come risolvete il problema della privacy...
oltre alle tende?"
"Tappi per le orecchie!" risposero in coro i due ragazzi con un sorriso.
"Grandioso..." commentò la latina.
"Sono testati e perfettamente funzionanti, e ti assicuro che se ne
avrai bisogno ne abbiamo già un paio in più!"
"Spero di non averne mai bisogno..." sospirò Santana.
"Avanti Rachel, apriamo questo divano..." sospirò Kurt.
"A dir la verità io devo andare a lezione."
annunciò la
brunetta indossando la giacca "Immagino che ci vedremo più
tardi..."
"Probabile..." sospirò la latina.
"Santana? Benvenuta a New York..." sorrise la ragazza con uno dei suoi
sorrisi.
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Stare a New York era stato come prendere una boccata d'aria fresca.
Santana aveva un'intera metropoli da esplorare e un milione di
possibilità da vagliare.
Certo le cose non erano così facili come potevano essere
descritte nei migliori film sul sogno americano, o newyorchese in
special
modo, ma di certo non sentiva più la pesantezza di Lima, o
peggio, di Louisville.
Rachel e Kurt si erano rivelati essere una piacevole sorpresa.
Erano sempre i Rachel e Kurt del McKinley ma entrambi diversi,
cresciuti, dentro e fuori.
Aveva cercato un posto dove stare per una decina di giorni fino a
quando Kurt non le si era presentato in "camera" con una presentazione
in power point sul suo portatile che elencava ben trentadue motivi per
cui restare a vivere con loro. Dopo essere scesa a patti su un paio di
punti, Santana aveva accettato con un sorriso.
Era stata a sentire tutte le varie idee di Kurt e Rachel sul cosa
poteva fare.
Poteva tentare di entrare in qualche università e cominciare
magari a seguire qualche corso... Ma Santana decise di cominciare
trovandosi un lavoretto.
Aveva lavato i piatti per una settimana intera.
Poi aveva supplicato, in ginocchio sul pavimento lurido della cucina,
il padrone del locale affinchè la lasciasse lavorare come
cameriera. Dopo qualche giorno di indecisione l'uomo le aveva concesso
qualche giorno di prova nel locale vero e proprio, ma solo
perchè era una bella ragazza e questo poteva invogliare i
clienti.
Si convinse che non era così male.
La paga era schifosa e tornava a casa con i piedi distrutti, ma sapeva
bene che pagarsi le spese era il minimo che potesse fare mentre cercava
qualcosa di meglio da fare.
Allo stesso modo non era male la vita di New York.
Kurt e Rachel conoscevano dei posti niente male, e anche le loro serate
a casa erano perlomeno memorabili.
Specialmente quelle che avevano a che fare con l'alcool.
Durante una delle tante sessioni di karaoke su You Tube, Rachel aveva
ricevuto una mail da Tina ed era corsa ad aprirla.
"Ci mancate! Un abbraccio da tutti noi." lesse ad alta voce Rachel.
"C'è un allegato, avanti apri!" esclamò Kurt
eccitato aspettando che qualunque cosa fosse comparisse.
Era la classica foto di gruppo da Breadstix di quella che doveva essere
la nuova formazione delle New Direction.
Mentalmente Santana passò gli occhi sulla foto nominando
ogni vecchio compagno di scuola.
Blaine, Tina, Artie, Unique, Sugar, Joe, Sam e Brittany.
Sam e Brittany.
Sam con Brittany sulle ginocchia.
E un braccio attorno alla vita.
E il mento poggiato sulla sua spalla.
Santana si alzò di colpo dal divano attirando l'attenzione
dei due amici.
"Santana ti senti bene?" chiese Rachel preoccupata.
"Credo di aver bevuto troppo..." sospirò la mora per poi
correre
verso il bagno e chiudersi velocemente la porta alle spalle, per poi
raggiungere il water e svuotare tutto il contenuto del suo stomaco.
"Santana!?" esclamarono i due ragazzi bussando ripetutamente alla porta.
"Santana alzati e vieni ad aprire la porta, sai benissimo che mi
fracasserei ogni singolo osso del corpo se provassi a buttarla
giù!" protestò Kurt.
"Sto bene..." replicò Santana sedendosi sul pavimento del
bagno "Sto bene...".
Se lo era ripetuto per tutta la notte.
Minuto dopo minuto.
Da quel giorno le cose erano cominciate lentamente a cambiare.
Una parola in meno scambiata con Rachel e Kurt.
Una serata in meno per locali.
Una giornata in meno a lavoro.
Poi due, e tre e quattro e così via.
Fino a ridursi per la seconda volta nel giro di pochi mesi a vivere
raccolta nella sua "camera".
Rachel e Kurt l'avevano lasciata fare per due settimane.
Fino a che non avevano cominciato a darle l'assedio giornalmente e
continuamente nel suo angolo di casa con mille e mille domande.
"Non ti senti bene?".
"Hai voglia di parlare?".
"Vuoi qualcosa da bere?".
"Possiamo andare a
trovare Quinn a New Haven se ne hai voglia?".
E una su tutte "Santana,
cosa stai facendo?"
A cui seguiva sempre la stessa risposta "Sto decidendo cosa fare."
Poi avevano cominciato a vivere sul suo letto, cercando di
renderla partecipe al massimo delle loro vite.
Una sera Rachel era tornata dalle lezioni ed aveva annunciato a Kurt
con un sorriso dispiaciuto "Le New-New Direction sono arrivate
dodicesime..."
"Uh... Magari l'anno prossimo arriveranno prime..." rispose il ragazzo
per poi aggiungere "Se la storia si ripete..."
"Tina verrà a New York." continuò la brunetta.
"Davvero?"
"Si, proverà le ultime audizioni della stagione alla Nyada."
"Pian piano ci ritroveremo tutti qui..." sorrise Kurt.
"Santana?" cominciò Rachel.
"Mmh?" replicò la mora.
"Andrai alla cerimonia del diploma?"
"Certo... Non vedo l'ora di vedere Artie che lancia il suo cappello in
aria..." replicò Santana ironica.
"Si diplomerà anche Brittany, stavolta." insistette
"Sono felice per lei..."
"Quindi non-"
"No, Rachel, non ho intenzione di andare a Lima per la consegna dei
diplomi, Anzi per dirla tutta non ho intenzione di muovermi presto da
questo letto." rispose velocemente la latina voltandosi per dare le
spalle ai due ragazzi.
"Santana. Te lo chiederò per l'ultima volta, ma stavolta
voglio una vera risposta." riprese Rachel "Cosa stai facendo?!"
Santana sospirò per poi rispondere puntuale "Sto decidendo
cosa far-"
"No! Non stai facendo un bel niente!" sbraitò la ragazza
"Passi
le giornate a letto a stringere quella- borsa dell'acqua calda Santana!
E siamo quasi a giugno!".
"Io sto bene..."
"E continui a ripeterlo ma affrontiamo la realtà... non
è
così! Non-Non vedi che stai sprecando il tuo tempo,
stai
sprecando la tua vita!?"
"Salvo incidenti di percorso ho ancora molta molta molta vita
davanti..."
"La vita è adesso, Santana! Non è domani, o
dopodomani o fra un mese. E' adesso..."
"Rachel," cominciò Santana voltandosi
"apprezzo davvero i tuoi tentativi di tirarmi fuori da
questo letto... ma puoi cominciare a risparmiare il fiato per le tue
esibizioni perchè sto bene dove mi trovo."
"Non so più cosa devo fare con te..."
sospirò la ragazza tornando verso la cucina a preparare la
cena.
"Nemmeno io..." sospirò Santana voltandosi di nuovo.
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Non si erano arresi.
Avevano chiamato Quinn e Mercedes e persino Puck per cercare di farla
rinsavire.
Specialmente Rachel che passava ogni sua pausa pranzo a cercare di
trascinare l'amica fuori dal letto.
"Rachel," cominciò Santana senza nemmeno voltarsi, sentendo
la
porta dell'appartamento sbattere "per l'ultima volta: ho mangiato una
mela ieri sera, mi sono alzata a sgranchire le gambe e ho controllato
di non avere alcuna piaga da decubito, ho letto il giornale, ho
guardato fuori dalla finestra e ho fatto un giro su internet. Ora si
può sapere cosa diavolo vuoi?!"
"Voglio che ti volti.".
Santana sentì il sangue gelarglisi nelle vene.
Brittany.
"Te lo avevo detto, San... Il tempo non sistema
un bel niente..."
"Rachel. E' stata Rachel, non è vero?"
"Non importa chi è stato." replicò la bionda
"Voglio che
ti volti e che mi guardi negli occhi e che mi ascolti attentamente."
Santana si mise lentamente a sedere sul letto per poi voltarsi.
"Non ti vedevo così sconvolta da quando abbiamo avuto la
mononucleosi per la prima volta." osservò seria la ballerina.
"Cosa ci fai qui, Brittany..." sospirò Santana passandosi
inutilmente una mano fra i capelli.
"Ho portato il pranzo..." rispose semplicemente la ragazza mostrando
una busta.
"Grazie ma non-"
"Alzati Santana, avanti..." sospirò la bionda lasciando
cadere a terra il suo zaino e la busta per poi avvicinarsi al
letto.
"No... Io non-"
"Ora ti alzerai, verrai a pranzare con me e poi ti farai una
lunga doccia per schiarirti le idee..." insistette decisa Brittany.
"Noi non- Non abbiamo una doccia... Abbiamo una vasca piuttosto
grande..." osservò Santana come se quella fosse stata una
cosa
importante da dire.
"Meglio ancora. Un lungo e rilassante bagno per schiariti le idee.
Avanti." ordinò la bionda quasi minacciosa.
Santana non potè fare altro che darle ascolto.
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Mentre stava facendo il bagno Santana sentì la porta aprirsi
e
Brittany entrare senza farsi nemmeno scrupolo di cheiderle se poteva
entrare o meno.
Come era sempre stato d'altro canto.
"Ti dispiace se mi siedo un po' qui?" domandò la bionda
indicando il pavimento.
"Conoscendo la mania per l'igiene di Kurt e Rachel potresti pranzare
lì per terra..." osservò Santana facendo
sorridere
Brittany che però sapeva già dove voleva arrivare.
"Non ti eviterai questa chiacchierata... Non stavolta San, a costo di
farti ghiacciare lì dentro..." rispose la bionda sedendosi
sul
pavimento di fronte alla mora.
"Lo so..." annuì la mora per poi riprendere "Mi dispiace per
come è andata alle Nazionali..."
"Avremmo vinto se avessimo ancora avuto te, Rachel e Mercedes..."
"Puo' darsi..."
"Non ci vediamo da un bel po'..." osservò la ballerina.
"Centosessantasette giorni, oggi pomeriggio."
"Wow..."
"Non ho avuto molto da fare negli ultimi mesi..." spiegò
Santana.
"San..." cominciò seria Brittany "Cosa ti succede?"
Per un momento Santana pensò di uscirsene con una qualunque
bugia, ma Brittany non era Rachel o Kurt o chiunque altro al mondo.
Era Brittany.
"Non lo so..." rispose sinceramente la mora.
"Perchè passi tutto il giorno a letto?" provò
Brittany cambiando angolo.
"Non ho nulla da fare."
"Nulla?"
"Nulla." ripetè la mora.
"O non hai voglia di fare nulla?" insistette la ballerina.
"Non c'è nulla che valga la pena fare... quindi tecnicamente
non ho nulla da fare..."
"Che fine hanno fatto i tuoi sogni?"cominciò Brittany
passando
delicatamente la punta delle dita sulla superficie dell'acqua "Volevi
prima diventare avvocato, poi manager, poi cantante e infine
semplicemente "famosa"... Dove sono questi sogni?"
Santana sembrò pensarci qualche istante per poi abbassare lo
sguardo e sussurrare incerta "Con te... ?".
"Io sono qui." rispose semplicemente la bionda.
"Per quanto tempo Brittany?"
"Per tutto il tempo del mondo."
"Non tornerai a Lima?"
"Non ho nulla a Lima per cui tornare... perchè dovrei
tornare?"
"Non hai... nessuno?"
"Non c'è mai stato nessuno oltre te Santana... Nè
prima, nè dopo. Nè ci sarà."
"Brittany-"
"No, non ricominciare perchè stavolta non starò a
sentirti. Guarda dove ci hanno portato le tue idee... guarda dove ti
hanno portato, San..." rispose la bionda con la voce rotta "Mai, mai
più voglio vederti così. Quando Rachel mi ha
chiamato e
mi ha detto tutte quelle cose io non- Non tenerti mai più
dentro tutte queste cose..."
"Mi dispiace Britt-" sbottò la latina cercando inutilmente
di trattenere le lacrime.
"Hai cercato di fare quello che pensavi fosse meglio per noi ma non-
non impormi mai più di starti lontana perchè
questi mesi
sono stati i più orribili della mia vita e non voglio mai
più essere solamente un qualcuno... io voglio essere la tua
Brittany..."
"Ti prego, ti prego, ti prego perdonami-" esclamò Santana
sedendosi per poi aggrapparsi alla maglietta della bionda e tirarla a
sè per stringerla più forte che potesse.
"Ti amo Santana, ma non cercare mai più di fare la "cosa
matura"..." sospirò la bionda fra i capelli bagnati della
latina, sentendo una sua fievole risata fra i singhiozzi.
"Ti amo, Brittany... non lasciarmi mai più fare la cosa
giusta..." replicò la mora stringendo la presa sul collo
della
ragazza per poi sussurrare "E ti sto fradiciando..."
"Al diavolo..." sospirò Brittany sfilandosi velocemente
calzini
e scarpe per poi entrare direttamente nella vasca e tirare verso di
sè la latina con un sorriso.
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"Wow..." sospirò Kurt scherzosamente "Noi mandiamo i
rinforzi e guarda un po'! Ora sono in due a letto!"
"Almeno ha cambiato pigiama..." sorrise Rachel.
"Se non puoi batterli... Unisciti a loro..." spiegò Brittany
stringendo più forte a sè Santana.
"Dio sei così intelligente..." sospirò Santana.
"Davvero, Brittany... hanno fatto un ottimo lavoro a scuola
quest'anno..." osservò Kurt.
"E' sempre stata intelligente... eravate voi a non capirla..."
spiegò la latina guardando la bionda, adorante.
"Beh, vi lasciamo alle vostre chiacchiere..." sorrise Rachel tirando la
tenda che separava la camera di Santana dal resto dell'appartamento.
"San... Ricordi quando hai detto che dovevamo capire i nostri ruoli
l'una senza l'altra?"
"Si..." annuì Santana abbassando lo sguardo.
"Beh, ci ho pensato a lungo e sono giunta ad una conclusione..."
"Sentiamo..." sorrise la mora piegando la testa per poter guardare la
ragazza negli occhi.
"Io e te siamo un tandem."
"Un tandem?"
"Quelle biciclette per due persone... sai?"
"Si, so cosa è un tandem..." sorrise Santana.
"Noi siamo così! Noi- Noi funzioniamo solo in coppia...
senza
l'altra siamo... una bicicletta a metà su cui è
praticamente impossibile pedalare..."
"Wow..."
"Ho ragione, vero?"
"Quando dici queste cose estremamente dolci ed estremamente
intelligenti il tuo sex appeal sale in maniera incredibile..."
sospirò Santana avvicinandosi a baciare la bionda.
"Dio, quanto vorrei che queste tende fossero pareti..."
sussurrò Brittany.
"Per questo non c'è problema..." sorrise Santana per poi
gridare
"Rachel? Kurt? E' arrivata l'ora di usare quei tappi per le orecchie!"
"Non esiste! Io me ne vado..." sospirò Kurt dirigendosi di
corsa verso la porta.
"Aspetta! Aspettami vengo anche io!" esclamò Rachel
ricoprendo i passi dell'amico.
"Hai appena cacciato i padroni di casa?" osservò Brittany
divertita.
"Si, e spero di farlo ancora e ancora e ancora..." sorrise Santana
tornando a baciare la sua fidanzata.
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Ovviamente le cose non
andranno mai così xD
Spero che vi sia
piaciuta che se mi rendo conto di aver un po' "affrettato" quest'ultima
parte.
Anche se è
stata piuttosto volontaria come cosa... Volevo che ci fosse
l'essenziale tra loro due... che poi è tutto ciò
di cui hanno bisogno...
Un abbraccio.
Spero a presto...
Northstar
ps: non ci provo nemmeno
più a chiedervi di recensire ormai! Fa poca differenza! xD
pps: sono indietro tra
messaggi privati e recensioni, non ho tempo nemmeno di aprire le email
in pratica... ma prometto di guardarle presto!
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