1.
IL SEGRETO
Il
treno avanzava velocemente, con il rumore continuo delle rotaie, un
suono metallico e fastidioso. Hermione era comodamente seduta in uno
scompartimento vuoto. La riunione dei prefetti si era conclusa da
poco e lei aveva congedato tutti, dopo aver presieduto come
caposcuola, ed era rimasta sola. Finalmente
libera di immergersi nei suoi pensieri e nelle sue fantasie. La sua
fronte era appoggiata al vetro del finestrino. Il paesaggio
verdeggiante scorreva sotto ai suoi occhi. Man mano che si avvicinava
ad Hogwarts si sentiva sempre piu' a casa. Sospiro', chiudendo
debolmente gli occhi, per sentire meglio quel rumore che ogni volta
le procurava una gioia infinita. La porta dello scompartimento venne
aperta bruscamente, facendola sussultare e pestare la testa contro la
finestra.
-Ahi!-
si massaggio' la fronte, appoggiandosi allo schienale del sedile.
-Che
c'e' Mezzosangue? Un semplice rumore e' in grado di metterti k.o.?-
le chiese una voce che lei conosceva fin troppo bene, appartenente
all'ultima persona al mondo che avrebbe voluto incontrare al momento:
il serpeverde piu' purosangue di tutta la scuola, Draco Lucius
Malfoy.
La
ragazza non rispose, limitandosi a sospirare ed a togliere una ciocca
di capelli dagli occhi, portandola dietro ad un orecchio. Draco la
guardo' con aria di superiorita', dall'alto in basso. Poi si sedette
di fronte a lei, cominciando a guardare fuori dal finestrino.
Hermione lo osservo' a sua volta, la sua aria da snob, i suoi capelli
biondissimi e lisci, quel corpo muscoloso grazie agli allenamenti di
quidditc. Dovette ammettere che non era poi tanto male, anzi diaciamo
che non lo era per niente. Si chiese cosa ci facesse in quello
scompartimento, con lei. La riunione dei prefetti era finita e lui se
n'era andato... ma perche' ora era piombato li'?
L'aveva
gia' insultata, ma la cosa strana era che non l'aveva rifatto. Molto
insolito da parte sua. Infatti normalmente il ragazzo non perdeva mai
l'occasione di discutere con lei, era il suo passatempo preferito. E
si puo' dire che anche la ragazza trovava utili i battibecchi
quotidiani: le permettevano di sfogarsi. Certo, a volte era fin
troppo offensivo, ma lei aveva imparato a non dar peso alle sue
offese... piu' che altro lo faceva perche' credeva che in fondo lui
non si comportasse in quel modo per colpa sua, no, era certa che lo
facesse per l'influenza che suo padre aveva da sempre esercitato su
di lui. Dietro la sua maschera lei credeva ci fosse qualcuno
sensibile, o, perlomeno, non come lo dipingevano tutti. Non l'aveva
mai dimostrato, ma ne era comunque convinta. Poi il suo comportamento
poteva essere una sorta di scudo che lui ergeva per proteggersi dalle
sofferenze. La cosa certa e' che Hermione non si sarebbe mai
comportata come lui: lei non avrebbe mai impedito a se stessa di
provare sentimenti sinceri e puri, solo per la paura di soffrire.
Scosse la testa, provando, per la prima volta, pena per qualcuno che
forse non l'avrebbe nemmeno meritata. La ragazza comincio' a
guardare fuori dal finestrino, tornando a fissare il panorama.
Draco
si giro' verso di lei. Si era accorto di essere fissato, ma le aveva
permesso di farlo. Aveva sentito lo sguardo della ragazza su di se',
si era sentito come mai prima. Era stato come se ogni singolo sguardo
fosse una lama infuocata, che si conficcava lentamente nel suo corpo,
senza provocargli alcun dolore, ma dandogli la sensazione di stare
andando a fuoco. Come aveva fatto la Mezzosangue a provocargli una
reazione del genere? Lui non seppe mai rispondere a questa domanda.
Anche perche' smise di pensare alla risposta non appena la ragazza si
morse il labbro inferiore, con nervosismo. Guardo' i suoi capelli
marroni, con quei boccoli che ricadevano dolcemente sulle sue spalle,
guardo' la sua postura regale e fiera, da grifondoro. Si sorprese a
sorridere e si affretto' a tramutare la sua azione in un ghigno
preconfezionato, ghigno che era arrivato ad odiare. La fisso'
attentamente, non seppe dirsi per quanto tempo. L'unica cosa certa e'
che arrivo' ad invidiare la mezzosangue che offendeva da sempre, che
credeva di odiare. La sua era sempre stata invidia. Invidia che, da
che mondo e' mondo, ha sempre impedito di vedere le cose sotto la
giusta luce.
Il
panorama cambio' competamente e, con grande gioia dei due ragazzi,
Hogwarts apparve all'orizzonte.
-Casa-
Hermione mosse piano le labbra, senza parlare.
-Gia',
finalmente...- disse Draco, tornando a guardare fuori, verso quel
castello incantato.
-Cosa?-
la ragazza si giro' verso di lui, stupita dalle sue parole.
-Ho
detto che finalmente Hogwarts si riesce a vedere. Sei sorda per
caso?- le domando' freddo, come per cancellare le parole di prima,
dette quasi senza riflettere.
-Non
importa. Non devi per forza rispondere in modo cortese e civile! Non
mi interessa!- sbotto', girandosi ancora una volta a guardare la
scuola.
-Principessa
delle Mezzosangue non pensavo di offenderla.- le fece un piccolo
inchino, in modo molto maldestro.
-Mi
auguro che la cosa non succeda piu', suddito...- sibilo' lei, dopo
essersi ripresa dallo stupore.
-Cosa?-
le domando' lui, a dir poco, sconvolto -Io non sono il suddito di
nessuno! Questa e' una cosa da mettere in chiaro!- sbotto', offeso.
-Ma
scusa, se io sono una principessa... ci dev'essere qualcuno disposto
a servirmi.- lo guardo' con un'aria che lo sorprese non poco, che gli
fece veramente pensare di avere di fronte una pricipessa.
-Quel
che e' certo e' che sono io quello che deve essere servito!-
incrocio' le braccia al petto e si volto' verso la porta dello
scompartimento.
-Mi
scusi, o sommo principe dei ghiacci...- abbasso' leggermente il
volto, per poi rialzarlo per fargli una domanda: -O preferisci
principe delle serpi?-.
Lui
non rispose, ma la guardo' negli occhi. Quegli occhi d'oro che per un
attimo gli fecero dimenticare ogni cosa, persino il suo nome.
Hermione
si ritrovo' a ricambiare uno sguardo di fuoco, uno sguardo che era
carico di significati e di emozioni. Degli occhi d'argento che per la
prima volta guardava in modo diverso, in modo piu' puro e che le
permettevano di non vedere piu' la solita indifferenza, il solito
ghiaccio.
Occhi
che si unirono per la prima volta, incatenandosi. Quegli opposti che
per un attimo si competarono, trovando la cosa che mancava loro. Oro
e argento. Cioccolato e ghiaccio.
Cose
che riuscirono a trovare il loro equilibrio, quasi come uno scherzo
del destino. Un destino che sembrava voler unire due persone
competamente diverse, in ogni cosa. Un'unione che avrebbe visto lo
schieramento di persone con diversi ideali, solo che sarebbero state
d'accordo. Quell'unione prevista dal cielo e che avrebbe fatto di
tutto per restare intatta. Un legame indissolubile fatto di scelte e
di avvenimenti. Che avrebbe cambiato la loro vita. Perche' non si
puo' vivere senza provare sentimenti, e i sentimenti non possono
essere comandati.
L'intensita'
di quel momento venne interrotta dal rumore della porta del loro
scompartimento che venne spalancata facendo sussultare i due ragazzi.
Silente entro' facendo svolazzare il mantello, li saluto' con un
cenno del capo e si sedette accanto ad Hermione.
-Signorina
Granger mi auguro che il viaggio sia andato bene.- le disse il
preside.
-Certo
professore.- la ragazza annui', incredula.
-Signor
Malfoy...- riprese Silente, rivolgendosi al ragazzo -io dovrei
parlare in privato con Hermione... potrebbe lasciarci soli?-.
-Nessun
problema... ci vediamo in giro, Granger- fisso' ancora i suoi occhi,
per poi lasciare lo scompartimento.
Draco
rimase poco distante da Hermione. Non seppe nemmeno spiegarsi il
motivo di quell'azione. Ma rimase fermo, appoggiato al lato del
treno. Senza riuscire a non pensare allo sguardo di Hermione. Al suo
sguardo di fuoco, nel quale si poteva leggere una forte voglia di
vivere.
Hermione
Jane Granger, d'altro canto, stava ricevendo una notizia che le
avrebbe cambiato la vita, competamente.
Quando
il treno si fermo' Draco aspetto' che Hermione uscisse dallo
scompartimento prima di scendere. Quello che vide lo sconvolse: la
ragazza camminava a testa bassa, le mani strette a pugno, talmente
tanto che le nocche erano bianche. Ma la cosa piu' brutta, la cosa
piu' diversa fu la sensazione che senti' quando lei alzo' la testa,
per guardarlo in faccia. Aveva gli occhi vacui, come se avesse perso
la voglia di vivere per sempre. Non era piu' lei, e per Draco fu come
ricevere un colpo al cuore.
Il
principe dei serpeverde quel giorno si fece la sua piu' grande
promessa: avrebbe scoperto il segreto della Mezzosangue, con ogni
mezzo a sua disposizione.
Note
dell'autrice: ed eccomi qua con un'altra fic. So bene che ne ho altre
da competare, pero' questa mi ronzava in testa da un po' e non sono
riuscita a resistere. Spero solo che vi piaccia e che vogliate dirmi
cosa ne pensate e se vale la pena di andare avanti. Grazie comunque,
alla prossima, baci, Hermione92.
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