L'ultimo respiro.

di Katheisnotmyname
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-Lucy domani ci sarà la festa del capitano di basket , hai già deciso cosa indossare?-
-Ovvio, ma sarà una sorpresa perciò non ti dirò nulla-
Stavo camminando nell'atrio della scuola insieme alla mia amica Stacy, eravamo entrambe tese per la festa imminente; dicono che solo pochi potevano parteciparvi.
Ad un tratto sento delle urla, i suoni però mi giunsero come ovattati e lontani.
Buio. Un rumore metallico continua ad infiltrarsi nella mia testa, è fastidioso ma non riesco a farlo cessare.
La paura mi impedisce di compiere movimenti o di riflettere su ciò che sta accadendo.
Sono stesa a terra ed accanto a me si trova un uomo sudato e con un viso agghiacciante .
Mi sta fissando, ora gli è comparso un sorriso beffardo.
E' nudo e con la sua pancia flaccida si sta strusciando addosso a me.

Gli bastarono pochi attimi, con violenza mi strappò i vestiti e con la stessa forza penetrò in me.
Piansi, ma non reagii; avevo un ideale ben preciso su come avrei voluto la mia prima volta.
Rose,candele, un letto matrimoniale e Tom, il mio ragazzo.
Penso che quell'incubo durò delle intere ore, nelle quali ebbi il tempo di capire la situazione:
la mia amica era stesa a terra , anche lei nuda ed in un lago di sangue.
Avevo paura. Adesso comprendevo tutta la situazione, evidentemente Stacy si era risvegliata prima di me,
era stata abusata da quell'essere e poi uccisa.

Non compresi mai come quell'uomo riuscì a rapire me e Stacy a scuola, in quanto vi erano molti studenti ed insegnanti;
non capii nemmeno perchè proprio io; credo che ci fu una sparatoria e che molti ragazzi furono uccisi, penso anche che quest'uomo non
agì da solo, senz'altro aveva degli aiutanti oppure, lui stesso lo era e aveva solo obbedito agli ordini del suo padrone.
E come un cane venne premiato con due ragazzine minorenni con cui poteva fare ogni tipo di fantasia sessuali.
La polizia trovò oltre un centinaio di corpi nel bunker in cui fui stuprata. Mia madre dovette essere ricoverata poichè ebbe un esaurimento nervoso a causa della mia morte.
In quanto ai miei rapitori non so nulla, sono ancora ricercati dalla polizia che però ormai sembra essersi arresa.

MI chiamavo Lucy Cornell e avevo solo diciassette anni quando esalai il mio ultimo respiro.




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