, vero? -
Ramoso sospirò - Naturalmente...peccato che
mi manchi solo un’altra cosa nella vita, e sicuramente sai di chi sto parlando…
-
Sirius lo guardò ad un certo punto con aria
seria ed occhi pieni di comprensione - è logico che lo so! Ma perché non gliela
chiedi ancora un’altra volta? Vedrai che ora non potrà più resistere al tuo
fascino, non ti pare? E poi ho fatto anche caso che a volte, mentre stiamo nella
Sala Comune ti fissa con quei occhioni verdi e ti dico che non ti fissa pensando
a qualche viscida lumaca o a uno scarafaggio, ma non vede l’ora di mettersi con
te! Io non mento mai, amico. Se ti sei fidato fino ad ora di me ti consiglio,
anzi, ti Ordino di andare a chiederlo oggi stesso! Se non ci provi non andrai
mai avanti… -
Nel cuore di Ramoso si era acceso un
barlume di speranza - Hai di nuovo perfettamente ragione… cosa farei senza di
te? - e gli diede una pacca sulla schiena. Si mise le mani tra i capelli. Era un
po’ preoccupato ma deciso: ce l’avrebbe finalmente e seriamente
chiesto.
Si avvicinò a lei sapendo che l’ora
terzetto l’avrebbe seguito ad ogni mossa. - Eh…Evans? Ti posso
parlare?-
Lily si girò verso di lui con aria felice
con mezzo sorriso sulla faccia e rispose con voce limpida - Sì…siediti! -
.
James disse subito - No, non qui - Si girò
per una frazione di secondo verso i suoi tre amici e rise al gesto di Sirius: si
sbattè una mano sulla fronte come per dire "Quanto è idiota questo ragazzo". Si
rigirò di nuovo verso la sua amata, ma fu subito travolta da una ragazza con
capelli ricci e neri che disse subito un distratto "Scusa". Questa ragazza si
era seduta vicino a Lei. Evidentemente una delle sue tante amiche…
Mentre l’amica iniziò a parlare con Lily
sui compiti non fatti, Lily ebbe un attimo di tempo per dire a James - Me lo
dici dopo, ok? - e lo guardò con aria dispiaciutissima. James tornò sconvolto al
suo posto con Sirius che ridacchiava e disse - Senti, sei bravo in tutto, ma con
le ragazze sei proprio negato! - .
James con faccia ancora un po’ sconvolta
rispose - Lo so, non c’è bisogno che me lo ripeti: è la prima ragazza con cui ho
a che fare, è comprensibile no? -
Lupin girò gli occhi al cielo e disse - Ma
voi non pensate ad altro? -
Felpato e Ramoso risposero all’unisono -
No! - .
Codaliscia assistette a tutta la scena e
disse velocemente - Almeno voi siete chi bravi nello studio e chi con le
ragazze, ma purtroppo io sono negato in tutte e due le cose! Mi potete insegnare
come si fa a essere così? -
Lupin girò di nuovo gli occhi verso il
cielo, mentre Sirius gli diede una pacca sulle spalle così forte da farlo
collare e disse - C’è tempo per tutto! Prendi esempio da noi no? - .
Peter rispose con aria quasi scocciata - Sì, non vale però! Voi dite sempre
così ma io non imparo mai! - . Finalmente suonò la campanella di inizio lezioni.
Ci fu una marea di gente che uscì dalla Sala Grande che improvvisamente si
svuotò. Tranne per una persona: Severus Piton. Aveva assistito col suo lungo e
unto naso a tutto ciò che avevano fatto "quei Grifondoro". Non li sopportava
proprio. Ma nacque un altro problema per lui: se quel Potter si fosse messo con
quella rossiccia Evans, si sarebbe vantato ancor di più, ma almeno avrebbe
lasciato finalmente perdere, dopo tante umiliazioni gravi o meno, lui. Chiuse un
attimo gli occhi e sospirò. "In fondo che me ne importa…". Ora per colpa sua
rischiava addirittura di arrivare tardi a lezione. Che tormento!
In classe
del professore di Storia della Magia non ci fu nessun cambiamento, non come
aveva previsto James. Sirius glielo fece notare, ma James rispose con un alzata
di spalle e con - Meglio così, no? - . Avrebbe avuto tutto il tempo per pensare
cosa e specialmente come dire a Lily ciò che lui prova per lei. La guardò un
attimo, alla sua destra e lei, sapendo che la guardava decise di ricambiare lo
sguardo. Subito lo distolsero per il tremendo imbarazzo creato fra i giovani
diciassettenni. James sapendo già di non poter affrontare la situazione chiese
aiuto all’esperto Sirius. Egli suggerì almeno di mandarle un fogliettino su cui
scrivere l’ora e dove si sarebbero incontrati per parlare indisturbati. Detto,
fatto. Al suono della campanella mise di nascosto nella borsa di Lily il
foglietto firmato con J.P.
Subito dopo ci fu l’ora di
trasfigurazione con la professoressa McGrannitt. La prof decise di ripassare
dagli incantesimi più facili a quelli appena studiati.
- Qualunque incantesimo di vostra
conoscenza può esserci all’esame del M.A.G.O., quindi se qualcuno di voi non
sapesse bene qualcuna faccia meglio a impararla in fretta - e posò
immediatamente lo sguardo su Peter Minus.
- mancano solamente tre mesi dagli esami finali e spero che ognuno di voi
possa far bella figura e andare avanti con voti alti.. mi avete capito? - .
Consenso generale.
Di nuovo la campanella che segna la fine dell’ora. Ora si
dovevano fare solo altre 2 ore faticose, e difficili, di pozioni e dopo James
avrebbe avuto il suo fatidico incontro.
Stavano insieme a Serpeverde. Quando ebbero
preso posto tutti nei banchi dei sotterranei, Lumacorno assegnò una pozione
difficilissima che solamente i più abili sarebbero riusciti a completare alla
perfezione.
- Ripongo in voi la mia massima fiducia. Molto probabilmente questa e quella
della settimana scorsa usciranno agli esami, quindi, buon lavoro - . Subito ci
furono calderoni fumeggianti e tanti "leggeri e piacevoli rumorini" come li
definì Piton. Senza alcun ombra di dubbio, i candidati che avevano la
possibilità di completare la pozione erano alquanto pochi. E tra questi
sicuramente Piton. Egli stava ricurvo sul suo verme da tagliuzzare in parti
indispensabilmente precisi. Di solito, nelle giornate più normali del solito,
James faceva un gran bel lavoro. Ma oggi non ci sarebbe proprio riuscito. Con
tutte le strambe idee nella testa e Peter che lo chiamava ogni 5 secondi, con lo
scoppio di un calderone in fondo alla classe ed il professore che si
complimentava con Mocciosus,
prendendolo come studente modello, James fece diventare il colore del liquido
nel calderone anziché viola scuro, un inconfondibile giallo. Sirius si preoccupò
talmente per l’amico che mentre lo guardò non si rese conto di rovesciare troppo
acido, e se ne accorse solamente quando il suo calderone ad un certo punto si
squagliò.
Il professore guardò disperatamente i suoi
due ragazzi chiedendo a bassa voce - Ma che vi prende oggi? Di solito fate un
ottimo lavoro. Come mai oggi no? Vi è successo qualcosa? -
James rispose con educazione - No, grazie.
Non ci è successo niente. È solo che siamo leggermente… distratti - e subito si
rivolse per un millesimo di secondo a Lily. Il professore capì al volo. Un uomo
molto comprensibile.
Allora gli fece un occhiolino e disse a bassissima voce - Allora, buona
fortuna! - . Ramoso si fece rossissimo per l’imbarazzo: non era mai stato così a
disagio. Alla fine delle due ore consegnarono tutti le loro boccette, di cui non
si era mai visto una varietà così enorme. Dal blu al rosa, alcuni che come un
vulcano cercarono di fuoriuscire dal tappo, chi appena messo si era spaccato il
vetro e ustionato le mani, facevano strani fischi o come un camaleonte cambiava
sempre colore. Gli unici tre un po’ più realistici degli altri erano di Piton,
che con aria da superiore squadrava dal basso in alto tutti quanti, di Remus,
che sicuramente si era imparato a memoria il procedimento non togliendo per un
po’ lo sguardo dal suo calderone, e di Lily. Tutti dicevano che lei era un vero
portento per pozioni, tant’è la sua materia preferita. L’unica cosa a cui
andavano d’accordo lei e Piton. Quando james consegnò la sua pozione era molto
preoccupato, ma il sorriso confortante del professore gli diedero un coraggio
dapprima inesistente. Prossimo obbiettivo: andare al posto in cui si era dato
appuntamento con Lily.
Si era diretto verso la biblioteca. Con la scusa di
dover fare una ricerca su qualche compito, nessuno avrebbe potuto fargli domande
su che ci faceva lì o se aspettava qualcuno. Un posto decisamente perfetto.
C’erano un paio di studenti del sesto e la bibliotecaria, che andava avanti e
indietro a spolverare i libri. James prese un qualunque libro e si sedette sulla
sedia dove si trovava di solito. Tutto normale. Ma non aveva nemmeno la vaga
idea che qualcuno lo stesse spiando. Anzi più di uno. Dietro degli scaffali alla
sua destra c’erano Sirius, Lupin e Peter, a cui James aveva detto di andare a
pranzo. Ma alla sua sinistra c’era… Piton. Non era venuto per spiare James, in
principio, ma ora che si trovava lì, tutto solo, "altra cosa molto strana",
voleva vedere cosa gli stava passando per la testa. Non che se ne fregava più di
tanto, ma la curiosità lo trattenne. Dopo 2 minuti circa, Lily entrò nella
biblioteca, diede un occhiata in giro e andò a sinistra: sapeva perfettamente
qual’era il posto preferito di James. Ormai si era studiata ogni sua mossa e in
fin dei conti, decise all’inizio dell’anno scolastico, non era poi così male
come pensava in precedenza. Si accorse che ogni giorno ne era sempre più
attratta, e questo le faceva molto piacere. Arrivò immersa nei suoi pensieri da
James, il suo caro James. Arrossirono di colpo tutt’e due. Era molto più
imbarazzante ora che la mattina a colazione.
James si alzò e disse in modo
sbrigativo ma dolce - Lily, sai, te lo sto chiedendo da un sacco di tempo, ma tu
mi hai sempre ignorata. Ora te lo chiedo seriamente, giurando che non toccherò
più Mocciosus, se è questo che vuoi… -
Lily lo fissò con aria divertita. -
…allora? -
Lily come se non avesse capito disse -
Allora cosa? -
James disse con imbarazzo - Lo sai che cosa: Ti Vuoi Mettere Con Me? - Lily
non rispose. Sirius era preoccupato per l’amico e dall’altra fronte Piton fissò
disgustato la scena, ma in cuor suo pensò "ed a te capiterà mai vecchio mio? No,
certo che no: non puoi perdere tempo con queste sciocchezze…hai ben altre cose a
cui pensare…". Per una frazione di secondo si sentì terribilmente
triste.
Lily non aveva ancora risposto, ma si avvicinò lentamente verso di
lui. James per non fare vedere che si sentiva così imbarazzato, non aggiunse
niente.
Il momento cruciale arrivò: l’ultimo metro Lily fece un
balzo. Non rispose, ma si capì cosa voleva. Era finita tra le braccia del James,
e con sua sorpresa lo Baciò.
- Un bacio molto intenso…wow! Il primo del
nostro non più piccolo James! -commentò Sirius in qualche modo soddisfatto
- Contateci che quando si sposeranno io
farò il loro più fedele testimone, Ok? - da quella parte risero, ma naturalmente
non ebbe la stessa reazione chi stava dall’altra parte: l’indimenticabile Piton.
Ebbe un senso di abbandono e non riuscì a capire perché stava ancora guardando
quella scena. Con leggera smorfia sulla faccia se ne andò, trafitto da pensieri
e sentimenti tristi, sentimenti che lui, Severus Piton, non avrebbe mai provato,
o forse...