Uzi

di Mezzo_E_Mezzo
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Dannazione*





Ma se antropica esistenza
trasciniamo dalla zana
con identica apparenza -
perché tu mi vedi strana?


Sì, un fantasma mi dilania,
notte e dì, mi fa più estranea,
ormai arresa alla sua nenia
amo le ombre che in me minia



[sabbie d'ambra che impantana,
scaglie riarse che contaminano
l'anima, nell'ossa la genziana
germogliante col suo demone che sbrana
ogni cosa che non ama,
sgrana un'ora dopo l'altra, la fa vana,
più sul fondo gratta, grida, si rintana] -
MA



se la mia essenza allora
è d'aliena filigrana
perché mi ritrovo ancora
così fatalmente umana?





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* Vuol essere un richiamo all'amatissima omonima di Ungaretti,
cui sono profondamente, disperatamente legata


[Ho lievemente modificato l'ordine delle poesie di questa raccolta, perché avevo il bisogno di mettere questa per prima,
(era la n.26), ma dopo tanti anni la sento ancora come una delle cose più autentiche che abbia scritto su me stessa.]




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