Zampe Nella Neve

di Eriok
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Zampe Nella Neve

 

Eccola là, che corre nella neve, terribile e dolce, colpisce il bianco manto con un bacio, scivola come una dolce amante sulla sua superficie candida, ferma in un gelato momento, come un fiore nel momento in cui sboccia, completa e perfetta nel suo manto grigio, che corre.

Una lupa, occhi chiari e azzurri, più puri e accesi della cascata del fiume un poco più in là, cacciatrice indomita, corre dietro all’ombra bianca nel bianco, che salta dune e cespugli, smuove la vita ferma di quelle terra ghiacciate nel tempo, lassù nel freddo Alaska.

Corre con i muscoli perfetti e d’acciaio quasi rifiniti, perfetta nella forma e nella grazia in cui finalmente arriva e afferra con forti tenaglie di aguzzi denti la preda, la neve che si colora di sangue caldo. Così invitante incatenata nella sua natura dominante, nel migliore cacciatore di quelle lande desertiche ma non di sabbia, così ingorda di quel sangue che cola, con la preda tra i denti, la carne cruda che incita a dolci banchetti.

Ma non consuma la preda, ha un dovere, la lupa, più forte del suo stomaco. Qualcosa di centenario che urla nella sua anima e sbraita doveri, picchia a sangue l’individualismo.

Portando la preda ancora calda in bocca entra nella tana, quella rientranza di roccia e terra dura, asciutta, dove qualche uggiolio rivela la presenza di una piccola cucciolata, sopravvissuta alla bellezza fredda della neve e ai cacciatori.

Il compagno morto per qualche pallottola, femmina sola con tre piccole responsabilità su quella groppa già antica di combattimenti, fughe e dolori. Eppure, per loro, corre ancora in quel bianco, trappola infame.

Un bagliore strano nel freddo dell’inverno.

Niente nell’Alaska urla più di una cucciolata che uggiola.

Niente nell’Alaska brilla più di una canna da fucile.

Niente nell’Alaska spegne più di un anima di lupo.





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