I'm a swimmer, not a princess; di 13 september 1993 (/viewuser.php?uid=187856)
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1.
London
Sto nuotando l'ultimo 50 della serata quando Federico mi tira per un
piede.
"Minchia vuoi?" mi giro infastidita togliendomi gli occhialini.
Lui ride "Niente!"
"Vaffanculo!" una manata.
Fa una faccia dolorante massaggiandosi la spalla "Sei un po' agitata
per domani Ciarpi?"
Rido, quel soprannome mi ha sempre fatto ridere "Già.. Tanto
lo so che anche te ti stai cagando sotto dalla paura." mi porto le mani
alla testa scherzando.
Lui mi abbraccia stretto "Ah, sei sempre tenera.."
Annuisco staccandomi da quella morsa "Ehi, non allargarti troppo
stallone!"
Fede ride affogandomi. Appena riesco ad uscire in superfice sento la
voce del nostro allenatore risuonare per la piscina "Che cazzo state
facendo!? Cercate di muovervi che sono le otto e me ne voglio tornare a
casa."
Porca troia...Ciapi calmati. "Ok!" urlo sorridendogli in malo modo.
Quella cazzo di boa del mio allenatore riesce a scassare le ovaie anche
nei momenti migliori. Ci sono molti soprannomi, siamo bravi ad
inventarne: Cazzocoach, Boa, Botolo, Grassone, Testadicazzo...si, siamo
molto bravi.
Mi presento: il mio nome è Carlotta Bianchi e ho quattordici
anni. Faccio parte della nazionale italiana di nuoto e ci siamo
trasferiti tutti a Londra a causa delle Olimpiadi. Io
parteciperò con i 100 delfino. Il mio sogno è
sempre stato questo. Ho sempre sognato di farmi il culo e di venire
ripagata. Non credo di pensarlo solamente io, tutto ciò
dovrebbe essere nella testa di ogni atleta.
Sono in camera con la mia migliore amica Simona. Lei non nuota
però, fa parte della nazionale italiana di pallavolo.
"Svegliati Carl!" sbraita squotendomi ripetutamente.
"Si?" sussurro con la voce ancora impastata dal sonno.
Mi bacia sulla fronte "Muovi il culo, Boa è già
passato a chiamarti per la colazione."
Sentendo il nome 'Boa' scoppio a ridere ma poi mi accorgo di essere in
superiperextra ritardo. "Cazzo!" urlo tirando un calcio al letto per
poi realizzare di essermi fatta male "Sono in ritardo!" saltello per la
stanza d'albergo.
Mentre sono intenta a indossare la maglietta della nazionale italiana e
i miei pantaloni tatticissimi sento bussare alla porta.
"Sal, vai ad aprire che io sto agonizzando nel tentativo di vestirmi."
sbraito.
Lei annuisce e apre la porta trovandosi Fede a pochi centimetri dal
viso.
"Ciarpi!" urla superandola "Oggi dopo l'allenamento ci facciamo un giro
per Londra?"
"S-si.." dico cercando di mettere la felpa dell'Italia. Appena sono
riuscita ad infilarla continuo "Viene anche Sal però!"
sorrido uscendo dalla stanza.
"Ma..."
"Ma sto cazzo Fede! Io e Sal ci vogliamo divertire insieme, se non vuoi
che venga anche lei allora sarai tu a dovertene andare."
Ri apro velocemente la porta andando a dare un bacio alla mia migliore
amica per poi correre con Fede a fare colazione.
Woah!
Eccomi di nuovooo!
Lo so, per ora non si capisce nulla...si capirà tranquille!
Saluto Sal, la mia Simona.
E ringrazio tutte.
Al prossimo!
Ciapi.
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