Due persone che si guardano negli occhi non vedono i loro occhi, ma i loro sguardi

di mircea
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Due persone che di guardano negli occhi non vedono i loro occhi, ma i loro sguardi.

 
 
I.
 
Lily Evans incrociò lo sguardo di quel ragazzino malconcio ed il suo cuore ebbe un sussulto.
Aveva degli occhi così… neri.
Le dita ghiacciate della paura le corsero lungo la schiena.
Aveva sempre avuto paura del buio.
Quel buio, però, era diverso: qualcosa dentro di sé le assicurava che non nascondesse mostri.
Non c’era nulla in quei bottoni scuri.
Severus squadrò Lily per qualche secondo.
I grandi occhi color della notte sembrarono aprirsi la strada tra i suoi vestiti e le sue carni, affamati, pronti a saziarsi con la sua anima.
Poi, il ragazzo le sorrise ed il vuoto parve colmarsi di tutta la luce del mondo.
 

  II.

 Era bastata un’unica parola.
Quel “Mezzosangue” sputato fuori con tanto astio e disgusto.
Non poteva credere che l’avesse fatto.
Puntò gli occhi nei suoi per cercare un appiglio, la prova che non lo pensasse davvero.
“L’ha detto a tutti, credevi davvero di essere diversa dagli altri?” si chiese.
Si sentiva soffocare, schiacciata dall’enorme peso di ciò che aveva celato ai suoi occhi in passato.
La Magia Oscura, gli scherzi perfidi e violenti, gli insulti: le crollò tutto addosso.
Severus odiava quelli come lei, come lui.
Strinse le braccia al petto, ma non servì.
La sua anima venne sradicata per poi essere gettata nell’abisso scuro degli occhi sprezzanti di Sev.

 
 
 III.
 
Svariati giorni dopo, i loro sguardi s’incrociarono.
Gli occhi di Lily cercarono avidamente nei suoi almeno una pagliuzza del ragazzo che era stato.
Gli occhi di Severus scambiarono la disperazione nello sguardo di lei per disprezzo.
Severus tentò di rimanere impassibile.
Lily, con una forte stretta al cuore, si costrinse ad accettare l’evidenza e comprese che tutto era finito: non ci sarebbe più stato affetto da parte del suo migliore amico per lei.
“Mi odia” pensarono entrambi.
Si voltarono e corsero via, l’una piangendo e l’altro mordendosi il labbro per non farlo.
Avrebbero continuato a fuggirsi per anni, ignari dell’ardente desiderio reciproco di sfiorarsi ancora, anche soltanto per un’ ultima volta.
 
 
 
 
 
Nda: grazie mille a chi ha letto! Questa storia era stato scritta per un contest, ma visto che chi lo aveva indetto non si è più fatto sentire da un bel po’ ho deciso di pubblicarla lo stesso.
Il titolo, se non erro, è una citazione di Robert Bresson.




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