Beside him.

di itspaola
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#Sophie.
 
Mi ritrovo qui, dopo tre anni.
Il mio viso appoggiato sul finestrino di un treno e le cuffiette alle orecchie. Un'altra volta qui, in questa città che tre anni fa sono stata costretta a lasciare. Colpa del lavoro dei miei. Sono stata in Italia, ho conosciuto molte persone nuove, anche se sono stata costretta a lasciare i miei vecchi amici, per poi farmene di nuovi. 
E sono stata costretta a lasciare anche quelli nuovi per tornare indietro, alla mia vita passata. 
I miei dicevano che le scuole in Italia non erano adatte per me. Che a Londra erano più specializzate e molto più complete.
Londra, 3 p.m.
A quest'ora lì a Roma, dove sono stata per questi tre anni, c'era un cielo azzurro, un sole che spaccava le pietre, tanta voglia di divertirsi.. e qui che trovo? Un cielo grigio piombo, odore di pioggia e taxi gialli che schizzavano l'acqua delle pozzanghere.. pff.
Mancavano ancora due fermate, la musica scorreva nel mio i-pod e io morivo di sonno, nonostante avessi riposato due ore abbondanti.
Mentre cerco di chiudere gli occhi penso a questi tre anni in Italia, a quante persone ho conosciuto. Persone che sono uscite e che sono entrate nella mia vita. Ai "treni sbagliati, quelli mai presi". Al mio sogno da cantante. Già, quel sogno che mai realizzerò a causa della mia paura; sì, paura di non piacere agli altri, la mia voce non è un granchè. Chiudo gli occhi. Non sento più niente, se non le utlime note di 'Stereo Hearts'. 
 
 
#Louis.
 
Ero sul treno, insieme ai ragazzi. Stavamo tornando dal Tour appena concluso. Non vedevo l'ora di tornare dalla mia famiglia, dalla mia ragazza. Sul treno non facevamo il solito casino, eravamo tutti stanchi, ed era strano per un tipo come me. Harry dormiva sulla mia spalla, Niall ascoltava musica insieme a Liam, tutti e due con gli occhi socchiusi, e Zayn dormiva.
Io dovevo alzarmi per andare in bagno, così adagio chiedo ad Harry di spostare la testa dalla mia spalla. Silenziosamente mi incammino verso il bagno: perché li facevano così stretti, porca carota? Una volta finito esco di lì e vedo una ragazza con la testa appoggiata al finestrino, con le cuffie nelle orecchie, e una lacrima che usciva dai suoi occhi socchiusi.
Non mi avvicino, ma mi faceva tanta tenerezza.
La lasciai lì, a piangere su se stessa, anche perché non avevo il diritto di invadere la sua privacy. Tornai dai ragazzi.
Harry: Dove sei stato?
Io:  In bagno.. tu stavi dormendo! Ti ho svegliato?
Harry: No no, tranquillo!
Il viaggio proseguì. Mancavano solo due fermate. Io ed Harry ci addormentammo, solo che nei miei pensieri c'era quella ragazza che piangeva. Non sopporto le ragazze piangere.
 
La signorina dell'altoparlante avvertì che eravamo arrivati.
Passammo davanti quella ragazza, che continuava a piangere e tenere gli occhi socchiusi.
Mandai avanti i ragazzi e mi fermai ad osservare quel piccolo corpicino fragile. Mi sedetti vicino a lei e le accarezzai i capelli.
 
 
#Sophie.
 
Mi sentii accarezzare i capelli e aprii gli occhi che si immersero in un azzurro cristallino.
In un primo momento mi spaventai. Chi era quello sconosciuto?
'Non dare confidenza agli sconosciuti..' diceva mia mamma. E seguii il suo consiglio.
Io: Cosa vuoi da me?
Louis: Piacere, sono Louis.. 
Io: Non hai risposto alla mia domanda.
Louis: Questa è l'ultima fermata che fa questo treno, rischi di tornare indietro.. Ti eri addormentata.
Io: Oh.. 
Mi chinai per prendere il mio zaino. Posai le cuffiette e il cellulare. Quando alzai il viso, questo certo.. Louis mi sfiorò la parte appena sotto gli occhi.
Louis: Una bella ragazza come te non dovrebbe piangere.
Ma questo ci stava provando? Ma non aveva di meglio da fare? Ci mancava solo questo ragazzo, che cercava di provarci..
Io: Grazie, ma.. adesso devo scendere, mi aspettano a casa.
Presi le cose di corsa e mi alzai in fretta e furia.
Louis: Okay. - sentii dire. 
Scesi di corsa e mi diressi verso casa mia.
'Doncaster sono tornata!' non ero nè felice, nè triste.
 
Non era cambiata di una virgola! Misi la chiave nella serratura, girai ed entrai in casa.
Sentivo un profumino. 'Chi c'è?' pensai.
Posai il borsone all'entrata e mi diressi in cucina e trovai una signora di spalle.
Io: Nonna?!
Nonna: Piccola mia.
Mi viene ad abbracciare. Aveva un'ottantina di anni, ma sembrava una giovanotta. Unghia tinte con un rosa delicato. Labbra carnose e capelli brizzolati. Era come un'amica per me. La mia confidente.
Io: Come stai?
Nonna: Io bene, tu? Come è andato il viaggio? - ci accomodiamo in salotto.
Io: Mah, bene nonna. Mi è dispiaciuto molto lasciare l'Italia, Roma. E' una città pazzesca, i ragazzi hanno un bel senso dell'umorismo, sono molto simpatici e disponibili. Mi sono trovata bene.
Nonna: Hai fatto amicizie?
Io: Si, ho lasciato molti amici lì. Soprattutto Serena, che è stata la prima ad accogliermi! Mi sono tanto affezionata a lei, ma adesso, con il mio ritorno a Doncaster ho paura che si possano dimenticare di me, di ciò che abbiamo passato in questi tre anni..
Nonna: Se è stata davvero tua amica non ti dimenticherà. Stai tranquilla tesoro.


**

Buonaseraaa. 
Eccomi qui. E' la prima volta che scrivo una fan fiction sui One Direction qui su Efp. :)
Anyway, questo è il primo capitolo, tra un po' posterò il secondo.
Spero di ricevere qualche recensione :3 ci tengo.
Baci. :)




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