Fandom: Skins
Titolo:
Speranze di carta
Personaggi:
Freddie Mclair, Karen Mclair.
Prompt:
Freddie, origami
Genere: Angst
Wordcount: 383
Avvertimenti:
flashfic, missing moment, pre-serie
Timeline: La
prima parte è ambientata nel pre-serie, quando la signora
Mclair viene ricoverata in ospedale. La terza è un missing
moment della 4x05, dopo che Effy è stata portata in ospedale
e Freddie sta aspettando di poterla vedere.
Note dell'autore:
Scritta per la Staffetta
in Piscina della community Piscina di
Prompt
Speranze di carta
Karen lo
fulmina con lo sguardo. "Cosa ci fai qui? Ti ho detto che devi bussare
prima di entrare in camera mia", sbuffa irritata.
Freddie
nemmeno tenta di ribattere: si siede sul letto a gambe incrociate e
prende a giocherellare con un lembo del lenzuolo. "La mamma
guarirà?"
Sua
sorella sussulta, colta di sorpresa dalla domanda. "Sì,
certo che guarirà. Non fare lo stupido!", gli risponde
seccamente.
Freddie
alza lo sguardo su di lei, ha gli occhi lucidi. "Sei una bugiarda!"
sibila. "Siete tutti dei bugiardi". Da quando
sua madre è stata ricoverata, nessuno ha avuto ancora il
coraggio di spiegargliene il motivo. Continuano a ripetergli che
è malata e dovrà passare un po' di tempo lontana
da casa, ma lui ha notato che già da tempo c'era qualcosa di
diverso in lei. "Oggi
papà mi ha portato a trovarla in ospedale e abbiamo fatto
degli origami, ma lei non sorrideva", osserva. "La mamma sorride sempre
quando facciamo gli origami".
Questa
volta Karen non si arrabbia. Si lascia cadere al suo fianco e sospira.
"Ti
va di fare altri cigni per lei? Glieli possiamo portare la prossima
volta, così magari tornerà a sorridere".
Freddie
annuisce e appoggia la testa sulle sue gambe. "Starà meglio,
Freddie", lo rassicura scostandogli i capelli dalla fronte. "Deve farlo".
Karen
prende posto su una delle sedie in sala d'attesa e rimane in silenzio.
Non è nemmeno sicura che lui si sia accorto della sua
presenza, e poi, per una volta, non riesce proprio a trovare le parole.
"Io
credo che
la mamma abbia tentato fino alla fine di non arrendersi", dice d'un
tratto. "Ti ricordi quante ore passava a fare origami? Forse, quello
era il suo modo di lottare: aggrapparsi a qualcosa che le richiamasse
alla memoria il ricordo felice dei pomeriggi trascorsi a fare cigni di
carta insieme a noi", sorride. "Quando papà tornava a casa
dal lavoro
trovava il pavimento della sala coperto di fogli. E forse, anche se non
riusciva più a sorridere, voleva in qualche modo continuare
a sperare
che sarebbe tornata a farlo".
Freddie
si volta a guardarla. "Non può succedere ancora. Non voglio
perdere anche lei, perché non potrei farcela", sussurra.
"Lo
so", gli afferra una mano. "È per questo che non puoi
arrenderti".
Abbassa
gli occhi: sul suo palmo c'è un piccolo cigno di carta.
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