La Pompa di Benzina.
Di tizi strani ne hai visti.
Come quello che un giorno ha provato a farti vendere un Panama
talmente rovinato da non avere nemmeno la parte superiore. Scusa per
metterlo in vendita? "Guarda che è quello indossato da
Roosevelt
all'apertura del Canale!" E tu, con la pazienza ricavata dagli oggetti
che ti circondano, hai solo potuto suggerirgli di metterlo su Ebay
e sperare che qualcuno ci cascasse. Oppure come quella signora che nel
giro di venti minuti aveva avuto l'ardire di comprare tutte le
quattordici tipologie di lampade e lumini che vi erano state portate in
consegna. Probabilmente abitava in una grotta.
Ma oggi, stai seriamente pensando di appendere un cartello che rechi il
giusto indirizzo per il Centro Igiene Mentale.
Un bambino si aggira da venti minuti nel negozietto e tu, nel tentativo
di salvaguardare l'integrità dei vari articoli, lo sorvegli
di nascosto. La madre è tutta intenta a patteggiare un
prezzo per la sua borsa di vera pelle di pitone e sembra troppo
impegnata per badare ai possibili danni del figlioletto.
Questo, tutto intento a toccare qualsiasi cosa gli capiti sotto mano,
si ritrova ad osservare incuriosito una miniatura in vetro trasparente
di quella che ignora essere una pompa di benzina degli anni sessanta.
Dietro di lui, spunta all'improvviso una giovane coppia dall'aria
svampita.
Osservi la ragazza che dà di gomito al ragazzo.
"No, amò. Hai capito che è quer coso?" esclama
eccitata.
Il ragazzo, dagli occhi gonfi e lo sguardo un po' rimbambito, le
risponde semplicemente: "Ma che è? Un narghirè?"
Finalmente qualcuno che
capisce cosa diavolo sono!! Finora nessuno ci era arrivato. Menomale!
Iniziavo a credere di essere io quello strano. Non che sia normale
ritrovarsi a fischiare quando il vapore mi riempie troppo... Sapete, mi
fa un po' il solletico. In ogni caso sono felice! Mi comprate? Vero?
Dai, dai! Ho un sacco di storie da raccontarvi. La maggior parte sono
avvenute nella mente del mio ex padrone, e lui sì che era
strano! Con quei capelli lunghissimi e la fascetta in testa rischiava
di farmi cadere ogni volta che mi passava vicino. Avevo il terrore!
Però le risate! Credo mi abbia usato anche per sostanze non
propriamente legali, ma insomma, chi ci fa più caso!
Probabilmente neanche lui aveva le idee chiare su cosa fossi,
ora che ci penso... Possibile credesse che fossi un Bong. Boooh!
Comunque mi comprate, vero? Io parlo un sacco, ma tengo taaanta
compagni---Hey, ragazzino! Mettimi gi----No, attento. Non
così! Oddio!
Crack.
Per restare in tema, pensi, mentre osservi
contrariato i vetri rimasti del fu Narghilè/Bong.
Il ragazzino scappa dalla madre, uscita vincitrice dal dibattito con la
tua datrice di lavoro che, con estrema soddisfazione, porge con
impazienza il palmo verso l'alto: le sorti dello scontro sono appena
cambiate.
I due ragazzi, intanto, osservano un po' dispiaciuti i resti della
pompa di benzina che benzina non pompava. Poi il ragazzo, passando un
braccio attorno alle spalle di lei, sbadigliando, afferma convinto
"Meglio ahò! Chiacchierava peggio de te!"
Non riesci a sentire la risposta al vetriolo della ragazza, troppo
intento ad ascoltare l'assenso di tutti gli articoli che circondavano
il povero Narghilè incompreso.
Angolo autrice
Sorpresa! Sono ancora viva! Lo so, mi starete odiando, ma l'ansia per i
test di ammissione prima, per i risultati poi, e l'eccitazione per
l'inizio dell'università mi hanno distratta e la voglia di
scrivere era decisamente fuggita in qualche località di
montagna a prendere un po' di riposo. Con questa breve storiella un po'
stupida spero di avervi regalato un sorriso, perchè non so
come mai, ma a me il brutto tempo fa venire voglia di sorridere e
vorrei che lo faceste anche voi.
Un bacio,
Laleith.
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