Il Canto del Vento

di eugeal
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Intorno a noi c'è solo azzurro che si estende all'infinito.
Non è vero, lo so, ci sono anche tante altre cose, ma è l'azzurro che conta.
Quello pallido del cielo che sfuma all'orizzonte in quello più scuro del mare.
La terra è solo una striscia lontana, gli altri solo puntini intorno a noi.
Siamo io e te, l'azzurro del cielo e il blu del mare e, invisibile ma importantissimo, il soffio del vento.
Oggi è potente e fa fremere ogni minima parte di me e so che per te è lo stesso. Sono pronta a scattare e anche tu lo sei.
Presto voleremo.
Il suono lacerante di una sirena e cominciano le danze, giriamo lentamente l'una intorno all'altra soppesando ogni centimetro. Io studio le tue mosse e tu le mie, aspettando il momento giusto, attendendo che giunga il tempo di spiccare il volo.
E finalmente arriva.
Spieghiamo le nostre ali all'unisono e ci tendiamo a seguire la corsa del vento, prima vicine, fianco a fianco, con la spuma del mare sollevata dalla tua corsa che costella il mio cammino di effimeri arcobaleni, poi ci separiamo in cerca del vento migliore e torniamo a incrociarci in una danza che si ripete.
E' difficile capire chi di noi due sia più avanti, poi scorgo il puntino arancio brillante della boa, come un piccolo sole che risplende nell'azzurro: chi di noi due lo aggirerà per prima?
Stavolta tocca a te, ti vedo filare davanti a me con la tua nera eleganza africana, la tua grande ala che si gonfia nel canto del vento.
Ti imito poco dopo.
Ora non guardo più dove sei, il vento mi spinge, mi sostiene e l'azzurro scorre veloce sotto al mio corpo. Non c'è tempo per guardarsi intorno e non serve farlo.
Sto volando. Ora il vento sono io e non esiste altro.
Il sole, il mare e io.
Che sono il vento.
L'arancio della boa arriva anche troppo presto e lo passo a tutta velocità prima di essere costretta a riprendere a lottare contro il vento e non più insieme ad esso.
Stavolta sono passata io per prima, ma tu mi sei ancora vicina.
Continuiamo a danzare, a lottare, a soffrire e a volare, come se tutto il resto non contasse.
Poi, il suono acuto della sirena annuncia la fine di tutto e finalmente chiudiamo le ali per riposare.
Non so chi di noi due sia arrivata per prima, eravamo così vicine verso la fine che non sono riuscita a capirlo.
Riprendo fiato e mi guardo intorno.
Tutti mi festeggiano.
Stavolta ho vinto io.
Stanca e felice riprendo la strada di casa e improvvisamente mi accorgo che mi sei vicina.
- Complimenti, +39! - Mi dici serenamente, senza la minima ombra di invidia o di dispiacere e per un attimo mi dispiace di averti strappato la vittoria.
Ma in fondo non importa.
Oggi abbiamo volato insieme ed è stato stupendo.
- Grazie, Shosholoza. - Rispondo con sincera gratitudine.
Poi non c'è più bisogno di parlare e torniamo insieme in porto.
E' stata una gran regata.




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