Trascorreva la solita giornata. Frequenti i pensieri che annebbiavano
la sua mente. Da quando si era sposata aveva molto tempo libero, il che
poteva sembrare un ottimo pretesto per dedicarsi a ciò che
amava più fare, ed invece si ritrovava anche quel pomeriggio
nel salone della sua nuova ed immensa casa, la casa che aveva sempre
sognato. Ma quella non era la vita desiderata, la vita che avrebbe
voluto. Perché? Cosa mancava? Un marito bellissimo, sicuro
di sé, un vero leader nel lavoro; una bambina che fra non
molto sarebbe nata, gioia più grande non potrebbe esistere.
Ciononostante, qualcosa, la cosa più importante, non
c’era. Ogni persona, uomo o donna che sia, nel corso della
propria esistenza, ha un solo ed unico scopo, una sola meta che
persegue fino alla fine. L’Amore. L’Amore puro. Il
vero Amore. Quello con la “a” maiuscola. Ella non
riusciva a scorgerlo, da nessuna parte. Certo amava la creatura dentro
di sé, ma non era quello il sentimento che ricercava.
Desiderava un diverso tipo d’Amore.
D’un tratto una visione, un’immagine,
spuntò dalla miriade di pensieri che inondavano la sua
mente. Era lui, nient’altro che lui. Uno dei suoi troppi,
amori. Ma non era uno dei tanti, bensì l’uno.
L’unico che le avesse fatto provare quell emozione
particolare, che lei aveva identificato nel sostantivo Amore. Vedeva il
suo volto davanti a lei e non poté fare a meno di versare
una lacrima. Anche se, infondo, la colpa era esclusivamente sua, era
stata lei a lasciarlo per trovare una migliore vita, per lei e per la
bambina, con un uomo sicuramente più stabile economicamente,
ed anche, per un certo verso, più maturo.
Nei momenti di solitudine però i ricordi tornavano a
tormentarla, e solo Dio sa quanto quella stretta al cuore fosse forte
ed insopportabile. Ormai la decisione era stata presa e non sarebbe
più potuta tornare indietro. Neanche per l’uomo
tanto amato.
Avrebbe dunque trascorso il resto della sua esistenza accanto ad un
uomo che la riteneva solo la prima fra tante? Sarebbe diventata
l’ennesima “adulta infelice” come avrebbe
definito Shin?
La risposta alle sue domande non arrivò. Almeno non in quel
momento.
“Bentornata mammina!”
“Grazie tesoro!”
“Ah, mamma…Oggi ho una notizia davvero
supermegaemozionante!”
“Satsuki da dove viene questo vestito? Che
carino…”
“Bentornata.”
“Oh! Uffa! Non è giusto papà! Dovevo
dirglielo io! Doveva essere una sorpresa!”
“Ops.. Scusami Satsuki!”
Quel giorno Nana si rese conto che l’Amore non sarebbe stato
Amore solo se avesse assunto quelle forme ideali. Aveva finalmente
trovato le sue risposte.
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